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Nel mondo dei bottoni: alla merceria Quaranta di Bra l'arte del recupero che sfida il tempo

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Mai perso un bottone? A me è capitato con una intramontabile e insostituibile giacca in lana casentino. Così, obbligata a sostituire tutti i bottoni, certa di trovare assortimento e raffinatezza, mi reco nel cuore di Bra, nella storica merceria Quaranta, che si affaccia sulla piazza Caduti della Libertà 4. Mentre Raffaella e Claudio Testa, titolari del negozio, sono intenti alla vendita, mi incanto davanti alla parete dietro al banco: è un singolare quanto suggestivo mosaico colorato, composto da una sterminata fila di scatole (all'incirca 350) con tutti i campioni di bottoni esposti sui frontali. E' un mondo affascinante di forme, colori contrastanti e scintillii di strass.

Torno indietro nel tempo, quando questo locale era il paradiso delle sarte, delle mamme, delle nonne che cucivano. Claudio Testa racconta: “Questo è un negozio storico che ha aperto i battenti più di 100 anni fa. La prima titolare fu la signora Angela che, dopo quarant'anni, nel 1969, ha ceduto l'attività a Renato Quaranta. Dopo trent'anni, nel 1989, mia mamma, che era sarta, rilevò il negozio. Cliente assidua della merceria, fin da bambino la accompagnavo per i suoi acquisti quotidiani. Quel mondo mi era famigliare, tanto che, lasciato il mio impiego, ho affiancato mia mamma Olivia nell'attività per vent'anni, fino al 2010, quando è subentrata mia moglie Raffaella".

Dò uno sguardo circolare a quel mondo fitto di cose colorate, dove si trova di tutto e di più: assortimento, qualità e gusto nel reparto del cucito e, dove, qua e là, spunta qualche accessorio alla moda, dalla sciarpa al berretto, dai guanti alla borsetta abbinata, alla cintura in strass; insomma, tutte proposte di tendenza. Ma c'è di più: si trovano calze, soffici copertine in pile, graziosi grembiuli e asciugamani da cucina; tante cose sfiziose, tante idee regalo su cui cade l'occhio, mentre si compra il filo, la fettuccia, i gancetti, la passamaneria.

La particolarità che distingue la merceria Quaranta è il servizio di riparazioni che offre al cliente. Spiega Claudio: "Rispetto a vent'anni fa, è calata la vendita di bottoni, così, per incrementare il lavoro, mi sono dedicato alle riparazioni, a quei lavoretti che una volta facevano le nonne, quindi attaccare bottoni, poussoir, cambiare le fodere delle giacche, e soprattutto cambiare le cerniere un po' a tutto, dalla borsa, agli stivali di pelle, alla giacca di pelle. Ormai, le cerniere lampo hanno soppiantato i bottoni nel campo delle confezioni, persino nelle camicie”.

So che la sua opera è molto richiesta anche per la riparazione delle cerniere stesse.

"Certo, quando il problema è la cerniera che si apre, cambio solo il cursore che ormai è universale”.

Quindi, quanto si risparmia?

"Da trenta euro, costo della cerniera, a cinque euro per il cursore, quindi diamo un servizio in più, facendo risparmiare. Anche il tiralampo si può cambiare con tre euro. Non speculare sul cliente porta sempre un ritorno. Inoltre, per le riparazioni di capi in nylon, piumini, giacche a vento, forniamo le toppe adesive. Insomma ci industriamo per riparare tutto ciò che è possibile”.

Negli anni d'oro della vendita dei bottoni, quanti ne acquistavate per stagione?

"Circa diecimila a stagione, non fornivamo solo le sarte, ma anche i laboratori di confezioni".

Qualche esempio?

“Per un'azienda, mia moglie ed io abbiamo confezionato diciottomila bottoni foderati di stoffa; come la fornitura di diecimila fibbie foderate. Ci siamo sempre industriati a fare lavori di artigianato su richiesta, grazie anche all'esperienza acquisita da mia mamma, che essendo sarta, era capace di eseguire qualsiasi lavoro”.

Interviene la moglie Raffaella: “Mia suocera, molto creativa e dotata di buon gusto, aveva un gran fiuto negli acquisti, ogni stagione dedicava una giornata intera agli ordini dei bottoni, una scelta oculata tra migliaia e migliaia di pezzi, prevedendo la tendenza della moda da proporre a sarte e laboratori”.

Il tempo passa e tra ex colleghi, facciamo un triste commento sul commercio delle piccole attività, poco a poco, soppiantato dai grandi supermercati e dalle vendite online.

Dimenticavo: ho impreziosito la mia giacca scegliendo luccicanti bottoni in strass, se lo meritava dopo quarant'anni di onorato servizio.

Fa meditare che, con un po' di buona volontà, si può recuperare un capo di abbigliamento ancora portabile, anzi, abbellirlo e renderlo più funzionale.

Tutto è possibile, o quasi! Comunque una soluzione si trova sempre, basta passare da Raffaella e Claudio della merceria Quaranta di Bra.

Fiorella Avalle Nemolis

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