BRA
FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Siamo nel 2015 e ancora si discute della riqualificazione di via Principi di Piemonte a Bra. Poco principesca. Lasciata nel suo progressivo e melanconico degrado. Serviva un intervento radicale. Troppo dispendioso.
Abbiamo trascorso 45 anni sotto i portici, con il nostro negozio di gadget Map, dispiaciuti nel vedere cadere a pezzi i pilastri. Grossi lastroni di pietra crollavano sul pavimento. Causa l'escursione termica. Purtroppo esistono le stagioni, e con il loro avvicendamento, i lastroni, senza colpa ma, senza preavviso, seguivano la legge fisica. Annunciavano la loro rovinosa caduta con fragoroso frastuono.
Che sarà? Usciti dai nostri negozi noi li raccoglievamo pietosi. Li appoggiavamo compostamente contro il pilastro, in attesa del loro ripristino. Ma il problema andava risolto. Come quello del pavimento piastrellato. Ormai ridotto a gruviera. Il suo dovere l'aveva fatto. Ormai meritava di andarsene in pensione. E il soffitto dei portici? Affumicato, da cui penzolavano, e ancora penzolano lampioni, ormai di stanchi raccoglitori di varie specie di insetti. Insomma un quadro poco edificante. Ma il nodo della questione per ora ancora irrisolta è il fatto che i portici sono proprietà degli stabili. Quindi, si discute ancora oggi nel 2015, a chi tocchi mettere mano al portafoglio.
Con il rimpallo tra Amministrazione comunale e proprietari: tocca a te o tocca a me? Facciamo un po' per uno. E intanto, noi commercianti ci riunivamo per discutere la faccenda. Già tra di noi c'era chi la pensava in modo diverso. Si era lanciata l'idea un auto finanziamento. Almeno per gli interventi più urgenti.
Ma sorse un altro problema: accordarsi anche con i proprietari dei condomini. Quasi raggiunto un accordo, quando il solito, come chiamarlo? Originale? Piantagrane? Bastian contrari? Col braccino corto? Si oppose! Non ricordo bene il motivo. In sostanza tutto andò a pallino. Così, anno dopo anno, noi lamentosi con ragione, continuavamo a supplicare tutti di risolvere il problema. La situazione era anche pericolosa: passanti che si inciampavano, carrozzelle di bimbi inceppate, le mamme costrette a grandi manovre per evitare i buchi. Carrozzine di disabili incastrate. Caviglie slogate, qualche gamba rotta, e tante rovinose cadute. Si rattoppava. Invano. La frequenza di rimpiazzo delle piastrelle era settimanale. Ma le dispettose, tornavano a staccarsi.
Di tanto in tanto si sentiva il richiamo di un' ambulanza. Che succede? Ecco, un'altra vittima di via Principi! Ci eravamo rassegnati. Ogni nuovo collega arrivato nella via, si indignava con noi veterani. Ma insomma, possibile che non abbiate fatto niente? In tutti questi anni! E noi, ex combattenti per la causa, ci guardavano e aspettavamo in attesa degli eventi. Il nuovo arrivato per un po' non mollava la presa. Riunioni estenuanti. Quasi carbonare, strategie...E poi, anche lui il neo principino cedeva le armi. Si arrendeva. Entrava a far parte del club ex combattenti per via Principi.
Ogni anno con l'avvento del Natale, periodo fertile per il commercio, si risvegliava il desiderio di abbellire. Soluzione: facciamo una stratosferica illuminazione. Addobbiamo i portici. Facciamo un richiamo. Diamoci da fare! Bene, si discuteva, si progettava con riunioni nell'ora di pausa, in cui tutto primeggiava. Tranne la volontà di unirsi, coesi, per il bene della via e di tutti noi. Mi toccò, per qualche anno, mendicare dai miei colleghi un contributo per le spese di abbellimento. Non tutti aderivano, adducendo il loro disappunto: sul prezzo, sulla scelta degli addobbi, sul periodo per iniziare i lavori, su che diavolo ne so! Insomma, eravamo poi sempre gli stessi a suddividerci i costi. Pur di vedere la nostra principesca via con un briciolo di decoro. Gli altri, criticavano il nostro operato.
