Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

"Odissea nello spazio" e il dubbio di oggi: l'IA prenderà davvero il sopravvento sull'uomo?

BRA

Foto
Condividi FB

FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Alla mia finestra, si è affacciata un’alba di un rosso un po’ sbiadito — ma ho comunque apprezzato il suo sforzo. Raccolgo le mie stanche membra, balzo giù dal letto con il solito impeto, quasi militaresco e, per farmi spazio, rischio ogni volta di seppellire con il piumone la mia gatta Sirio.

La povera bestiola che dorme al fondo del letto, ormai ad un minimo movimento dei miei piedi, sguscia via con un'agilità felina, e mi aspetta seduta sul pavimento mentre muove la coda come un tergicristallo, oscillando nervosamente la coda da una parte all'altra. Segno di vittoria che traduco: “Umana maldestra stavolta non mi hai fregata”.

Mi stiracchio, un po' di colazione e poi il mio pensiero, anziché orientarsi sulle mansioni domestiche, o su un'eventuale uscita per dare aria al corpo e all'anima, lui, l'impertinente pensiero, si posa insistente e pone l'accento sull'interrogativo: “l'IA, l'intelligenza artificiale, riuscirà ad avere il sopravvento sull'umano?”.

E ancora lui, il pensiero inopportuno, mi propone un ricordo “2001: Odissea nello spazio” un film uscito nelle sale nel 1968, in sintonia con la rivoluzione che era in atto. Un capolavoro diretto da Stanley Kubrick, che esplora il rapporto tra l'umanità, la tecnologia e l'ignoto. A bordo della nave spaziale Discovery One in missione verso Giove, l'equipaggio è accompagnato dal supercomputer HAL 9000, che ha il compito di fornire dati cruciali per la navigazione. Ed ecco che fa capolino la fantascienza (oppure il futuro prossimo?), quando HAL 9000 prende il sopravvento sull'umano, assumendo un atteggiamento inquietante. L'astronauta riesce a liberarsi dal incomodo computer riuscendo a spegnerlo.

Ed ecco che sorge il dilemma: l'intelligenza artificiale potrà mai replicare, o addirittura superare l'uomo in creatività, empatia e moralità? Va a sapere! Ed ecco la risposta che mi è parsa più accettabile, ma non per questo rassicurante: "Ancora una volta più dello strumento conta il manico". Bene, ora mi accingo a uscire e il pensiero lo lascio a casa, oppure a voi.

Buona giornata.

Fiorella Avalle Nemolis

 

VIDEO