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Pertini, De Gasperi, Togliatti dalla biro e dalla matita di Bic-Gio a Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Entro nella sala della Resistenza del Palazzo Comunale di Bra, dove espone il giovane artista Giovanni Botta. E' una mostra particolare sia per il titolo: “Pertini e l'antifascismo” in occasione del 70° della Liberazione; e per il genere: sono tutti ritratti disegnati con tratti finissimi di biro Bic e matita, su tavole di legno di varie misure. La più grande 3 metri per 2. Mi aggiro per la bella sala, al centro è esposta la tavola grande con raffigurato Sandro Pertini. Ai lati da ambo le parti le tavole più piccole 30cmx40. Sono tutti personaggi dell'antifascismo e della Resistenza: Giacomo Matteotti; Riccardo Roberto; Alcide De Gasperi; Pietro Nenni; Palmiro Togliatti; Luigi Einaudi.

“Ma chi è Giovanni Botta, per gli amici Bic-Gio? Giovanni nasce a Bra nel 1977. Ha frequentato il liceo Artistico ad Alba e l'Istituto Europeo di Design a Torino. Tralascia il mondo del design perchè troppo impostato per il suo carattere, così, tra un asilo decorato (tra cui quello storico di Sant'Antonino) e locali di negozi, o abitazioni, ha intrapreso una via più libera e personale.

E' bravissimo nella particolare tecnica dei "trompe L'oeil", un divertente gioco di prospettive che disegnate e poi colorate nella maniera giusta, riescono a ingannare l'occhio di chi le osserva. Però il suo cavallo di battaglia è la ritrattistica di personaggi molto noti ( fino ad oggi circa una sessantina), ai quali consegna personalmente le opere che li ritraggono, con tanto di foto per immortalare l'avvenimento. Oppure, su commissione, esegue ritratti, sempre prendendo spunto da una foto, sia cartacea, che via email.

Intanto Giò arriva in mostra. Puntuale. E' semplice, direi quasi candido. Quando parla è di una mitezza quasi imbarazzante. “Come mai hai scelto di fare l'operatore socio sanitario alla Casa di Riposo Francone di Bra?”. “ Per convinzione. E per restare umile. Mi dà lo stimolo. E' importante per me assistere le persone anziane, ammalate, regalare loro un sorriso. Disegnare, invece, è la mia vocazione. Trasmettere emozioni senza lacci. Per questo motivo non la trasformo in professione.” Sorride. Per lui è la cosa più naturale del mondo. E' disarmante la sua spontaneità e onestà intellettuale. Coinvolgente. E' un anima colorata, la sua, ricca di sfumature. Le emozioni gli sbucano leggiadre dalla biro Bic mischiata alla matita.

La tua tecnica di disegno?” “Lavoro su tavole di legno su cui passo prima un impregnante. Dopo inizio a disegnare il volto a matita, e poi ombreggio tutto con la biro Bic. Per questo gli amici mi chiamano: “Bic-Giò”. Ne consumo una quantità industriale di bic. Lavoro su tavole 30cmx 40, fino a quelle molto grandi: 3mx2. Quindi capisci!

Quante tavole di 3mx2 hai realizzato?” “Per ora undici. Tra queste Madre Teresa di Calcutta; Rita Levi di Montalcini; Papa Francesco; Giovanni Arpino; e un paio di cantanti, il leader dei Nirvana:Kurt Cobain, mancato giovane, a 27 anni. Ai tempi del liceo mi dava un po' di grinta. Il leader dei Metallica: James Hepfilped, un grande personaggio. E altri ancora.” “Perchè disegni solo volti?” “Ho iniziato con tanti, proprio tanti trompe L'oeil. Pian pianino in Bra, e non lo dico da esaltato, ci sono tante delle mie decorazioni. Continuo, mi sono sveltito nel decorare, ma ormai ho saturato il mercato. Ho cominciato quando gestivo “Il Druids” la birreria a Bandito. Facevo il ritratto ai clienti. Così, sulle tovagliette di carta. Mi piace quella carta così granulosa, marrone o rossa. Sempre tutto solo con la biro e la matita bianca.” “Il ritratto che ti ha dato più soddisfazione?” “Quello dedicato a Rita Levi di Montalcinidi m. 2,80x 1,80. E' stato talmente apprezzato che sono apparso sul tg 3. Temo sempre di passare per esaltato a dirlo, ma fa piacere che un giornalista dica che per premiarti vuole darti visibilità.” “ Quanto impieghi a realizzare un'opera di quelle grandi?” “Cinquanta ore. Tutte. Poi dipende anche dal soggetto.”

"La mostra più importante?" “Due anni fa a Cherasco, nella chiesa di San Gregorio, dove ho esposto 24 ritratti dedicati a Rita Levi Montalcini. Per l'occasione c'era anche la nipote. Poi mi hanno chiesto di esporlo alle scuole elementari di Bra, appunto intitolate a Rita Levi di Montalcini.”“Quante opere hai realizzato all'incirca fino ad oggi?” “Tra piccoli, medi e grandi, circa tremila.” Ah però! Ma quanto lavori?

"Come ti descriveresti?" "Un pò lunatico. Estroso. Testardo. Con i ritratti quasi maniacale, sono arrivato a farne quasi duemila in un anno." "Cos'è per te l'amicizia?" E' una porta aperta per tutta la vita tra due persone."Cosa ti entusiasma?" "Disegnare e regalare un sorriso a chi mi rende felice. Se ognuno di noi lo facesse ogni giorno, andrebbe tutto a meraviglia." E Giò sorride. Come un bimbo.

La mostra è iniziata il 23 aprile e resterà aperta fino al 9 maggio, nella sala della Resistenza nel primo piano, nell'ingresso del palazzo Comunale di Bra, in piazza Caduti per la Libertà a Bra. L'orario è dal lunedi al venerdi dalle 8,30 alle 17,30.

Fiorella Avalle Nemolis

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