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PEVERAGNO/ Eccidio della Paschetta: la polemica della minoranza sulle celebrazioni

MONDOVì

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ADRIANO TOSELLI - Dalla maggioranza consigliare peveragnese, sindaco in testa, di fronte alle proteste della minoranza, arriva un ribadire che la cerimonia del 10 gennaio (commemorazione della strage tedesca in paese del 10 gennaio 1944, "Della Paschetta", dal nome tradizionale della attuale piazza XXX Martiri, quelli di quel giorno), non si può che celebrare in tal modo (col solo primo cittadino presente), visto le regole sanitarie vigenti. Sottolineano che lo stesso si sta facendo per tutti i momenti simili nei vari centri locali (i giorni tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944 furono piuttosto intensi dal punto di vista bellico nelle nostre zone, si era ormai in piena "guerra civile").

Il gruppo di Adriano Renaudi, "SiAMO Peveragno", non demorde. Ribadisce, in un nuovo comunicato stampa, il "rammarico" di non essere stato coinvolto in questa decisione, anzi, di neppure essere stato informato nel recente Consiglio del 29 dicembre (violazione di "cortesia e rapporti civili ed istituzionali"): «La maggioranza avrebbe potuto benissimo parlarcene». Normative sanitarie permettendo (ma la, ormai definita, per quel giorno, "zona arancione", dovrebbe ben concedere), annunciano che si presenterà loro "rappresentanza", in piazza XXX Martiri, «con mascherine e nel rispetto del previsto distanziamento, evitando assembramenti», «non in qualità di pubblico ma nel ruolo istituzionale».
 
(Nella foto un momento della cerimonia del gennaio 2020)
 
Adriano Toselli

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