MONDOVì
SERGIO RIZZO - Sabato 16 settembre alle 16, presso il castello di Lesegno, in provincia di Cuneo, l’associazione “Lesegno Vive” presenterà pubblicamente il libro di Dino Boetti: “Le Fornaci di Lesegno e del territorio”. Una pubblicazione che ripercorre le origini dei laterizi e l’evoluzione delle varie tecniche di produzione che si sono applicate e evolute nel tempo. Avendo la disponibilità di testimonianze verbali, documenti, attrezzature e fotografie, l’associazione Lesegno Vive ha deciso di pubblicare questo libro affinchè quest’importante patrimonio storico non cada definitivamente nell’oblio.
“La produzione di laterizi, nel territorio di Lesegno - spiega l’autore del libro, Dino Boetti - è antichissima, ed è stata confermata da documenti risalenti al 1297 e al 1670/1671. Tornando a tempi più recenti, l’insediamento della fornace della famiglia Sattamino a Lesegno avvenne nel 1912 con l’obiettivo di rifornire i cantieri della costruenda ferrovia Ceva-Mondovì-Fossano, in particolare per il lotto San Michele-Lesegno, dove per la sola costruzione del ponte sul torrente Mongia si richiedeva l’impiego di ben 40 milioni di mattoni (sic!). Non essendo sufficiente la capacità produttiva della locale fornace Sattamino, la ditta appaltante il lotto ferroviario, la Costa di Torino, costruì una propria fornace che, conclusi i lavori, venne acquistata dalla stessa famiglia Sattamino. Dopo quest’acquisizione, venne demolita la precedente fornace e nel 1969 venne acquistata dalla fornace “Garelli & Viglietti” di Mondovì. Fu poi definitivamente chiusa nel 1991".
"Nel corso delle ricerche - ha proseguito l’autore - l’associazione Lesegno Vive ha deciso di inserire nella pubblicazione la storia di alcune fornaci del territorio non più operative e la storia dei due moderni stabilimenti di laterizi tuttora in attività: “Garelli & Viglietti” e “Vincenzo Pilone”, entrambi operanti a Mondovì. La professoressa Donatella Ferrari ha inoltre trattato il fenomeno migratorio stagionale dei mattonai di un tempo provenienti da una zona del Canton Ticino che giungevano nella nostra zona a produrre mattoni. Un capitolo del libro è dedicato alla costruzione della ferrovia Ceva-Mondovì-Fossano, in particolar modo al tronco di Lesegno con la ricostruzione dei ponti di Lesegno e Ceva, demoliti alla fine dell’ultimo conflitto mondiale e, in appendice, un trattato sulla fabbricazione dei laterizi del sacerdote Tommaso Appiani, pubblicato nel 1808. Oltre la fornace “Sattamino” di Lesegno, sono descritte con dovizia di particolari quella di “Berra” di Bastia Mondovì, “Cuniberti” di Vicoforte, “Ferrari di Millesimo e Sale delle Langhe, “Garelli & Viglietti di Mondovì, “Indemini”, Merlo di Villanova Mondovì e Pilone di Mondovì.
In caso di maltempo la presentazione avrà luogo nei locali del Circolo Acli di piazza del Carretto a Lesegno.
Sergio Rizzo
Nella foto, dettaglio della copertina del libro