Marzio, mio marito, vista la difficoltà di mettere tutti d'accordo per un progetto comune, si inventò e realizzo' addobbi estrosi per il nostro negozio. Lenzuoli giganti illuminati con dipinti natalizi posti sopra le vetrine. Gigantesche palle natalizie appese sotto i portici, realizzate assemblando bottiglie di plastica vuote. Iniziavo la raccolta di bottiglie dell'acqua mesi prima.
A chi mi chiedeva a cosa servissero: sono per Marzio. Ah, allora chissà cosa inventerà! Non vediamo l'ora di scoprirlo! Io invece, avevo sperimentato il pino natalizio del recupero, con il riutilizzo delle cose quotidiane. Avevo appeso, al posto delle tradizionali palline di Natale, scatole da imballo colorate, pupazzetti degli ovetti della Ferrero, la bijotteria passata di moda, le mollette pinzacapelli, un mix di oggetti che dovevano luccicare. Mi divertii e i passanti stessi, mi chiamavano fuori del negozio. Mi proponevano anche altri oggetti. Insomma divenne il pino di tutti. Ognuno dava il suo contributo. Fu un successo inaspettato. Scrissero persino un articolo sulla stampa. Anche la musica che diffondevamo dal nostro negozio all'esterno, nel periodo natalizio, era una novità per gli anni '70/80.
Tranquilli, non vi racconterò 45 anni! Però per dovere di cronaca sento Alessio Bossolasco, titolare con la sua famiglia della Caffetteria la Zizzola sotto i portici di via Principi a Bra. Il tema del suo intervento è appunto la riqualificazione della via, in veste di rappresentante del Comitato di via dell'Ascom.
Alessio, che si dice sulla nostra principesca via?
Noi commercianti di via Principi e di via Vittorio Emanuele, siamo stati invitati dall'Amministrazione comunale a conoscere in anteprima, insieme ai quartieri interessati, i progetti di riqualificazione delle strade in programma per l'anno prossimo. Ci hanno spiegato i loro progetti, con ampia possibilità di intervenire, con osservazioni e domande. Inoltre hanno prospettato a noi commercianti la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto, da parte della Regione, in ragione del 50% sulla spesa massima di 20mila euro, che riguardano determinate migliorie come: insegne, tende, e dehors e vetrine. Quindi il contributo massimo è di diecimila euro.
'Interessante la proposta ai commercianti.
Si, è giusto che si gratifichi chi si prende cura del decoro della via. Certo di critiche ce ne sono state. Come sempre. Da parte di alcuni componenti del consiglio comunale, nei giorni passati, che hanno sollevato il loro disappunto sull'intervento dell' amministrazione Comunale, per la sistemazione con soldi pubblici dei portici, che sono privati, ossia di appartenenza agli stabili. E' anche vero che l'uso dei portici è anche destinato ai fini pubblici.
C'è una soluzione a questo ormai datato problema?
Trovare un accordo tra le parti, che comunque è collegato alla riqualificazione della via stessa: Altre rimostranze riguardano il progetto che prevede l'asfaltatura della carreggiata e al posto dei parcheggi odierni, la posa di pietre di Luserna. Considerata uno spreco per alcuni, perchè saranno coperte dalle auto in sosta. E' anche vero che durante le manifestazioni della città, che ultimamente si stanno moltiplicando, con la pedonalizzazione della via ci sarebbe un bel colpo d'occhio con le pietre di Luserna. Forse, certe scelte sono già in funzione di un progetto globale che prevede l'intera riqualificazione di un aerea, e quindi anche un abbellimento della stessa, con panchine e zone verdi. Ne sono l'esempio via Audisio e via Vittorio.
Insomma il problema è sempre lo stesso: mettere tutti d'accordo. O perlomeno la maggioranza. La tua opinione in merito?'
Piuttosto che avere la via com'è adesso, è meglio averla più bella.! Tutti auspichiamo il meglio, certo le proposte sono tante e diverse. Penso comunque che, preservare l'ambiente, non dovrebbe essere una scelta condizionata da battaglia politica. Tra tutte le parti, con buona volontà, andrebbe concertato un progetto a beneficio della salute pubblica. Che non è di destra, né di sinistra, né di centro.
Sarà la volta buona? Per il bene della città, un centro appetibile invoglierebbe i cittadini a viverla di più e al meglio.
Fiorella Avalle Nemolis