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MONDOVI'/ Giorno della Memoria e del Ricordo: tutte le iniziative

MONDOVì

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Il Sindaco Adriano: “Le cronache di tutti i giorni ci insegnano che pace, libertà, rispetto dell’altro, non sono valori scontati, né acquisiti una volta per tutte, ma, al contrario, vanno difesi con grande attenzione”.

Anche per l’anno in corso, il Comune di Mondovì ha predisposto un calendario di iniziative, per non dimenticare. “La Città – dichiara il sindaco, Paolo Adriano - commemora con convinzione il Giorno della Memoria ed il Giorno del Ricordo, due date rappresentative di altrettante pagine buie della storia recente. La memoria, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni, rappresenta, infatti, il più efficace antidoto al ripetersi delle atrocità del passato ed assicura un contributo determinante alla costruzione di un domani davvero migliore.

Le cronache di tutti i giorni ci insegnano che pace, libertà, rispetto dell’altro, non sono valori scontati né acquisiti una volta per tutte, ma, al contrario, vanno difesi con grande attenzione. Strumento essenziale in questa direzione è la nostra Costituzione che celebra i 70 anni dalla sua promulgazione, mantenendo intatto il ruolo di guida e caposaldo dei diritti fondamentali di ciascun individuo”.

Venerdì 26 gennaio “Le bimbe di Terezin” nell’Antico Palazzo di Città
Saranno “Le bimbe di Terezin” di Angelo Ruga a raccontare, in una mostra allestita nell’Antico Palazzo di Città, l’orrore dell’Olocausto, attraverso gli occhi dei più piccoli. Dieci quadri ed altrettante monocotture in gres, realizzate tra il 1986 ed il 1992 dal pittore, scultore e ceramista, celebreranno la Giornata della Memoria a Mondovì. “La nostra Città ospiterà la mostra itinerante – spiega il vicesindaco, Luca Olivieri – che ci ricorda come l’arte possa e debba essere strumento per stimolare la riflessione e sublimare messaggi di grande valenza. In questo caso, quadri e sculture adempiono appieno al loro compito originario: suscitare emozioni e veicolare contenuti, soprattutto diretti ai giovani, cui si rivolge questo appuntamento, in una giornata di così grande importanza per la memoria collettiva”.

Lo stesso artista ha dichiarato l’intento delle sue opere, definendole “una nuova parentesi dedicata ai bambini di Terezin in quel girotondo finale che la ferocia nazista ha proposto al genere umano. A loro, che in una nube di compatta cenere viaggiano per sempre in orbita con i satelliti spediti dall’intelligenza umana, ho dedicato queste sculture affinché la voce rimbalzi sulla crosta terrestre e ricordi agli uomini la loro stessa vigliaccheria”.

La mostra, nata dalla collaborazione tra Comune di Mondovì ed Associazione culturale Angelo Ruga, verrà inaugurata alle 11.30 di venerdì 26 gennaio ed osserverà il seguente orario di apertura al pubblico: dal martedì alla domenica dalle 15 alle 18 (al mattino scuole e gruppi organizzati potranno accedere alla sede, previa prenotazione al numero 0174 330358). L’esposizione resterà visitabile fino al 17 febbraio 2018, ad ingresso libero.

Nato a Torino, Angelo Ruga (1930 – 1999) compie svariate esperienze pittoriche in Umbria, Lucania e Puglia, soggiornando tra 1954 e il 1956 ad Albissola, dove sviluppa sperimentazioni materiche presso i laboratori ceramici nel vivace ambiente culturale di quegli anni.

Nel 1957 avvia una progressiva ricerca diretta all’astrazione, che evolve, nel decennio successivo, in esperienze pittoriche monotematiche di “personaggi”, caratterizzati da intense dissoluzioni cromatiche. Seguono gli approfondimenti su moduli di astrazione geometrica: il pittore focalizza la propria poetica su frammenti spaziali e parvenze naturalistiche concretizzate nei cicli dedicati a “Colline”, “Insetti” (1983-1984), “Giochi” (1985-1990), “Paesaggi immaginari (1990-1996).

Al 1993 risale il trasferimento a Clavesana, nelle Langhe, dove l’artista muore nel 1999.
Sabato 27 gennaio, pietre d’inciampo per ricordare i fratelli Levi.

Restituire identità a chi si vide ridotto a semplice numero: è l’obiettivo alla base dell’installazione delle pietre d’inciampo. Tre quelle che, su iniziativa dell’Istituto Secondario di Primo grado “Emilia Cordero di Montezemolo”, da sabato 27 gennaio ricorderanno i nomi di altrettanti monregalesi, deportati nei campi di concentramento: Pia, Aldo e Beniamina Levi, figli di Isacco ed Anna Segre, nati a Mondovì nel rione di Breo in via Sant’Agostino e morti ad Auschwitz.

“Ridare nome e volto ai nostri concittadini, restituendo alla storia la forza dell’evidenza, mediante l’installazione di un segno concreto sulle strade di utilizzo quotidiano: questa la finalità dell’iniziativa, proposta dalla scuola Emilia Cordero di Montezemolo e – come spiega l’assessore all’Istruzione, Luca Robaldo – abbracciata con convinzione dal Comune. L’impegno delle scuole cittadine aggiunge ulteriore valore al progetto ed è prova tangibile dell’efficacia del quotidiano lavoro didattico svolto nelle aule, finalizzato alla formazione di nuove generazioni di cittadini consapevoli e responsabili, mediante la trasmissione della salvaguardia e della comprensione della storia. Auspichiamo che questo rappresenti il primo passo di un percorso, finalizzato alla ricostruzione della memoria condivisa di quei terribili momenti”.

