BRA
FIORELLA AVALLE NEMOLIS - A Bra si è tenuta la settima edizione di GeoBrA, ospitata negli ampi spazi del Movicentro, una struttura luminosa dalle grandi vetrate che filtrano la luce naturale esaltando il luccichio dei minerali esposti.
E' una mostra-mercato che propone anche fossili e reperti naturali. Infatti, all'ingresso, mi sono imbattuta in un reperto piuttosto singolare: è la ricostruzione fedele all'originale della mandibola di un megalodonte, ossia uno squalo di dimensioni ragguardevoli.
L'impatto è un po' inquietante. Provo a immaginare questo gigante vorace e spietato predatore con i denti insanguinati alla ricerca delle sue vittime nelle profondità oceaniche di un passato ancestrale. Mi evoca un momento memorabile della storia di Pinocchio, in cui l'ingenuo e impertinente burattino, frutto della fantasia di Collodi, è inghiottito da una balena, un cetaceo di grandi dimensioni, inferiori a quelle del megalodonte, ma non meno spaventoso.
A Riccardo Daniello, naturalista, laureato in paleontologia, presente allo stand, domando: “Naturalista cosa significa esattamente?". “Scienziato del mondo naturale. Questa che osserviamo è tutta la ricostruzione, compresi i denti, quelli autentici sono esposti in una teca al museo di Asti. Si tratta di una mandibola di un megalodonte, significa grande dente, che ha un considerevole numero di denti giganteschi. E' un enorme squalo".
"Da dove proviene questo spettacolare reperto?”.
“Dall'Ente Parco Paleontologico Astigiano, con cui collaboro in veste di paleontologo e anche di guida escursionistica”.
“Mi racconta le curiosità di questo pericoloso esemplaremarino?”.
“Abbiamo esposto a Bra il megalodonte perché era un piemontese dell'epoca che viveva proprio in questa zona, quando tutta l'Italia era sommersa dal mare. Siamo certi della sua piemontesità lo testimoniano i numerosi ritrovamenti dei suoi denti fossilizzati nelle nostre colline. L'abbiamo ricostruito pezzo per pezzo, fedele all'originale, all'interno del museo di Asti, con l'intento di mostrarlo anche nella zona dove abitava. E' stato ospite di programmi televisivi, tra cui Superquark, ha una certa notorietà. Era un grande predatore, non siamo a conoscenza del numero presente nel bacino piemontese, tuttavia siamo certi che ci fosse una grande popolazione e non ci deve stupire che tra le prede ci fossero anche grandi cetacei, come le balene, i balenotteri. A testimoniarlo nel museo di Asti, sono esposti numerosi scheletri di grandi cetacei, come balene e balenotte che presentano morsi di grandi squali addirittura nelle ossa. Quindi abbiamo anche le tracce dell'interazione tra il predatore e la preda. In alcuni casi i paleontologi, addirittura, hanno rilevato nelle vertebre dei cetacei la presenza di punte di denti conficcate dentro, il che significa che gli squali hanno sgranocchiato la preda fino al midollo. A quel punto è cura del paleontologo pulire con estrema delicatezza l'osso senza staccare la punta del dente”.
“Cos'altro si deduce da questa mandibola gigantesca?”.
“Che i denti così grandi, con il bordo seghettato a coltello, servivano per staccare enormi pezzi di carne dalla preda e ingoiarli senza masticare”.
“Quando interagisce con il pubblico, come introduce l'argomento per renderlo accattivante”.
“Mi piace introdurre questi argomenti dicendo che è come fare un viaggio nel tempo, oppure leggere un libro di fantascienza che narra di fatti molto singolari e curiosi. E' sensazionale scoprire attraverso i fossili che squali giganteschi fendessero le acque che all'epoca sommergevano Bra, Torino e altre città. E' un affascinante mondo del passato, ma reale, che con il ritrovamento di reperti si può ripercorrere con una certa suggestione”.
Proseguo il viaggio alla scoperta di un mix di scienza, bellezza e mistero, che mostra infinite varietà di minerali grezzi, fossili, pietre tagliate ad uso collezionistico, gioielli, conchiglie, attrezzature di ricerca scientifica, libri, riviste e pubblicazioni di argomento mineralogico.
Quando lascio l'edificio, un pò sbalordita e suggestionata da quel mondo passato, d'istinto guardo in su per verificare se devo emergere dall'acqua, oppure camminare.
Fiorella Avalle Nemolis