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Open Baladin Cuneo: la risposta che l'assessore Serale non ha dato

CUNEO

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ANGELO BODINO - Curiosando, curiosando in “Cuneo si fa bella” mi si avvicina un amico titolare di un bar nel centro storico che mi ferma e, sorridendo, mi chiede: “Ma perché ce l’hai con l'Open Baladin di Cuneo, sei allergico alla birra?' e giù una bella risata con pacca sulla spalla.

Con egual sorriso e pacca sulla spalla gli rispondo: “Ma guarda che io non ce l’ho con l'Open Baladin di Cuneo e non sono affatto allergico alla birra, anche perché sono più che convinto che la nuova attività commerciale sia un valore aggiunto per la riqualificazione della Tettoia Vinay e della piazza Foro Boario; il fatto è che le regole sono regole...e perciò, visto che il Comune ha investito circa 6.000.000 di euro provenienti dal finanziamento pubblico europeo, il minimo è pretendere trasparenza degli atti e conseguentemente richiedere la pubblicizzazione del contratto d’affitto stipulato fra privati che implicano l’uso di un bene pubblico finanziato per finalità sociali, sei d’accordo?'.

Ed invece, durante il consiglio comunale, a seguito dell’interpellanza presentata dai consiglieri del gruppo Moderati Mario Di Vico e Roberto Ceratto, cos'ha risposto l’assessore all’Urbanistica ed al Commercio Luca Serale? Che il contratto d’affitto è in via di registrazione ed è un rapporto fra privati, specificando che piazza Foro Boario era e rimane pubblica, e chi s’è visto, s’è visto, capito? No, caro assessore, la domanda non era questa, perché volevamo sapere se esiste lo “scambio” e cioè se è vero che l'Open Baladin di Cuneo esegue o non esegue opere di manutenzione della piazza a scomputo di cifre dovute per l’occupazione del suolo pubblico, ma purtroppo nessuna risposta a tal riguardo è stata data.

Comunque, nella seduta consigliare sopracitata, qualcosa abbiamo capito, e cioè che nel contratto di affitto dell’immobile pari a 30.000 euro annui per i primi 5 anni, è compresa anche la zona porticata (attualmente occupata dal dehor) perché definita pertinenza dell’immobile commerciale. In poche parole, è intesa come fosse una cantina o un locale di sgombero.

E allora, se è così, per quale motivo gli altri esercizi commerciali ubicati sotto i portici (che sono di proprietà privata adibita ad uso pubblico) debbono rispettare il regolamento dei dehors che all’art.5 punto 2/b impone “sotto il portico, per i flussi pedonali, deve essere lasciato uno spazio libero da oggetti pari ad almeno 2/3 della larghezza netta del portico”? E quindi, per quale motivo il portico adiacente al locale Open Baladin Cuneo può essere occupato con sedie e tavolini per tutta la superficie di circa 150 mq senza nessuna corresponsione del canone dovuta all’occupazione del suolo pubblico? E per quale motivo il Comune deve rinunciare al mancato incasso di circa 11.500 euro all’anno?.

Se i calcoli sono corretti ne consegue che, dedotto l’importo del dehor, l’affitto del locale con l’uso del dehor si ridurrebbe di fatto da 30.000 euri annui pattuiti a circa 18.500 euro annui, pari a 1540 euro circa al mese? E’ così o non è così? E che dire dello spazio occupato dal dehor esterno antistante al locale? A questa domanda ha risposto l’assessore Alessandro Spedale, che ha precisato che la superficie occupata è di 64 mq per un importo di 1532 euro corrisposti per l’uso temporaneo di 270 giorni. Tutto chiaro? No, caro assessore, non bisogna essere delle aquile per rendersi conto, anche ad occhio nudo, che lo spazio occupato ci pare ben più ampio, e allora come la mettiamo?.

In conclusione, ben venga l'Open Baladin di Cuneo, ma se esiste un regolamento dehor ed una tassa per l’occupazione del suolo pubblico, questa deve valere per tutti in egual misura...

Aspettiamo, pertanto, ulteriori chiarimenti che sicuramente tutti, a cominciare dai consiglieri comunali, vorranno avere.

Angelo Bodino

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