Le pietre, mutuate da un’idea dell’artista tedesco Günter Demnig per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista, troveranno dimora in via Sant’Agostino: in seguito ad un’attività di ricerca negli archivi cittadini e sulla base della documentazione dell’epoca, verranno installate sul selciato antistante i portici dei Gazzani, nei pressi dell’ex chiesa di Santo Stefano. La scelta privilegia l’area del centro storico cittadino, dove si concentrò la breve esistenza familiare dei tre fratelli, con l’abitazione ed il negozio di stoffe della famiglia Levi.

Una semplice cerimonia, prevista alle ore 9.30, con la partecipazione di autorità civili e militari, di una rappresentanza della scuole cittadine e di un discendente della famiglia Levi, inviterà alla riflessione chiunque si troverà a percorrere la strada ed a leggere i nomi sul selciato: Pia, nata a Mondovì il 17 maggio 1899, fu arrestata a Saluzzo il 21 gennaio 1944 ed internata nel campo di Borgo San Dalmazzo il 26 gennaio 1944; trasferita nel luogo di raccolta del campo di Fossoli con il convoglio numero 8, morì ad Auschwitz in data ignota. Aldo, nato a Mondovì il 26 agosto 1905, fu arrestato a Torino il 28 gennaio 1944, poi trasferito nel campo di raccolta di Fossoli; partito per Auschwitz con il convoglio numero 10, il 16 maggio 1944, vi morì in data ignota. Beniamina, nata a Mondovì il 20 febbraio 1917, fu arrestata a Saluzzo il 21 gennaio 1944 ed internata nel campo di Borgo San Dalmazzo il 26 gennaio 1944; trasferita nel luogo di raccolta del campo di Fossoli con il convoglio numero 8, partì per Auschwitz il 22 febbraio 1944 e vi arrivò quattro giorni dopo. Morì nel campo di concentramento dopo più di un anno, il 4 marzo 1945.

Venerdì 26 e sabato 27 gennaio: il programma del Giorno della Memoria
Numerosi gli appuntamenti a calendario: le celebrazioni inizieranno venerdì 26 gennaio, con l’inaugurazione, alle 11.30, presso l’Antico Palazzo di Città, della mostra “Le bimbe di Terezin” del pittore, scultore e ceramista Angelo Ruga. Alle 20.30, nella Sala comunale delle Conferenze “Capitano Luigi Scimè” (in corso Statuto 13) è prevista la proiezione del documentario di Ferruccio Valerio, raccontato da Sacha Oliviero, “L’Olocausto. Cronaca di uno sterminio”.
La giornata di sabato 27 gennaio si aprirà con le tradizionali deposizioni delle corone presso la Stele all’esterno del Cimitero (ore 9.00) ed al Monumento “Morti per la Libertà” sullo Scalone dell’Altipiano (ore 9,15). Seguirà, alle 9.30, la posa delle pietre d’inciampo in via Sant’Agostino ed, alle 10.30, la deposizione della corona al Monumento alla Shoah presso la Scuola Media “Anna Frank”, dove avrà luogo la rappresentazione intitolata “Una corrispondenza tra i ragazzi di ieri ed i ragazzi di oggi. La vicenda del campo di concentramento di Theresienstadt”, realizzata dagli alunni della Scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo Mondovì 1. Alle 11.45, il Teatro Baretti ospiterà l’intervento del sindaco Paolo Adriano e la riflessione a cura degli studenti dei Licei cittadini “Vasco – Beccaria – Govone” su “Il Canto della Memoria”.

Infine, alle 17, presso la sede del Centro Studi Monregalesi (Via Monte di Pietà, 1) è in programma la rivisitazione de “La Shoah attraverso le poesie di Primo Levi”, a cura del professor Stefano Casarino, con la partecipazione di Vanni Viglietti. L’evento nasce dalla collaborazione di Centro Studi Monregalesi, Associazione “Gli Spigolatori”, Associazione italiana di Cultura Classica ed Anpi, sede di Mondovì.
Giorno del Ricordo, le celebrazioni

All’Antico Palazzo di Città di Mondovì Piazza verrà allestita la mostra dal titolo “Quando i nostri nonni erano giovani: cartoline storiche da Fiume, Istria e Dalmazia”, selezionate da Egidio Rocchi. L’esposizione proporrà alcune vedute delle città giuliane a partire dall’inizio del Novecento e resterà aperta dal 26 gennaio al 17 febbraio, osservando i medesimi orari dell’esposizione “Le bimbe di Terezin” di Angelo Ruga. Organizzata in collaborazione con la Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati – Comitato di Torino, verrà inaugurata alle ore 11 di sabato 10 febbraio.

Il percorso espositivo proporrà, inoltre, una serie di quadri realizzati da artisti appartenenti alla comunità degli esuli giuliani e riproducenti scorci particolari delle città d’origine.
In occasione del Giorno del Ricordo, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe”, sabato 10 febbraio, alle ore 10, avrà luogo la deposizione di una corona commemorativa presso il giardino della stazione ferroviaria di Mondovì Altipiano. Si ripeterà, inoltre, la cerimonia di illuminazione della Torre del Belvedere con il faro tricolore.

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