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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Ma che bella giornata! Tiro su le palpebre, dò un'occhiata alla finestra. Il cielo è grigio tendente al nero, le piante lucide di pioggia sventolano nervose, inquiete, l'aria fredda le spoglia dalle gemme. Ma che bella giornata! La gatta Sirio si arrotola coprendosi il muso con la coda, non ne vuol sapere di alzarsi. Ma che bella giornata! Cerco nella mente un pensiero che mi allieti.
Al momento scarseggio di buon umore. Accendo la tv, una valanga di cattive notizie mi sovrasta. Telegiornali, tavole rotonde, quadrate intorno alle quali esperti vivisezionano la situazione geopolitica. Ognuno dice la sua, il tono si fa sempre più acceso e poi iniziano a urlare e a scagliarsi l'uno contro l'altro. Già, intanto siamo tutti col fiato sospeso sperando che torni la pace.
Fiduciosa, cambio canale che propone un dettagliato e raccapricciante racconto di un omicidio, e il giornalista che esordisce: “Signora, come si sente? Cosa prova?”, rivolgendosi alla parente della vittima. Ecco la risorsa! Una bella fiction, contenuti filosofici, trama aggrovigliata, guai a perderne una puntata, non ti raccapezzi più. Non c'è consolazione.
La situazione generale effettivamente è un po' preoccupante. Mi arriva un rumore snervante di motore rombante, salto giù dal letto, mi affaccio alla finestra e mi rassicuro: non sono carri armati, è il vicino che taglia l'erba. Finalmente una buona notizia!
Mi ripeto il ritornello del canto “Il trionfo di Bacco e Arianna” di Lorenzo dei Medici: “Chi vuol essere lieto sia, del doman non v'è certezza”. Ma sì, celebriamo il piacere della vita, senza preoccuparci del domani. Tanto cosa cambia?
Fiorella Avalle Nemolis