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Natale "tropicale" per Agnese, volontaria cuneese nelle Filippine

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Un Natale diverso per Agnese Rabagliati, 29enne di Cuneo partita nel giugno scorso per un’esperienza di volontariato internazionale nelle Filippine. "Dire che il Natale nelle Filippine è molto sentito è riduttivo. Qui, il Natale rappresenta la festa per eccellenza, tutto è in fermento e in preparazione con mesi di anticipo. Persino gli animali si fanno più chiassosi del solito. I villaggi cominciano ad adornarsi e a brillare fin dal mese di settembre, ma è nel corso di dicembre che prendono il via le celebrazioni con decorazioni e luci che si fanno più insistenti, accompagnate dai fuochi d’artificio e dai food festival nelle piazze principali. A San José (Antique), ad esempio, c’è il Binirayan festival, un evento che coinvolge ballerini e artisti provenienti da tutta la provincia che si esibiscono con abiti tradizionali e celebrano le radici della cultura filippina. 

La musica natalizia è incessante e onnipresente (nelle strade, nei supermercati e persino nelle palestre), sempre al massimo volume. Essendo il paese cattolico per eccellenza, la tradizione filippina vuole che nove giorni prima del Natale si vada a messa ogni mattina alle 4:30. La Simbang gabi (messa notturna) è un modo della comunità per prepararsi spiritualmente alla nascita di Gesù. Gli altoparlanti annunciano la messa nel cuore della notte, svegliando anche quei pochi che farebbero a meno di partecipare alla celebrazione. Sono andata a una di queste messe notturne, svegliarsi alle 4 è stata dura, ma ha avuto il suo risvolto positivo.

Il paese ancora immerso nel sonno era silenzioso, i versi degli animali risuonavano senza essere coperti dall'attività umana, le strade vuote e l'aria più fresca del solito faceva venire voglia di passeggiare sempre a quest'ora. Nella strada principale giravano i primi tricycle (mezzi di trasporto a tre ruote formati) e sono arrivata che la chiesa era già gremita di gente; la messa, scandita dai canti in kinaraya (il dialetto antiqueño) con il testo riportato sugli schermi ai lati delle navate, dura circa un'ora e mezza. Ho passato questo tempo ad alzarmi e sedermi e a cercare di cogliere le poche parole pronunciate in inglese e in latino, fissata dagli occhietti vigili e curiosi di una bambina seduta accanto a me. Finita la messa con le prime luci del sole, mi aspettava un bel bicchiere caldo di salabat (bevanda allo zenzero) accompagnato dai mitici pan de sal (pagnotte di pane). 

In questo periodo dell’anno si può ammirare in tutto il paese la spiccata creatività: ovunque sono disseminate le coloratissime lanterne tradizionali solitamente a forma di stella (Parols). Al Sant Anthony College, campus con cui sto collaborando per diffondere maggiore consapevolezza riguardo alla tematica dell’ecosostenibilità, gli studenti hanno espresso tutto il loro ingegno creando delle decorazioni con materiali di recupero, come bottigliette, cannucce e vecchi cd.

L’atmosfera natalizia, nonostante tutti gli sforzi per ricrearla anche attraverso i classici simboli occidentali come i pini, i pupazzi di neve, i babbi natale imbacuccati, faccio fatica a sentirla e non trovare questo tipo di decorazioni molto forzate e fuori luogo per questo paesaggio tropicale. Alla fine però le persone che mi circondano e il forte senso di aggregazione e famiglia che si respira anche qui mi fanno sentire quasi a casa. 

Maligayang Pasko a tutti!".

Agnese Rabagliati

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