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Per un governo realmente Alternativo non è il Pil a misurare la bontà della sua azione politica

CUNEO

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GUIDO CHIESA - Una forza alternativa, coerentemente ambientalista, dovrebbe dare risposte convincenti sulla crescita e il debito pubblico. (Clicca QUI per l'articolo precedente)

Coloro che seguono il dibattito politico avranno avuto modo di notare come la discussione negli ultimi anni verta ormai quasi esclusivamente su due numeri. O meglio, due percentuali. La prima è l’incremento del Prodotto Interno Lordo (PIL); la seconda è il rapporto tra deficit del bilancio statale e PIL. Pagine e pagine sullo 0,1 % del PIL o sul 2,04%, il 3%, 1,9% del rapporto deficit/PIL. Bravi sono quelli che alzano la prima e abbassano la seconda. Incapaci coloro che non ci riescono.

Anche la sinistra è stata travolta dal vortice di discussioni su quei due numeri, paralizzata tra la necessità di far crescere il PIL per soddisfare i bisogni crescenti della popolazione e la consapevolezza che la crescita non può essere infinita. Che anzi si prospettano anni di decrescita dovuta alla necessità di ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta e l’impatto dei cambiamenti climatici.

Il PIL, per una forza realmente alternativa, non può, e non deve essere il parametro con cui misurare la bontà della propria azione politica. Una forza realmente alternativa dovrebbe ostinatamente riproporre, il discorso che il 18 Marzo del 1968 Bob Kennedy pronunciava presso l'università del Kansas:

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.

Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.”

 

Guido Chiesa

 

(3-continua)

 

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