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Migranti, appello di Leu ai Comuni della frutta nel Saluzzese: "Serve collaborazione"

SALUZZO

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I consiglieri di LeU Marco Grimaldi e Silvana Accossato, accompagnati dalla consigliera comunale Fiammetta Rosso e dall’assessore Roberto Pignatta, si sono recati in visita al Pas di Saluzzo, il centro di prima accoglienza per i lavoratori stagionali nato grazie a un progetto del Comune di Saluzzo, dalla Regione Piemonte e di altre realtà del territorio per offrire ai migranti stagionali un dormitorio nel periodo di lavoro, o di ricerca del lavoro, nel Saluzzese, per superare l’accampamento informale che occupava l’area del foro boario. Gli operatori e i volontari della cooperativa sociale Armonia hanno accompagnato i consiglieri durante il sopralluogo, ove è stato possibile riscontrare una situazione certamente ancora migliorabile, tuttavia un notevole passo avanti rispetto alle condizioni in cui i lavoratori migranti erano costretti a vivere fino allo scorso anno.

Il centro, dotato di dormitori, bagni e un’area per cucinare, ospita 368 persone dall’apertura, ne ha registrate più di 400 cui offre servizi igienici e uso della cucina, e ha raccolto 230 contratti di lavoro stagionale, di cui alcuni non sono sicuramente più attivi, perché i lavoratori si spostano in questo periodo nel Sud Italia per raccogliere melanzane o pomodori, ma aumenteranno a breve, quando comincerà la raccolta delle mele che va avanti fino a metà ottobre. Al di fuori del Pas restano circa 200 persone, fra cui un gruppo che ha occupato uno stabile momentaneamente sfitto, dove vive in condizioni di estremo degrado. L’accoglienza diffusa, che potrebbe migliorare la situazione in modo sensibile, è purtroppo il punto debole del sistema. Sui 23 “comuni della frutta”, di cui Saluzzo è il centro più grande e lo snodo principale, solo in 4 collaborano a questo progetto con proprie sistemazioni per i lavoratori: Saluzzo stessa, Lagnasco, Verzuolo e Costigliole.

I consiglieri, che hanno potuto visitare nella stessa giornata anche un punto di accoglienza diffusa a Saluzzo, situato nell’ex residenza del custode del cimitero, ne hanno riscontrato le condizioni dignitose e notevolmente più adeguate rispetto a ogni altra sistemazione.

“Lo sforzo delle istituzioni per superare le condizioni disumane in cui i lavoratori stagionali vivevano fino a poco fa al Foro Boario va riconosciuta e premiata, come il lavoro quotidiano dei volontari e delle volontarie, e della Cgil che ha organizzato il sindacato di strada – dichiarano i consiglieri –. Tuttavia non si possono tacere alcuni aspetti di estrema criticità: la cessazione dei decreti flussi, nel 2013, ha prodotto uno scollamento fra domanda e offerta di lavoro, ma soprattutto ha fatto sì che le aziende agricole non fossero più obbligate a farsi carico dell’accoglienza dei lavoratori, scaricando tutto sugli enti pubblici. Per questo facciamo un appello non solo ai Comuni limitrofi, affinché si affianchino al progetto di accoglienza diffusa, ma anche alle aziende e alla Regione: si collochi nel Comune di Saluzzo un centro per l’impiego mobile che, come il sindacato chiede da tempo, renda trasparente lo scambio fra domanda e offerta e consenta anche di vigilare sulle tutele e sui diritti che i lavoratori devono vedere garantiti nei loro contratti. E le imprese agricole prevedano spazi in cui alloggiare i loro dipendenti”.

 (Migranti al Foro Boario di Saluzzo. Foto tratta dal sito di Saluzzo Migrante)

 

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