CUNEO
ANGELO BODINO - La senatrice Patrizia Manassero che, al momento della nomina a vicesindaco del Comune di Cuneo non ci risulta avesse ancora dato le preannunciate dimissioni dal Senato, starebbe finalmente per farlo. Ma, dopo la telenovela del ritiro della sua candidatura da sindaca contro Borgna, non vorremmo trovarci di fronte all'inizio di una seconda telenovela: quando verrà il giorno in cui a Palazzo Madama ci sarà il sì che convaliderà la sua rinuncia al seggio, a pochissimi mesi dalla scadenza naturale della legislatura?
Comunque sia e vada, possiamo tranquillamente registrare che la Manassero occupa contemporaneamente le due poltrone.
E a coloro che si sono permessi di esprimere qualche perplessità al riguardo, quale è stata la risposta? Tranquilli tutti. E’ sua abitudine dire le cose come stanno e noi facciamo bene a controllare. In data 2 maggio 2017 le è stato assegnato l’incarico di relatrice del disegno di legge sui vaccini, il cui decreto è arrivato al Senato il 13 giugno e, come possiamo verificare, tranquilli noi, tranquilla lei.
E no, cara Manassero! Possiamo almeno permetterci di far notare che tale incarico le è stato conferito a 40 giorni dalle elezioni dell'11 giugno? E possiamo sempre permetterci di richiedere per quale motivo - sapendo di essere capolista del Pd a sostegno di Borgna, riteniamo con l'accordo sulla nomina a vicesindaco, così come voluto dal cerchio magico renziano - non ha lasciato ad altri l’incarico di relatore del disegno di legge in modo tale da mettersi a totale disposizione della comunità che poi l’ha eletta?
Cara Manassero, senatrice Pd nonché vicesindaco di Cuneo, è ovvio che si senta tranquilla, ma gli elettori e le elettrici che l’hanno o non l’hanno votata come possono essere tranquilli dopo aver constatato che non è stata presente al giuramento del primo Consiglio comunale ed è stata assente alle due prime riunioni di Giunta, mai successo a Cuneo finora?
Cara Manassero, senatrice Pd nonché vicesindaco di Cuneo, le dimissioni dal Senato - come da lei dichiarato - sarebbero rese dopo la votazione del disegno di legge di cui è relatrice, per cui sorge spontanea la domanda... ma possiamo sapere quando sarà discusso e votato il documento in causa, vista la nota difficoltà del Parlamento a legiferare in tempi rapidi?
E se l’approvazione del disegno di legge in itinere dovesse procrastinarsi, come presumibile, sino a fine luglio 2017, che succederà? Che certamente arriveranno le dichiarate dimissioni, ma con un "qui pro quo" che è quello che nel mese di agosto vi sarà la pausa estiva delle Camere che chiuderà l’attività parlamentare per tutto il mese e oltre, per riaprirla poi il 15 settembre che, guarda caso, coinciderà se non sbagliamo con la data determinante per far scattare il diritto alla pensione (che ammonta a circa 1000 euro mensili) riscuotibile al compimento dei 65 anni dai parlamentari che hanno espletato almeno (quasi) 5 anni nella Camera dei deputati o al Senato.
E lei, cara senatrice Manassero, avrà quindi questo beneficio?
A prescindere dalla data di approvazione del disegno di legge di cui è relatrice la Manassero, per maggior precisione vogliamo esporre qual è il normale iter delle dimissioni di un parlamentare? Per prassi consolidata, una prima richiesta di dimissioni dovrebbe essere respinta per gesto di cortesia; poi segue una seconda votazione che dovrebbe, sempre per prassi, essere respinta come la prima e poi, in terza battuta, le dimissioni dovrebbero essere accettate dall’Aula e conseguentemente è presumibile che i tempi previsti per l’accettazione definitiva delle dimissioni siano di alcuni mesi dalla data della richiesta e, nel frattempo?
Nel frattempo pensiamo che in tutto quel periodo la Manassero potrà regolarmente beneficiare del bonus dell’indennità da senatrice e della certezza di aver maturato il bonus del diritto alla pensioncina.
Per favore, senatrice, ci smentisca, non possiamo pensare che la nuova telenovela finisca così!
Angelo Bodino