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Paesana: insegnare l'italiano ai migranti è fra gli obblighi dei centri di accoglienza

MONTAGNA

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ELISA AUDINO - Si era detto ufficialmente durante il Consiglio Comunale del 4 ottobre e lo ha ribadito, successivamente, Antonio Coppola, l'amministratore della Immedia srl, la società con sede a Entracque che è risultata tra le vincitrici del bando per l'accoglienza agli stranieri in provincia di Cuneo: a Paesana servono dei volontari per l'insegnamento della lingua italiana.

Sottile, la questione, ma non da poco, perché, in realtà, il bando indicava, tra i servizi minimi che il gestore deve garantire alla prefettura, proprio la mediazione linguistica e l'insegnamento della lingua italiana. Un servizio da considerarsi trasversale e complementare agli altri servizi erogati e da erogarsi con un minimo di ore 4 al mese, per quel che riguarda la mediazione linguistica, e di 10 ore settimanali, svolte da insegnanti qualificati. In assenza di misure sul territorio, deve adottare le misure necessarie per l’acquisizione degli elementi linguistici. Non è un accessorio, quindi, ma è precisamente un obbligo.

Dove sta la sottigliezza? Il servizio di accoglienza viene pagato al gestore - con fondi europei dedicati, lo ricordiamo - e il gestore deve utilizzare la somma erogata in cibo, vestiario, pulizia, assistenza generica alla persona, trasporto nei luoghi indicati dalla Prefettura, una pocket money di 2,50 € al giorno e una tessera telefonica una tantum di 15 € (motivo per cui le zone wi-fi free sono così ricercate dagli ospiti delle strutture che, di comunicazione, hanno un'esigenza primaria) e in vari servizi di orientamento, tutela e formazione, compresi, appunto, quelli linguistici. Servizi pagati e che, come tali, il gestore ha l'obbligo e non la magnaminità di fornire e che, presumibilmente, vanno a loro volta pagati al personale competente.

Materia complessa l'accoglienza, ma, evidentemente, per le situazioni complesse non esistono risposte semplici ed è necessaria un monitoraggio pieno più che degli ospiti, dei progetti in cui sono inseriti.

Elisa Audino

(Foto Del Bello)

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