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La Venere del Botticelli "influencer" tra critiche e ammirazione

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Albeggia, sento bussare alla finestra della camera da letto, balzo giù dal letto e, nella foga, scaravento giù la mia gatta Sirio, che dorme innocente accucciata ai miei piedi.

Ciocche di capelli ondeggiano dai vetri e si palesa a poco a poco una fluente capigliatura dorata come i raggi del sole nascente.

E' un'acconciatura ondulata di gran moda: ovunque giovani, e non più giovani donne, sfoggiano capelli lunghi, mossi da boccoli. Addio alla piastra che liscia i capelli dritti come spaghetti: non ingentiliscono il volto.

Ecco, mi appare un volto di una dolcezza d'altri tempi: carnagione tinta avorio, lineamenti delicati e il capo leggermente inclinato. E' la Venere del Botticelli!

Si è scomodata dalla Galleria degli Uffizi per farsi un giretto in questa nostra Italia, così sgarrupata e litigiosa. E' vestita, l'aria è fresca di buon mattino.

“Fiorella, non mi sono offesa per la campagna pubblicitaria!”. (Però, si è adeguata nel linguaggio). “Divulga pure il mio messaggio”.

E scompare, mentre i suoi splendidi capelli color oro ondeggiano al vento. Riferisco il messaggio, dovete credermi era proprio la Venere del Botticelli. Credo sia importante.

Le critiche sono piovute dal cielo come cataratte, ma a ben pensarci, a parte qualche qualche errore di impostazione nella campagna pubblicitaria, tutto si può migliorare.

Sono pronta, tiratemi le pietre, a me pare un'idea geniale.

Adesso mi dò alla macchia per un po': ho detto ciò che penso, il mio mantra “fare diverso”, anche se contestato, col tempo porta buoni frutti.

Ahi! Mi ha sfiorato un sasso. Vi saluto e scappo.

Fiorella Avalle Nemolis

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