MONDOVì
CUNEO CRONACA - Sprigiona energia positiva la Béla Monregaleisa 2023, che avrà il volto di Elisa Terreno, 24 anni, monregalese: un passato nel mondo della moda, un presente dedicato alla sua panetteria, ma soprattutto alla sua famiglia. Mamma di una bimba che la accompagnerà durante il Carlevé, Elisa si trasforma nella figura femminile che accompagnerà il Moro negli eventi del Carnevale Monregalese, dando un'impronta di “regalità” ed eleganza – unita a tanta semplicità e spontaneità – che è emersa in modo prorompente durante il servizio fotografico presso il castello di Carrù, sede della Banca Alpi Marittime. Elisa si racconta così alla penna del novelliere di corte.
Elisa, o meglio Béla Monregaleisa, iniziamo da una domanda facile facile. Qualche breve nota biografica?
Sono nata a Mondovì il 14 dicembre 1998. A seguito del mio percorso di studi in Amministrazione, finanza e Marketing all'Istituto “Baruffi” ho iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia, un panificio-pasticceria a Mondovì. Quando ancora ero alle superiori ho iniziato a partecipare a sfilate e concorsi di moda, che mi hanno dato molta soddisfazione e anche qualche titolo.
Ce ne parli?
Ho conquistato il titolo regionale di Miss Blu Mare, partecipando successivamente alla finale nazionale che si è tenuta nel corso di una crociera nel Mediterraneo: sono arrivata prima su sessanta ragazze. E poi ancora, Miss Brignolina a Roccavione, un secondo posto a Miss Borgo San Dalmazzo, Miss Marcos, Miss New Model Today, Miss Due Ruote Vintage, fino alla vittoria a Miss Fragola di Peveragno, dopo la quale ho deciso di appendere le scarpette al chiodo.
Come mai hai deciso di abbandonare?
Al di là del fatto che ho capito di quanto quello della moda sia un mondo difficile, competitivo, spesso costruito su promesse che difficilmente vengono mantenute, con parecchie gelosie, ho dovuto fare una scelta. Da una parte, abbandonare Mondovì e le mie radici per potermi ritagliare un futuro nella moda. Dall'altra, rimanere con la mia famiglia, alla quale sono legatissima. Non ho avuto dubbi: ho scelto la famiglia
Costruendotene una tua...
Sì: mi sono sposata con Michele nel 2019. Il 5 maggio del 2021 è arrivata Sofia. Non è una banalità: diventare mamma ti cambia la vita. In meglio. Lo sono diventata a 22 anni: sin da piccola sognavo e speravo di diventare mamma giovane. Anche perché dall'età di 13 anni ho sperimentato il ruolo di zia: è stato fantastico. Ora, assieme a Sofia ho cinque nipotini bellissimi, che adoro e che mi adorano: con loro mi diverto, giocando assieme ritorno un po' bambina. Il mondo della moda è un bel ricordo, ogni tanto mi offrono ancora di partecipare a sfilate ed eventi, ma dico di no. La famiglia viene prima.
Insieme all'attività lavorativa, presumo.
Eh sì. Insieme ai miei fratelli Giorgio e Davide, che sono più grandi di me, continuiamo l'attività di famiglia. Sono in negozio come commessa addetta alla vendita, in panetteria. Adoro questo lavoro, mi consente di stare a contatto con il pubblico, con la gente.
Che oggi – dopo la pandemia – è diventato però più complicato, giusto?
Il Covid ci ha cambiati tutti, molto spesso in peggio. Ci ha cambiati nell'approccio con gli altri, siamo tutti più pretenziosi, meno educati, introversi. Mi auguro che il ritorno del carnevale serva anche a questo: travestendoci diventiamo “un'altra persona”, che si butta alle spalle i pensieri cupi e lascia spazio ai sorrisi.
Veniamo allora al Carnevale, e alla più classica delle domande per una Béla Monregaleisa. Qual è il tuo rapporto con il Carlevé?
