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Mango, "il paese delle finte meridiane", ora punta sull'arte d'avanguardia

ALBA

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Si è svolta a Villa Althea la riunione dei soci di Manganum, associazione nata due anni fa a Mango (Cuneo) con il proposito di risvegliare l’interesse nei confronti di questo ameno paesello, la cui immagine è andata velocemente offuscandosi dopo l’uscita di scena forzata del suo “figlio” più geniale, Raoul Molinari, che per decenni fu l’animatore di feste ed eventi culturale nel Castello dei Busca e sulle piazze del paese. Tra le attività realizzate dall’associazione vanno ricordate le pietre, dislocate in vari punti del paese, che ritraggono animali tipici di questa parte di Langa, dipinti da studenti locali.

Durante la riunione si è parlato anche della rievocazione medievale organizzata in maggio per ricordare il matrimonio in pompa magna avvenuto al Castello di Mango il 28 maggio 1345 tra il giovane albese Ludovico Guglielmo de Braida, e Violante, nipote del marchese di Busca, feudatario di Mango.

Sebbene l’evento non abbia avuto una perfetta riuscita a causa dei tempi di preparazione troppo ristretti e dell’inesperienza degli organizzatori, è stato deciso di ripeterlo anche nel 2018, contando su nuovi contributi di idee capaci di dare vita ad uno spettacolo avvincente e ad un contorno di momenti culturali in tema con la rievocazione.

Nel corso della sera, la presidente dell’associazione ha voluto soffermarsi su un ambizioso progetto che, nelle intenzioni iniziali, avrebbe dovuto far conoscere Mango come “Il paese delle meridiane”. In realtà quel progetto è profondamente mutato in corso d’opera e le opere pittoriche che avrebbero dovuto servire da base per le cosiddette “meridiane” sono rimaste, in tutto o in parte, dei dipinti a parete.

Alcuni di questi dipinti sono stati dotati di uno gnomone, vale a dire l’asta che, proiettando la propria ombra su un quadrante calcolato con precisione matematica, servirebbe a definire l’ora solare locale. Così non è stato, purtroppo. Motivo? Dettagli tecnici, è stato detto. Perciò, come ha ironicamente commentato un membro dell’associazione, l’auspicato paese delle meridiane è destinato ad essere conosciuto “Il paese delle finte meridiane”. Anzi, dei finti orologi solari, perché in realtà le meridiane sono tutt’altra cosa.

Poco male, sostengono i dirigenti dell’associazione Manganum, perché in ogni caso Mango può vantare adesso numerose opere d’arte a cielo aperto realizzate a costo zero: «È una specie di museo en-plein-air - ha spiegato Gabriella Fogliati -, che certamente sarà apprezzato dai turisti che sempre più numerosi transitano a Mango».

L’argomento meridiane ha suscitato anche una piccola diatriba con il gestore dell’Osteria del Campo, Patrick Veglio, che ha contestato la qualità dell’opera dipinta sul muro esterno dell’Osteria da Massimo Martinelli, esperto enologo ben noto fin dagli anni ’60 per la sua produzione artistica, spesso legata a temi vitivinicoli.

A difesa non solo di Martinelli, ma dell’intera operazione artistica elaborata da Manganum è intervenuto Claudio Calorio nei panni di critico d’arte, sebbene egli rifiuti questo titolo preferendo definirsi, giustamente, un appassionato d’arte. Con forti accenti poetici, Calorio ha descritto le emozioni provate osservando le opere dipinte sui muri di Mango, ha raccontato le impressioni positive di molti abitanti del paese, anche anziani, e con un accento un tantino polemico ha sottolineato che, in realtà, ciò che imbruttisce un borgo antico come Mango è ben altro: infissi d’alluminio, portoni zincati e altri interventi architettonici.

La serata è quindi arrivata alla conclusione con la presentazione di due artisti che, a breve, si dedicheranno alla creazione di un nuovo dipinto, arricchendo in tal modo Mango e San Donato con due nuove finte meridiane. Nel corso della serata è stato annunciato che Mango diventerà la sede di un movimento artistico d’avanguardia basato sul riciclo di oggetti e materiali vari; un progetto neo-dadaista che l’associazione Manganum ritiene interessante promuovere per dare maggiore visibilità al percorso artistico cominciato con gli orologi solari, veri o falsi che siano.

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