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M5S in Casa Delfino affronta il tema della prescrizione

CUNEO

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Si è svolto a Cuneo, presso la Fondazione Casa Delfino, un incontro sulla “prescrizione” in ambito giuridico. Presenti, come relatori, Andrea Colletti e Fabiana Dadone, deputati del Movimento 5 Stelle, e l’Avv. Alessandro Ferrero. Presente in sala anche un pubblico qualificato con magistrati, avvocati e praticanti.

La serata è stata organizzata anche in seguito ad una sentenza emessa della Corte di Giustizia, di pochi mesi fa, in seguito ad un ricorso presentato da un magistrato di Cuneo, sentenza che ha bocciato i termini di prescrizione troppo brevi previsti dalla normativa italiana in materia di reati fiscali.

La prescrizione è un istituto giuridico per cui, in ambito penale, con il trascorrere del tempo, lo Stato esaurisce il suo interesse repressivo per un determinato fatto. In Italia a causa della lunghezza dei processi molti reati rimangono impuniti e “vanno in prescrizione”.

La proposta di legge 1174 (Colletti ed altri) in sintesi aumenta i tempi della prescrizione ordinaria; prevede che per il reato continuato il termine di prescrizione decorra dalla consumazione dell’ultimo reato del medesimo disegno criminoso, determina la sospensione della prescrizione dal momento dell’assunzione della qualità di imputato ai sensi dell’art. 60 c.p.p. fino all’irrevocabilità della sentenza, anche di proscioglimento.

Nell'intento del proponente l'idea é quella che in tal modo chi fosse certo di non poter sfuggire alla giustizia si avvarrebbe maggiormente dell'istituto del patteggiamento deflazionando i procedimenti ordinari in cui rimarrebbero gli imputati innocenti o comunque in grado di difendersi dall'accusa.

L’Avv. A. Ferrero, dal canto suo è stato molto garantista e ha sottolineato l'esigenza di fare molta attenzione ad evitare che si allunghino troppo i tempi della prescrizione, perché non occorre solo pensare che dall’altra parte ci sia un “delinquente” ma anche soggetti che possono rimanere intrappolati nella macchina della giustizia da innocenti e quindi rischiare di passare poi una vita “sotto processo”.

Il problema, è quindi a suo avviso anche da ravvisarsi sulle notifiche che troppo spesso non vanno a buon fine e costringono il magistrato a rinviare ad altra udienza: basterebbe modificare la norma e notificare l’atto esclusivamente all’avvocato difensore dell’imputato, per evitare tanti rinvii e perdite di tempo.

Sicuramente un dibattito accesso, con scambi di opinione tra persone competenti, quello di venerdì sera, che ha avuto la funzione di richiamare proprio l’attenzione degli addetti ai lavori e di farli partecipare alla valutazione di proposte e progetti di legge, volti, in questo caso, a costruire una giustizia più equa ed efficiente; un modo di lavorare che contraddistingue il MoVimento 5 Stelle.

 

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