Per me è sempre stato un periodo dell'anno molto speciale, Sono cresciuta in panetteria, dove il profumo delle “bugìe” ti portava subito in quest'atmosfera particolare, magica. Poi, se chiudo gli occhi mi si ripresenta davanti, come una fotografia molto nitida, l'immagine del Moro e la sua corte che vengono a trovarci a scuola, a musica dei menestrelli, i balli, i canti. Una giornata favolosa. Sì, perché il Carlevé ti fa vivere in una favola, ti fa tornare bambino, ti dona gioia e ti consente di donarla agli altri. Crescendo, ho partecipato spesso a carri e gruppi, sfilando con Peveragno e la Consulta giovanile. E infine, un'ultima curiosità: sono stata introdotta nel mondo della moda da Martina Diaspro, che è stata Béla Monregaleisa anche lei (nel 2006, ndr). Fu lei ad accompagnarmi alla mia prima sfilata, in via Roma a Cuneo. Ora ho l'onore di essere anche io Béla!
In un mondo in cui le informazioni viaggiano più veloci della luce, siamo riusciti a mantenere bene o male il tuo nome segreto fino all'ultimo. Ci racconti com'è andato il “reclutamento”?
E' stato Enrico Natta (il presidente della Famija Monregaleisa, ndr) a scegliermi. All'inizio mi sono quasi lasciata sopraffare dall'emozione. Non me lo aspettavo. Certo, mi sarebbe sempre piaciuto entrare a far parte del Carlevé, ma non ci ho mai pensato seriamente. Così ci ho pensato tanto, a come coniugare l'impegno con la famiglia, con il lavoro, e soprattutto con la bimba. Poi, dopo essermi consultato con i miei, ho detto di sì.
Parli giustamente di “impegno” e sappiamo tutti quanto grande sia. Hai detto di aver salutato il mondo della moda dando la precedenza alla tua famiglia. Ma anche il Carlevé impone ritmi altissimi. Come hai comunicato la notizia a casa, e come è stata accolta?
Al momento di questa intervista i miei fratelli ancora non lo sanno, sono stata evasiva dicendo che in questa settimana non sarei stata al lavoro... Vedremo come va a finire! I miei genitori sono stati felicissimi, anzi papà mi ha detto “guai a te se non vai!”. Michele... beh, è felice anche lui, il carnevale gli è sempre piaciuto...
E Sofia?
Anche se non ha ancora due anni, la porterò con me ad alcuni appuntamenti. Mi ha accompagnato da “Eventi” per il costume da Béla e quando mi ha visto ha esclamato “Wow, mamma!”. E quando è stato il momento, ha detto a Donatella che anche lei voleva il “vestito mamma”... Si aspetta musica, coriandoli, festa. L'attesa e la frenesia dei bambini per il carnevale è incredibile.
E quindi avremo la Béla e la Piccola Béla... il Carlevé è davvero fortunato! E in merito al vestito cosa ci puoi dire?
Avevo in mente un'idea, poi in accordo con chi lo ha realizzato è cambiato tutto. Ho lasciato fare a loro e devo dire che lo sento davvero mio. Quando ho visto il modello mi sono innamorata subito. Mi sono stati proposti due colori, ho scelto il verde, dicono che rispecchia i miei occhi...
Siamo arrivati purtroppo alla conclusione di questa intervista. Da domani sarai Béla: qualche ringraziamento particolare?
Sicuramente ai miei genitori, che mi hanno sostenuto. Alla mia famiglia. Ai miei colleghi, alle nostre commesse a cui dico “grazie” già da ora per quando mi sostituiranno al lavoro. Infine, grazie ad Enrico Natta e alla Famija Monregaleisa per avermi dato questa grande opportunità.
Elisa, anzi, la Béla Monregaleisa, è pronta a regalarci tanti scintillanti sorrisi. Che, ne siamo sicuri, saranno contagiosi.