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A Cuneo e in tutta Italia serve lavoro, non promesse o mance elettorali

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - Non so voi, e mi scuso già in anticipo se quello che andrò a dire urterà la sensibilità di qualcuno che sugli 80 euro del Governo fa veramente affidamento, ma… chi se ne frega degli 80 euro!

Tra le molteplici promesse della campagna elettorale, stiamo assistendo alla gara tra chi offre di più: reddito di cittadinanza, reddito di inclusione, 80 euro a chi fa più figli, 80 euro a tutti i pensionati, 80 euro a tutti gli studenti, tagliamo le tasse, tagliamo le imposte. Ma si rendono conto 'sti politici che non siamo dei babbei?

C’è ancora qualcuno che crede a queste baggianate? Spero proprio di no! In Italia, il vero problema è il lavoro. Occorre mettere seriamente in atto delle politiche di incentivo al lavoro, all’agricoltura, all’artigianato, all’industria. Il lavoro, come i nostri padri costituenti avevano già predetto, è il fondamento di ogni democrazia.

Come recita l’articolo 1 della Costituzione, "’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". Iniziamo a “lavorarci” sopra, non è difficile se si vuole veramente stare dalla parte di chi lavora e di chi produce lavoro. Basta regali, iniziate a investire. Occorre individuare i settori strategici nei quali l’Italia è forte, e ce ne sono tanti, ed investire salvaguardando il territorio ed il lavoro.

Confucio diceva: dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita! Io la penso così. Si può fare? Si deve fare!

Riccardo Sartoris

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