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Pasquetta al castello: il sogno del paesaggista ottocentesco che rivive nei giardini di Monticello

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ANTONELLA GONELLA - C’è un fantasma, come in ogni castello che si rispetti, ma anche un parco all’inglese, con tanto di laghetto, tigli secolari e una guida smemorata che dimentica luoghi e particolari. Toccherà ai visitatori aiutarla a ritrovare l’orientamento, grazie alla mappa e al kit di gioco ricevuti all’ingresso del castello di Monticello d’Alba che, in occasione della Pasquetta, lunedì 10 aprile, dalle 10 alle 18.30, apre le porte alle famiglie offrendo la possibilità di una visita ai giardini e agli interni. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con Turismo in Langa e rientra tra le aperture straordinarie della tenuta tradizionalmente visitabile tutti i sabati e le domeniche. Offrirà uno sguardo inedito sul parco in pieno risveglio primaverile: una meta suggestiva grazie anche al ricco bagaglio di storia che custodisce. L’architetto paesaggista Xavier Kurten lo aveva immaginato esattamente così: a basso impatto ambientale e ad alto tasso di spettacolarità.

Il giardino del Castello di Monticello d’Alba ha attraversato i secoli, con il suo carico di tradizione e suggestioni, non prive di spunti di modernità, tanto che alcune parti del disegno originario sono state completate solo di recente. Ad inizio ‘900, per esempio, ha preso vita il laghetto progettato nel 1827 ed alimentato dall’acqua piovana. Un minuscolo, ma modernissimo invaso ante litteram, ampio 300 metri quadrati nel cuore dei giardini che, tra cedri del Libano, carpini, ulivi, palme, tigli, pini e tassi, con la bella stagione, riaprono alle visite nei fine settimana. E che si preparano ad un’operazione di valorizzazione imponente.

Kurten, l’architetto visionario che importò il giardino romantico all’inglese in Piemonte, di certo approverebbe. Lui che lavorò al parco del Castello di Racconigi e nelle tenute del Castello Ducale degli Agliè e di Santena, ha lasciato a Monticello un’eredità di storia e bellezza attentamente custodita dalla famiglia dei Conti Roero ed apprezzata dai visitatori che ogni anno varcano i cancelli. Un’oasi di pace che guarda al futuro grazie anche all’assegnazione dei fondi del Pnrr nell’ambito  del bando dedicato alla valorizzazione identitaria dei parchi storici. A fine gennaio 2023 sono stati avviati gli adempimenti burocratici, con le definizioni degli incarichi di progettazione definitiva-esecutiva, preludio ai lavori veri e propri. L’intervento in programma, basato su un’attenta ricerca di archivio e sulla ferrea volontà di rispettare lo spirito originario del luogo, disegna così un restauro conservativo, mosso dal desiderio di aggiungere un contributo sostanziale alla qualità dell’offerta culturale del territorio Unesco del Roero di cui il castello è simbolo da 7 secoli.

Sono previste opere di manutenzione come la ripulitura del bosco e potature conservative. Ma anche nuove piantumazioni, in accordo con l’Orto Botanico di Torino. Lo stesso “fornitore” cui si era rivolto Kurten due secoli fa. Così la collaborazione rinnovata mira a reinserire cultivar di piante erbacee, rose antiche e bulbose, ma verrà ripristinato anche il viale di carpini previsto nei progetti originari a est del castello. Il terrazzamento lungo il lato occidentale avrà un orto e un vivaio, mentre lungo il confine meridionale verranno impiantati un vigneto e un doppio filare di ulivi: con il tempo si trasformeranno in riserve di prodotti a km 0 per le cucine del Ristorante Conti Roero che, come la foresteria, ha casa nelle pertinenze del castello. E poi ci saranno il restauro dei muraglioni di  contenimento in mattoni, la sistemazione della sentieristica e l’illuminazione dei percorsi, la rimozioni degli asfalti e il ripristino degli acciottolati per migliorare le salite al castello, la creazione di un padiglione con biglietteria e bookshop all’ingresso, un sistema di compostaggio per la gestione dei rifiuti organici. E una particolare attenzione ai percorsi sensoriali, specialmente dedicati alle persone con disabilità.

Il restauro e l’efficentamento degli impianti idraulici permetterà inoltre il completo recupero delle acque meteoriche che, abbinato ad un sistema di ricircolo, consentirà l’autonomia di irrigazione e la manutenzione futura del giardino in un’ottica di sensibilità ambientale. Prosegue così quel dialogo ideale con il paesaggista dei Savoia, avviato ad inizio ‘800. Una continuità che è anche il segreto di questo luogo: “la fortuna del Castello – spiegano i proprietari sul sito che racconta la storia di questo luogo - è di essere stato curato prima, amato poi, senza soluzione di continuità dal 1372 ai giorni nostri, attraversando, sostanzialmente indenne, una considerevole fetta di tempo”.

La famiglia del 24esimo conte di Monticello ha eletto il castello a residenza permanente, ma parte dell’edificio, come l’intero parco, è aperto al pubblico su prenotazione nei fine settimana da marzo a dicembre (dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18). E in giornate eccezionali come il lunedì dell’Angelo. Le sale delle armi, quella dei quadri e del biliardo, la camera da letto a baldacchino e la galleria di Diana cacciatrice sono visitabili con l’accompagnamento di una guida, mentre il parco si può percorrere, grazie anche alla possibilità di accesso mediante QRCode alle registrazioni delle presentazioni che accompagnano discretamente gli ospiti.

Nel giorno di Pasquetta la visita guidata al castello è subordinata al pagamento di  7.50 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini dai 6 ai 14 anni; il percorso nel parco prevede un biglietto da 7 euro a persona; l’ingresso cumulativo per i due percorsi costa 12 euro per gli adulti, 8.50 euro per i bambini. Gli ingressi si svolgeranno su turni e avranno una durata di circa 40 minuti. Per prenotazioni www.turismoinlanga.it.

(Foto tratta dal sito del castello di Monticello d'Alba)

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