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Il cuneese Aldo Mola torna sulla Massoneria e ne racconta tre secoli di storia inedita

SALUZZO

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E' in libreria una nuova opera dello storico cuneese Aldo Alessandro Mola: “Storia della Massoneria in Italia dal 1917 al 2018. Tre secoli di un ordine iniziatico” (edizioni Bompiani, pp.832, euro 23).

"Nel 1976 hai scritto la “Storia della massoneria italiana” con prefazione dello storico Paolo Alatri, poi ampliato nel 1992-1994. Il nuovo libro è un aggiornamento del precedente?"

"No. E' un'opera totalmente nuova dalla prima parola all'ultima. Ho lavorato su documenti inediti tratti da archivi italiani ed esteri che all'epoca neppure io conoscevo, per esesmpio i 75.000 iniziati al Grande Oriente e i 25.000 affiliati alla Gran Loggia d'Italia, tra i quali molti gerarchi del fascismo, banchieri e industriali come Vittorio Valletta, stratega della Fiat".

"Ma, in breve, quale ruolo ha svolto la Massoneria in Italia?"

"Introdotta dall'estero (Gran Bretagna, Francia e Germania) nacque policentrica. Dopo l'età di massima fioritura con Napoleone I e quasi cinquant'anni di silenzio, con l'Unità nazionale del 1861 aspirò a divenire partito dello Stato, ma come documento (ed è una tra le molte novità fondamentali del nuovo libro) dilatò troppo il “compasso”, dalle forze armate alla rivoluzione, e finì esclusa dalla vita pubblica".

"E in Repubblica?"

"Malgrado gli sforzi per farsi conoscere, oggi la Massoneria in Italia è tra l'incudine della Commissione antimafia che, senza serio fondamento, l'ha definita “sostanzialmente segreta”, e il martello della nuova “scomunica” pronunciata da papa Bergoglio contro neognostici e neopelagiani (quindi non solo i massoni, ma tutti i circoli “di servizio” della società moderna). Aggiungiamo la massonofobia di Lega e M5S, che viola la libertà di associazione sancita dalla Costituzione".

"Il nuovo libro, con tanti inediti in appendice, ti ha chiesto molto lavoro?"

"Una fatica...del diavolo. Non per caso il testo si chiude a pagina 666. L'opera è un “atto dovuto” agli studiosi e ai cittadini: per giudicare bisogna conoscere, documenti alla mano".

Settantacinque anni, Medaglia d'Oro della Cultura dal 1980, Premio Presidenza del Consiglio nel 2003 per la biografia di Giovanni Giolitti, di cui è lo storico più accreditato, Mola ha all'attivo decine di opere tra le quali la “Storia di Cuneo, 1700-2000”, premiata dal presidente Ciampi con Targa d'Argento.

Come noto, ha avuto parte eminente nella traslazione delle salme di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena al Santuario di Vicoforte (dicembre 2017).

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