CUNEO
Il sindaco di Boves, Maurizio Paoletti, esponente di spicco del centrodestra del Cuneese, spiega le ragioni del dissenso manifestato contro alcune scelte territoriali portate avanti dal sindaco di Cuneo Federico Borgna.
“Sulla vicenda della ACSR abbiamo chiesto, come sindaci delle città di Borgo San Dalmazzo e di Boves, un incontro urgente con il sindaco di Cuneo per esaminare le forti criticità emerse nel corso dell’ultima assemblea e che ci hanno portato a lasciare l’aula in segno di protesta nei confronti di Federico Borgna che ha imposto le legge dei numeri senza dare peso alle voci del territorio ed alla richiesta di un cambio di marcia sulle strategie aziendali”.
Prosegue il primo cittadino di Boves: “In primavera in occasione del rinnovo del cda dell’ACSR avevamo chiesto che si desse spazio alla candidatura di soggetti con specifiche competenze per sottrarre queste nomine ai soliti salotti di partito. La proposta era stata accolta, la ditta aveva fatto le comunicazioni ed erano pervenute molte candidature che come sindaci avremmo dovuto esaminare”.
“Abbiamo però capito da subito che Cuneo ed i suoi due Comuni alleati (Roccavione e Caraglio) non avevano alcuna intenzione di modificare l’assetto del CDA e puntavano ad una riconferma dell’attuale amministratore unico - continua Maurizio Paoletti -. Abbiamo chiesto una proroga tecnica di sei mesi per poter trovare una soluzione che evitasse spaccature; così è stato fatto, ma poi quando siamo arrivati a dicembre in assemblea, l’Amministrazione di Cuneo ha deciso, senza sentire nessuno delle due principali città limitrofe, di riconfermare l’amministratore uscente sostenendo di non voler ampliare ilCconsiglio di amministrazione per non aumentare i costi, salvo, dopo la votazione sull’amministratore, proporre un aumento dell’indennità per l’amministratore unico. Ci siamo sentiti presi in giro e ce ne siamo andati”.
Puntualizza il sindaco di Boves: “Se Cuneo vuole far valere i numeri lo può fare, ma così spacca il territorio; non tutti sono disponibili a giocare il ruolo di vassalli, meno che mai Boves. Dall’Amministrazione Borgna mi sarei aspettato un po’ più di rispetto soprattutto per la città di Borgo San Dalmazzo che è quella che paga, in termini ambientali, il prezzo più grosso atteso che lo stabilimento si trova lì; non mi pare una scelta lungimirante, così come non possiamo condividere la mancanza di un confronto con altri Consorzi per una strategia più ampia; penso ad esempio a quello del Saluzzese con il quale si potrebbe, anzi, si dovrebbe instaurare un maggior dialogo. La gestione dei rifiuti costa troppo alle tasche dei cittadini e ci vogliono nuove strategie aziendali”.
“Se si governa solo con la forza dei numeri che la grande città possiede, schiacciando i piccoli Comuni (molti addirittura non partecipano più non contando nulla), si perde quel ruolo di coordinamento, di ascolto del territorio, di sinergie e di progettualità condivise in un rapporto costruttivo tra enti territoriali e non di prevaricazione - conclude il sindaco Maurizio Paletti -. La storia, anche quella recente locale, ci insegna che non sempre i grandi vincono; qualche volta, Davide batte Golia, anche in provincia di Cuneo. Confido quindi che il sindaco di Cuneo raccolga la nostra richiesta di incontro urgente manifestandoci la sua disponibilità a riaprire il dialogo con le due città (Borgo e Boves) più vicine, nell’interesse del territorio e della nostra gente”.