CUNEO
ALICE MARINI - E' passato un anno dalla violenza nei confronti di una pensionata cuneese ultrasettantenne nel Parco fluviale di Cuneo ed è di questi giorni la notizia che all'aggressore, un 40enne di origini rumene, la pena sarebbe stata ridotta da 12 anni e 4 mesi a 7 anni. Nella zona in cui è avvenuto il fatto, lungo il fiume Gesso, non lontano dai campi da tennis e dall’ex Nuvolari, la rete "Non una di meno Cuneo" ha organizzato una camminata solidale.
"Con la passeggiata, abbiamo voluto riappropriarci di uno spazio che molte donne hanno smesso di frequentare per la paura sorta in seguito a quella violenza. Abbiamo passeggiato insieme lungo i sentieri del parco - spiega il gruppo cuneese - scoprendo anche zone meno conosciute che da sole probabilmente non avremmo esplorato, poi ci siamo sedute all'ombra per un momento di condivisione e confronto.
Abbiamo raccontato le nostre paure e anche le "strategie" che ciascuna di noi nel tempo ha elaborato per cercare di esorcizzare queste paure che si manifestano nel momento in cui ci troviamo a camminare da sole (ascoltare musica, evitare strade isolate, guardare il telefono se si sta aspettando un mezzo pubblico), e ci siamo anche scambiate molti consigli utili di pratiche da adottare qualora ci sentissimo in pericolo: camminare con le chiavi di casa in mano, se ci si sente in pericolo perché si teme di essere seguite avvicinarsi ad altri passanti chiedendo loro di poter fare la strada insieme, telefonare a conoscenti o far finta di telefonare.
È emersa da più parti anche l'esigenza di imparare a difendersi fisicamente, tramite corsi di autodifesa e la consapevolezza che se venissero organizzate più iniziative lungo tutto il percorso del Parco fluviale, anche lato Stura; l'area sarebbe percepita come più sicura, perché maggiormente frequentata e quindi più raramente ci si potrebbe trovare in situazioni pericolose sentendosi sole.
Non è da colpevolizzare la donna che non sa come, o non riesce a, difendersi - conclude il gruppo cuneese -. Queste strategie possono però farci sentire più sicure e libere nel percorrere strade che altrimenti faremmo con angoscia".
Alice Marini