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'Non mi piace proprio che si seppellisca il tribunale di Saluzzo'

SALUZZO

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Riceviamo e pubblichiamo: 'Alcuni pensieri a piede libero, oggi come oggi a titolo personale, nel vedere i camion della ditta di traslochi che smantellano il tribunale di Saluzzo. Devo dire che passare per il Presidente dell'Ordine degli Avvocati (ex) che ha, proprio malgrado, 'seppellito' il tribunale dopo 150 anni dalla sua istituzione mi secca non poco.

Si chiude così per Saluzzo, come per Mondovì e tante altre città, una delle peggiori pagine della politica giudiziaria italiana, infarcita di fandonie raccontate ai cittadini e di 'diKtat' piovuti dall' alto (dal Consiglio Superiore della Magistratura e dal Colle occupato da Napolitano), con effetti devastanti su tutto il territorio nazionale.

Una pagina aperta in sordina - in pieno agosto, il 20/8/2011 - e con un colpo di mano di ministero e CSM e spacciata, a seconda degli 'opportunismi' di casta, talora per risparmio (inesistente) e talora per recupero di efficienza (peggio ancora). La realtà è che in Piemonte sono stati soppressi 7 Tribunali non capoluoghi di provincia, ma tra i più efficienti di Italia dove le cause trovavano la loro sentenza in media in molto meno di due anni.

Sono spariti Saluzzo, Alba, Mondovì, Tortona, Casale M.to, Acqui Terme, Pinerolo, ma non Ivrea, che era quello più disastrato ma - guarda caso - zona di provenienza elettorale e di azione politica dell'allora Vice Presidente del C.S.M., On.le Vietti. Lascio ai lettori ogni commento.

La realtà dei fatti è che qui si è voluto far nozze con i fichi secchi, con il paraocchi di chi non vuole vedere che fra qualche anno - continuando il blocco delle assunzioni di personale di cancelleria ed anche di magistrati - anche questi nuovi tribunali aggregati moriranno di asfissia. La dislocazione e/o quantomeno la mobilità dei magistrati sul territorio (il progetto 'Barbuto' dei Tribunali operativi 'in rete', ricordiamolo, esisteva) era la giusta ricetta. Magari temporanea, in attesa di effettuare una revisione analitica ed semmai un'oculata redistribuzione fra uffici dei vari territori. I vertici della magistratura (e molta magistratura 'di base') si sono opposti ed eccoci qua, semplicemente a rimandare il disastro.

Già ad oggi si sta toccando con mano ciò che sin dall'inizio abbiamo pronosticato: sovraccarico di costi, disagi di ogni genere sulle spalle dei cittadini ed avvocati, intasamenti che iniziano a verificarsi e che saranno destinati ad ingigantirsi sempre di più.

La perdita di contatto del magistrato con il territorio, e del territorio con il magistrato, accompagnata dalla desertificazione anche di tutti gli altri apparati (vedi chiusura a ripetizione di caserme di Carabinieri, uffici tributari, trasporti etc..) non potrà che allontanare sempre di più il cittadino dallo Stato, che da questi non si sente più protetto, ma unicamente vessato.

Nella nostra realtà locale va detto che, in questa fase di transizione, l'ottima collaborazione fra i tre Ordini degli Avvocati di Saluzzo, Cuneo e Mondovì (ormai fusi in un unico collegio) ed i magistrati del Tribunale e della Procura di Cuneo ha ottenuto dei buoni risultati ai fini dell'attenuazione di quelle che però sono e saranno conseguenze 'strutturali' inevitabili, che prima o poi finiranno per affogare la giustizia indipendentemente dalla buona volontà dei singoli suoi operatori.

A Saluzzo (come a Mondovì) si trattavano ancora parte delle cause 'ordinarie' di competenza del Giudice unico (ovvero non collegiale) e dei procedimenti penali anch'essi di competenza del giudice monocratico, peraltro senza una connotazione di riferimento territoriale (criterio contestato a suo tempo dal nostro Ordine Forense), con la paradossale conseguenza che, ad esempio, cause o processi con oggetto, parti, avvocati, testimoni, consulenti, agenti di polizia giudiziaria o quant'altro di Saluzzo finivano per celebrarsi a Mondovì e Cuneo (e viceversa), con un veramente ridicolo via vai in doppio senso di tutte queste persone sulle strade della provincia, sprechi di tempi, costi ed  energie. Da settembre, manco più questo.
 
Rimarrà, però, a Saluzzo l'Ufficio del Giudice di Pace, anch'esso frutto dell'accorpamento dei 4 Giudici di Pace territoriali precedenti (Saluzzo, Savigliano, Venasca e Racconigi): è comunque una 'risorsa giudiziaria' non da poco, anche perchè è stato da più parti preventivato un aumento delle competenze sia civili che penali di questo Giudice: di fatto il G.d.P. di Saluzzo finirà per assurgere nuovamente alle dimensioni di vera 'ex-Pretura' e servirà un territorio molto vasto, richiedendo una logistica di tutto rispetto e di facile utilizzo per la cittadinanza saluzzese e non.

Per questo auspichiamo - come Ordine Forense, ora, di Cuneo -  e noi tutti avvocati di Saluzzo e del 'vecchio circondario', che la struttura e gli uffici del Giudice di Pace  rimangano presso l'attuale sede del Tribunale, e non presso il vecchio Mulino di Vicolo del Follone (angusto e di difficile raggiungibilità ed agibilità specioe per chi viene da fuori)  sia per la presenza di una struttura già funzionante ed efficiente, con aule ed uffici confacenti (e semmai ampliabili in loco) e sia per la funzionalità della sua localizzazione con parcheggi agevoli di immediato reperimento soprattutto per i 'forestieri'.

E poi - vogliamo dircelo ? - quel palazzo era stato concepito per l'amministrazione della Giustizia ed era diventato uno dei simboli di Saluzzo: a quel po' di  Giustizia che potremo ancora amministrare in loco, manteniamo la sua visibilità, la sua dignità, la percettibilità della sua funzione.

Uno scatto di orgoglio, per dire che Saluzzo non si arrende ai maneggioni di certe caste e della politica, ci vorrebbe'.
 
Avv. Maurizio Bonatesta, ex- Presidente Ordine Avvocati di Saluzzo

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