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Ma si è proprio sicuri che per allargare il nuovo tunnel di Tenda si debba rifare la gara d'appalto?

CUNEO

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FRANCESCO BALOCCO - Ricapitolando. Ormai oltre un anno e mezzo fa Anas intraprende la strada della rescissione del contratto per gravi inadempienze con Fincosit. Poco tempo fa si chiude l'accordo con il subentrante gruppo di imprese risultato secondo nella gara d'appalto del 2013, l'Edilmaco di Torino.

 

L'Ati subentrante comunque si riserva di verificare il progetto per le opere ancora da realizzare oltre a valutare le opere da rifare per cattiva realizzazione da parte della impresa precedente e per altro già segnalate dai periti del tribunale nominati durante l'inchiesta che aveva bloccato il cantiere e che ora rinvia a giudizio parecchi soggetti coinvolti nell' opera. La riserva della impresa subentrante, dati alla mano, evidenzia che errori progettuali e riparazioni di opere mal eseguite faranno salire i costi in modo significativo.

 

Anas, una volta verificata la correttezza delle valutazioni addotte, dovrà trovare le risorse mancanti: 10-15 milioni ? Vedremo. 

 

Questo per completare il progetto vigente che prevede la realizzazione di una nuova canna per un senso di marcia (finora se ne e' realizzato circa un terzo ) per poi metter mano al vecchio tunnel del 1850 per ampliarlo realizzando l'altro senso di marcia.

 

Bene? Mica tanto perché se è ormai chiaro che occorrono più risorse del previsto, non è altrettanto chiaro se l'intervento sulla vecchia galleria rivestita di mattoni nasconda, come è probabile, insidie e problemi oggi non ipotizzabili. Si vedrà quando si comincerà a smontare la "fasciatura" del 1850. Di qui la seria possibilità che ben altre e ulteriori risorse economiche saranno necessarie assieme a tempi di realizzazione ancor più aleatori.

 

È per questo che l'ipotesi di allargare il tunnel in costruzione per permettere il doppio senso di marcia, lasciando così com'è il vecchio tunnel come via di fuga, è una ipotesi assolutamente di buonsenso. Tempi certi per i lavori (un anno o due in meno ?!) e imprevisti di molto ridotti. 

 

Ma non si può. Anas dice che cambiando il progetto si dovrebbe fare un nuovo appalto. Se così fosse, dopo i due anni già perduti, la possibilità di perderne altri due o tre, per essere ottimisti, sarebbe certa.

 

Ma si è proprio sicuri che si debba rifare la gara? 

 

Intanto la valutazione della scelta da fare, proprio perché si tratterebbe di cambiare il progetto, sarebbe della Cig (Commissione intergovernativa fra Francia ed Italia ) e non di Anas. E a quel punto i due governi avrebbero ben altra autorevolezza nel definire  il percorso da intraprendere anche senza ricorrere ad una nuova gara e, forse, senza neanche interrompere i lavori intanto che si decide.

 

Certo ci vuole intraprendenza: far sì che siano i governi ad assumersi le responsabilità necessarie. 

 

Sono percorsi complessi, ma non insidiosi come quelli degli appalti e delle revisioni degli appalti, e comunque totalmente gestibili tra i due paesi, quindi attuabili in tempi non lunghissimi e, specialmente, blindati, non insidiati da cento imprevisti o contenziosi. La Cig ed i due governi farebbero almeno lo sforzo di verificarne la possibilità? Se le istituzioni locali, Regione e Provincia, non faranno la loro parte difficilmente il governo se ne occuperà.

 

Ripeto, ne varrebbe la pena, perché il progetto rivisto sarebbe più congeniale alle necessità del traffico previsto. Le limitazioni (limitazioni, non il blocco totale voluto dai sindaci francesi) al traffico pesante comunque resteranno in buona misura. Sarebbero tempi di realizzazione sicuramente molto più brevi e risorse certe.

 

Non sarebbe il caso di farci un pensierino?

 

Francesco Balocco

 

 

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