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Manifestazione contro la guerra a Saluzzo e raccolta fondi della Caritas per l'Ucraina

SALUZZO

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CUNEO CRONACA - Numerose le manifestazioni di solidarietà in Granda per chiedere la fine dei bombardamenti russi e la pace in Ucraina. La Caritas diocesana di Saluzzo, d'intesa con il vescovo, monsignor Cristiano Bodo, rivolge un accorato appello alla comunità per una raccolta urgente di fondi da destinare al soccorso dei profughi della martoriata Ucraina. 
 
Le offerte possono essere versate direttamente in contanti tutte le mattine alla segreteria della Caritas diocesana di Saluzzo in corso Piemonte 56 oppure tramite bonifico bancario sul conto corrente intestato a Diocesi di Saluzzo - Caritas diocesana, IBAN IT91H0538746770000038005094 (causale "per i profughi dell'Ucraina").
 
Sabato scorso un centinaio di persone sono scese in piazza per il sit-in promosso dal Comune. In quell'occasione il vescovo ha lasciato un messaggio importante, che riportiamo per intero:
 
"Partecipo con voi, come vostro vescovo, una voce piccola, ma accanto alla vostra, possa giungere per invitare al dialogo, per dare una speranza al popolo ucraino e a tutta l’umanità. A quanti piangono la perdita dei loro cari, specialmente di giovani e dei bambini, stroncati dagli orrori di una guerra che non risparmia nessuno.
 
Sono venuto come disse San Giovanni Paolo II: “come messaggero di concordia e di pace, mosso dal desiderio di pormi al fianco delle vittime della sopraffazione, della violenza e di una guerra senza senso”.
 
I contatti di questi giorni, tanto lodevoli, nell’intento di far terminare finalmente il conflitto, non hanno ancora prodotto l’intesa necessaria per raggiungere la pace.
 
Come scrivevo in questa settimana: "quando il potere sceglie la guerra invece del dialogo, è perché non gli interessa l’uomo, ma si chiude in una dittatura inumana finalizzata al proprio egoismo. Chi desidera la guerra è un uomo che ha perso la sapienza del cuore e quella di Dio”.
 
Non è più possibile ignorare l’implorazione di quanti, uomini, donne, bambini, giovani,  vecchi, attendono con ansia che si ponga fine a questa guerra e si faccia spazio alla possibilità dell’incontro!
 
Ricordo ancora le parole di San Giovanni Paolo II: “ciò che viene conquistato o eliminato con la forza non fa mai onore ad un uomo o alla causa che desidera promuovere” (San Giovanni Paolo II 1994). Queste parole le rivolgo a Lei, presidente Putin, perché sia ricordato dal suo popolo, come un uomo capace di conversione per il bene e la vita degli uomini.
 
Per questo con voi voglio innalzare questa preghiera, scritta da San Giovanni Paolo II, costruttore di pace: "Guerra, avventura senza ritorno".
 
(Foto di Pietro Battisti)

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