CUNEO
CUNEO CRONACA - Riceviamo dalla Fillea Cgil e pubblichiamo: "La necessità di ripartire non può non tenere conto della sicurezza sui cantieri, sicurezza per i lavoratori e anche per le imprese.
Come organizzazioni sindacali abbiamo sottoscritto a livello nazionale un importante protocollo per la ripartenza dei cantieri che deve diventare operativo sui territori grazie alla costituzione dei comitati territoriali.
La Fillea Cgil di Cuneo, insieme alla Filca e alla Feneal, già il 4 maggio ha richiesto l'attivazione del Comitato sul territorio cuneese, fondamentale per una ripartenza regolata, a tutela di chi sui cantieri vi lavora quotidianamente.
Se la sicurezza viene considerata solo un costo allora abbiamo già perso, la drammatica scia di infortuni, spesso mortali, indica che c'è ancora molta strada da fare. Dal 4 maggio sono morti già 5 lavoratori in Italia nel settore dell'edilizia, una tragica ripartenza.
NON CONFONDERE REGOLE CON BUROCRAZIA: il tema della burocrazia ritorna spesso e certamente è necessario semplificare alcuni passaggi ma non bisogna confondere la semplificazione con le regole legate alla legalità, alla trasparenza, ai diritti dei lavoratori, e alla leale concorrenza fra imprese.
Sostenere ad esempio che il DURC (Documento unico di regolarità contributiva) possa essere depotenziato, oppure sostenere che il Codice degli appalti vada radicalmente modificato, significa andare nella direzione opposta ad un'idea di sistema che deve vedere la legalità ed il rispetto delle regole al centro, sopratutto in un momento storico come questo. Significa alterare le regole del mercato, a pagare saranno le imprese sane e i diritti dei lavoratori.
Pensare di prorogare la validità del DURC sino a dicembre 2020 come prevede il DL approvato dalla Giunta Regionale piemontese, può significare mettere a repentaglio il salario che normalmente le imprese versano alle Casse Edili e che verrà poi da queste erogato ai lavoratori (ferie, gratifica natalizia, previdenza complementare, sanità integrativa).
Portare come esempio il "modello Genova" come soluzione è del tutto semplicistico, considerando che ha riguardato una pagina triste ed eccezionale del nostro Paese e non è un modello replicabile.
E' ovvio che bisogna snellire gli iter burocratici ma è necessario partire dalla qualificazione delle stazioni appaltanti, in Italia sono 30.000, ed in questi anni, a causa del blocco del turn-over si sono perse circa 15.000 figure tecniche fondamentali.
Inoltre chi si aggiudica un appalto deve avere la struttura di impresa, le competenze, le professionalità per portare a termine i lavori, non è possibile avere imprese con 2 dipendenti che si aggiudicano un appalto da milioni di Euro per poi subappaltare in una infinità di rivoli dove le infiltrazioni malavitose possono avere facile accesso, ed allora si che le opere non finiranno mai, da tempo noi sosteniamo la necessità di introdurre il DURC di congruità per garantire maggiore legalità ed efficienza anche a sostegno delle imprese che operano nel rispetto delle regole.
ENTI BILATERALI: i dati della nostra provincia ci dicono che la massa salari versata alla Cassa Edile di Cuneo ha avuto una riduzione pari a -36% nel mese di febbraio rispetto allo stesso mese del 2019, e del - 73% nel mese di marzo rispetto a marzo 2019 , le ore di cassa integrazione sono state 237.648 nel mese di marzo 2020 rispetto alle 3944 del mese di marzo del 2019.
Questo dato fa emergere anche la grande difficoltà per i lavoratori perché nella maggioranza dei casi non hanno avuto l' anticipo da parte dell'azienda dell'importo della cassa integrazione.
La Cassa Edile di Cuneo, in applicazione degli accordi nazionali, ha sospeso i versamenti per due mesi alle imprese ,proprio per rispondere a questa emergenza, ed ha anticipato ai lavoratori due prestazioni che avrebbero percepito più avanti.
Infine, ancora sul Disegno di legge regionale: limitare l'invito e la partecipazione alle gare pubbliche alle sole imprese che hanno sede legale in Piemonte, se da un lato rappresenta anch'esso un'alterazione del mercato, dall'altro si pensi ai rischi che si correrebbero se tale decisione fosse assunta anche dalle altre Regioni, soprattutto quelle economicamente più forti, in un settore in cui la mobilità tra regioni rappresenta una parte determinante del lavoro e questo vale anche per le imprese della nostra provincia".
Il Segretario generale Fillea Cgil Piemonte – Massimo Cogliandro
Il Segretario generale Fillea Cgil Cuneo – Nicola Gagino