BRA
Riceviamo dai carabinieri di Cuneo e pubblichiamo: "In Piemonte, Lombardia e Sicilia, il R.O.S., unitamente al Comando Compagnia CC di Bra, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Asti (dott. Giorgio Morando), su richiesta della locale Procura (P.M. dott.ssa Francesca Dentis), nei confronti di 5 indagati, nonché a numerose perquisizioni locali in relazione all’omicidio di Piatti Patrizio, orafo, commesso il 09.06.2015 in Monteu Roero – Frazione Capelli n. 33 ed alla rapina nel corso della quale è stato commesso lo stesso omicidio.
Il provvedimento scaturisce quindi dalle indagini sull’omicidio di Piatti, che – come si ricorderà – nel giugno dello scorso anno era stato attinto da un colpo d’arma da fuoco alla testa da distanza ravvicinata durante un tentativo di rapina all’ingresso della propria abitazione. L’indagine ha consentito di fare piena luce sull’efferato delitto, individuando mandanti e autori materiali, nonché di ricostruirne le fasi esecutive e, soprattutto, il movente.
In particolare, alla luce delle minuziose attività di sopralluogo, delle numerose testimonianze raccolte relative alle fasi successive all’omicidio, degli identikit e delle individuazioni fotografiche, dell’analisi dei tabulati delle celle telefoniche interessate dagli eventi, delle successive attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale e dell’analisi dei video dei sistemi di difesa passiva acquisiti lungo le vie di fuga del commando, è stato accertato come Piatti Patrizio, titolare di un piccolo laboratorio orafo a Torino, fosse anche un importante ricettatore di gioielli ed orologi di valore, tanto da nascondere, all’interno della propria abitazione, la somma contante di 295.000 euro, nonché gioielli ed oro per un valore complessivo di 1.500.000 euro, risultati di provenienza illecita.
Le indagini si indirizzavano su una coppia di coniugi, Erbino Giancarlo e Testa Anna, commercianti di oro ed orologi, già gravati da diversi precedenti penali per ricettazione, risultati essere i principali fornitori della vittima ed in particolare degli oggetti preziosi rinvenuti in suo possesso, nonché suoi debitori di una consistente somma di denaro.
É lo stesso giudice, nell’ordinanza, a sintetizzare efficacemente il contesto in cui matura l’omicidio, quando parla di “inquietante storia, ruotante intorno a personaggi dominati dall’avidità e dal cinismo, caratterizzata da torbide trame criminali” ed ancora, a proposito del movente, quando esprime la “convinzione che il delitto sia maturato negli ambienti della ricettazione e del riciclaggio ed abbia avuto un movente esclusivamente economico”.
E così, proprio a causa del conseguente rapporto conflittuale con l’orefice e della necessità di ripianare lo stato finanziario, i due coniugi – va però precisato che il G.I.P. ha ritenuto sussistere la gravità indiziaria solo a carico di Erbino e non anche della moglie, che pur rimane indagata – pianificavano la rapina, poi degenerata nell’omicidio a causa del rifiuto della vittima di consegnare il “tesoretto”, assoldando pregiudicati di origine catanese (Messina e Desi) e foggiana (Sfrecola), fornendo loro informazioni sulla reale disponibilità economica del Piatti e allettandoli con la prospettiva della consistente refurtiva da spartire.
Per quanto attiene ai ruoli rivestiti dagli indagati ed alla dinamica dell’omicidio, in particolare:
Erbino Giancarlo, tra i principali fornitori e consulenti di Piatti Patrizio, strozzato dai debiti contratti con una moltitudine di soggetti, tra cui lo stesso Piatti ed i pluripregiudicati Sfrecola Emanuele e Nerbo Junior Giuseppe, ha fornito informazioni sulle reali possibilità economiche di Piatti Patrizio e sulle circostanze relative alle abitudini di vita dello stesso, al fine di mettere nelle condizioni i predetti di organizzare una rapina;
NERBO Junior Giuseppe e SFRECOLA Emanuele, il primo in quel periodo sottoposto a detenzione domiciliare ed il secondo probabilmente conosciuto da PIATTI Patrizio, operando nel medesimo ambiente della ricettazione di orologi di valore e monili, apprese le informazioni da parte dei coniugi ERBINO/TESTA, individuano in MESSINA Salvatore – rapinatore catanese, che in quel periodo aveva in corso attività verosimilmente illecite con NERBO Junior Giuseppe – colui che avrebbe potuto portare a termine la rapina;
MESSINA coinvolge il sodale DESI Francesco, che in quel periodo opera con lui tra la Lombardia e la Sicilia.
La dinamica dell’omicidio è stata così ricostruita:
nei giorni precedenti al tentativo di rapina, MESSINA Salvatore e DESI Francesco, utilizzando l’autovettura presa a noleggio da quest’ultimo a Catania, raggiungono Torino, ove si incontrano con NERBO Junior Giuseppe e SFRECOLA Emanuele, al fine di pianificare l’azione predatoria;
il 5 giugno 2015, verosimilmente per tastare la disponibilità economica di PIATTI Patrizio in quel momento, ERBINO Giancarlo e TESTA Anna lo invitano con un pretesto ad una riunione presso la loro abitazione;
nei giorni 7 e 8 giugno 2015, MESSINA Salvatore e SFRECOLA Emanuele eseguono i necessari sopralluoghi presso l’abitazione di PIATTI e lo pedinano, mantenendo costanti rapporti con ERBINO Giancarlo direttamente e/o NERBO Junior Giuseppe;
il 9 giugno 2015, l’azione poi culminata nella morte di Piatti Patrizio viene posta in essere da almeno tre soggetti, giunti a Monteu Roero a bordo dell’autovettura Toyota Yaris di colore bianco, presa appunto a noleggio da Desi: Messina Salvatore e Desi Francesco accedono materialmente all’abitazione della vittima, aggredendo i coniugi Piatti/Giotto; Messina Salvatore, durante una colluttazione, esplode il colpo mortale nei confronti di Piatti Patrizio, mentre Desi Francesco, pure armato di pistola, immobilizza la donna; ad attenderli fuori vi è un terzo uomo, poi identificato in Sfrecola Emanuele, a bordo della citata Toyota Yaris".
CUNEO 24 Novembre 2016
1 Dei quali 4 in carcere ed 1 agli arresti domiciliari:Custodia cautelare in carcere a carico di: SFRECOLA Emanuele, nato a San Severo (FG) l’8.03.1951, pluripregiudicato; MESSINA Salvatore, catanese classe ‘66, attualmente detenuto per altra causa; DESI Francesco, catanese il 9.11.1970, pregiudicato; NERBO Junior Giuseppe, nato a Torino l’1.01.1987, gravato da precedenti penali e di polizia per traffico di sostanze stupefacenti e rissa;
Custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di: ERBINO Giancarlo, nato a Torino il 29.06.1956, con precedenti di polizia per ricettazione.
A DESI, SFRECOLA, NERBO ed ERBINO viene contestata la recidiva infraquinquennale.
2 All’esito della perizia balistica individuata in una pistola Browning cal.7,65.
3 ERBINO Giancarlo, nato a Torino il 29.06.1956, TESTA Anna, nata ad Asti il 13.03.1960, indagata a piede libero;
4 MESSINA Salvatore, che ha materialmente esploso il colpo che ha attinto mortalmente la vittima, DESI Francesco e SFRECOLA Emanuele.