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LESEGNO/ Traslata la salma di Giovanni Luciano, il "Monsignor dei Santi"

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - Una sentita cerimonia, particolarmente affollata di personalità civili e religiose, ha accompagnato la traslazione delle spoglie di mons. Giovanni Luciano all’interno della chiesa del cimitero di Lesegno, in provincia di Cuneo. Mons. Giovanni Luciano nella sua lunga carriera ecclesiastica è stato incaricato dalla Santa Sede di seguire le cause di beatificazione e santificazione. A conclusione della celebrazione della messa, il parroco di Lesegno Padre Marco ha inteso leggere un breve messaggio inviato dal vescovo di Mondovì, mons. Miragoli, che "impossibilitato a essere presente, invia i saluti e ringrazia sentitamente per aver permesso che la memoria del caro mons. Giovanni Luciano non andasse dispersa o dimenticata e, ancor di più, che i suoi resti mortali, abbandonassero Lesegno. Luogo prediletto da Lui e dal fratello Luigi che avevano scelto per poter vivere, dopo esserci nati amandolo profondamente”.

Conclusi gli interventi di alcuni dei presenti, Padre Marco ha spiegato il significato della giornata e del rito religioso che si compiva dicendo: "Il Piemonte è terra di santi, di preti e di vocazioni. Ma la terra deve avere il nutrimento. È proprio dalla terra che nasce la vita e dalla terra nascono i santi. Non lasciate andare i germi di santità e di vocazione che esistono in questa terra. Coltiviamo sempre la vigna del Signore. Mons. Luciano – ha inoltre aggiunto padre Marco,– ha santificato numerose persone tra cui: Piergiorgio Falsanti, Giuseppe Allamanno, Madre degli Angeli Vassalli, Flora Manfrinat, Fratelli Morbino, Carlo Tancredi Falletti e Giulia marchesi di Barolo, suor Consolata Bertone, mamma Margerita, madre di don Bosco, Madre Margherita Lazzari, Silvio Sene, Maria Orsola, e, fra le tante cose è stato fondatore di una banda musicale, Cappellano dei vigili del fuoco, Cappellano Palatino della basilica di Superga, Cappellano della Santa Sindone, dottore in Teologia Morale e Accademico honoris causa ma, di tutti questi titoli, ho voluto che sulla sua tomba vi fosse scritto l’appellativo con cui lo chiamavano gli amici dell’ambiente ecclesiastico: “Monsignor dei Santi".

Sergio Rizzo

Nella foto: i sacerdoti intervenuti al rito religioso.      

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