ALBA
TERESIO ASOLA - Non sono più migranti economici, come eravamo noi dopo la guerra o come i primi disperati che attraversavano il Mediterraneo. Ora sono famiglie intere in fuga. Bambini, neonati e mamme incinte.
Questa è la marcia infinita della disperazione. Di esseri umani In fuga da missili, macerie, torture, soprusi e da un presente che, privo di case, città, cibo e affetti, non offre un domani se non un infernale mondo peggio del nulla.
Per fortuna sul loro cammino non incontrano solo spray urticanti, filo spinato, violenza, indifferenza e stupidità, ma anche sorrisi, giocattoli, canti e un abbraccio caldo.
Grazie ai generosi, agli italiani, austriaci, tedeschi, ai ragazzi ungheresi che distribuiscono acqua ai bordi della strada, a tutte le persone di buona volontà che non hanno dimenticato come si allargano le braccia per accogliere uomini, donne e bimbi che potrebbero essere nostri padri, madri, nonni e figli.
Teresio Asola