Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

MASSIMINO/ Alla scoperta dell'antico borgo: un parco archeologico tra Piemonte e Liguria

MONDOVì

Foto
Condividi FB

SERGIO RIZZO - Il progetto di recupero e valorizzazione dell’Antico borgo di Massimino, parco archeologico tra Piemonte e Liguria, ha come obiettivo la valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche di un territorio di confine, tramite la riscoperta del paesaggio storico caratterizzato da importanti vie di comunicazione e da antichi insediamenti quali architetture religiose e civili che raccontano la storia del territorio.

Il tutto mirato per migliorare l’attrattività dei beni a favore dello sviluppo di una rete turistica ben strutturata che veda coinvolti non solo Massimino ma l’intero territorio della valle Tanaro e Bormida.

La riscoperta del territorio parte da uno dei siti maggiormente rappresentativi e meno compromessi nel tempo, quello archeologico di Massimino, identificato nello strumento urbanistico comunale come Parco Archeologico, vista la presenza documentata di ruderi dell’antico borgo (nucleo originario di Massimino), delle strutture di culto (in generale meglio conservate) e del Castello medioevale.

Il progetto è a firma dell’architetto Rossella Cuncu di  “Spazioku’bo A&I” con sede in Ceva, che spiega come: “la valorizzazione prevede il recupero e salvaguardia del sito ma anche la conoscenza e la fruizione del bene architettonico e archeologico da parte della popolazione, prevedendo azioni di coinvolgimento di un pubblico diversificato per fasce d’età e grado d’interesse, dal semplice turista, allo studente delle diverse fasce d’età e al ricercatore.

Lo scopo è quello di creare un sito unico nel suo genere che possa rappresentare oltre che un luogo di studio e approfondimento di tematiche relative alla storia e alla conservazione, anche un’attrazione turistica capace di rimettere in moto l’economia turistica della zona, collegandosi alle iniziative culturali e servizi in parte già in essere nella valle, apportando un valore aggiunto in termini di presenze e passaggi turistici.

L’obiettivo specifico del progetto, è riportare alla luce le strutture originarie del borgo e del castello tramite la pulitura controllata del sito dalla vegetazione infestante, individuazione e eventuale messa in sicurezza delle murature, conoscenza e analisi di murature e malte finalizzate al successivo consolidamento, approfondimento dello scavo in corrispondenza dei resti della torre e individuazione di un percorso in sicurezza all’interno dei ruderi del borgo e del castello per i fruitori del sito, con  particolare attenzione al superamento delle barriere architettoniche.

Nel progetto ha creduto la Compagnia di San Paolo di Torino che ha deliberato un contributo di 100 mila euro nell’ambito del bando Valorizzazione del territorio 2016, a fronte di una spesa totale di 135 mila euro che ha consentito di attivare il primo lotto d’interventi.  I lavori di pulitura del sito sono stati appaltati alla ditta E.s.e Ambiente Snc di Calizzano, mentre gli scavi archeologici sono condotti dall’archeologa Michela Tornatore sotto la direzione scientifica della soprintendente alla Soprintendenza Archeologica, Belle arti e paesaggio della Liguria dottoressa Marta Conventi che ha dimostrato particolare interesse per il sito e il progetto nel suo complesso. Gli interventi sugli elevati saranno diretti dal Soprintendente architetto Simona Lanza. I lavori sono iniziati il 15 maggio 2018 e sono già disponibili i primi interessanti risultati degli scavi. In particolare rispetto alla quota di partenza si è scesi di circa tre metri ed è possibile definire con precisione il contorno esterno della torre spogliata delle pietre di rivestimento fino a una certa altezza. All’interno della torre era presente una cisterna d’acqua piuttosto profonda mentre all’esterno sono state rinvenute delle murature di epoca non coeva, ancora in fase di valutazione.

Le ceramiche trovate non sono elementi datanti in quanto tutta la terra rimossa era terra di riempimento e non si è ancora scesi allo strato originario che si spera di trovare a giorni.” Oltre a interventi di recupero il progetto prevede attività di valorizzazione con il coinvolgimento di un team di figure che in base alle proprie competenze concorrono al raggiungimento dell’obiettivo finale. Partner dell’iniziativa sono: la scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino (Scuola di III° livello), diretta dal prof. Carlo Tosco che si occuperà di studio, analisi archivistica e rilievo degli elevati, oltre che a analisi comparativa e di laboratorio di malte e elementi lapidei.

Il Fondo Storico “Alberto Fiore” Associazione culturale, a carattere volontario e senza scopo di lucro con sede a Garessio (Cn), si occuperà nello specifico della divulgazione dei risultati, dell’organizzazione di convegni e eventi, oltre al corso per guide turistiche  “Associazione Lino Berzoini, Centro per lo studio e la promozione dell’Arte”. L’Associazione verrà coinvolta per la realizzazione di laboratori didattici in situ. “I laboratori, – spiega ancora l’architetto Rossella  Cuncu,– saranno strutturati in modo da coinvolgere alunni di diverse età dalla scuola primaria alla scuola secondaria, tramite convenzioni con gli istituti scolastici della Val Tanaro e la Val Bormida da Calizzano a Millesimo. In tal modo si offre agli studenti la possibilità di conoscere il territorio e le sue caratteristiche tramite esperienze diverse e entusiasmanti che vedono la loro partecipazione diretta in operazioni di simulazione dello scavo oltre che alla lettura reale della stratigrafia, che verrà portata alla luce durante l’approfondimento dello scavo realizzata da ditta specializzata.

Per la scuola primaria e secondaria verranno studiati progetti didattici specifici con il fine di approfondire il tema della ricerca archeologica, analizzare un determinato periodo storico e conoscere meglio il territorio ligure – piemontese nella sua valenza storico archeologica. Il primo laboratorio verrà attivato in occasione della Festa dei Ravioli il due agosto. Una particolarità nella conduzione dello scavo archeologico, in seguito alle prime indagini conoscitive, potrebbe essere la fruibilità del cantiere come luogo di didattica archeologica e museo all’aperto al quale, sia gli interessati che la popolazione, potrebbero assistere in modo da creare la coscienza e la conoscenza del valore del territorio e delle sue risorse.” Saranno organizzate giornate studio e laboratori didattici rivolti agli studenti di diverso ordine e grado dalla scuola elementare alle superiori, coinvolgendo gli istituti scolastici della Val Tanaro, territorio con cui Massimino presenta forti affinità per continuità territoriale e vicende storiche oltre che dei Comuni liguri limitrofi, da Bardineto a Calizzano e Cosseria che presentano siti archeologici risalenti alla stessa epoca.

Grazie alla collaborazione del Politecnico di Torino, Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, con il  direttore prof. Carlo Tosco sarà organizzata una settimana di studio sul campo per due anni per approfondire la conoscenza del sito. La prima attività sul campo inizierà lunedì nove luglio e vedrà sul campo 25 specializzandi della scuola. Il 12 luglio alle ore 18 appuntamento per la conferenza di presentazione e divulgazione dei primi risultati.

Sergio Rizzo

(Nella foto: lavori nell’Antico borgo di Massimino)

VIDEO