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"La luce e il tormento", la vita di Caravaggio in un'opera da sabato in San Domenico ad Alba

ALBA

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CUNEO CRONACA - Nella Chiesa di San Domenico ad Alba (Cuneo) è esposto il San Giovannino Giacente, una delle ultime opere di Caravaggio che sarà fulcro centrale della mostra che si inaugura sabato 26 novembre, alle 11,30. Un percorso che farà rivivere le tappe fondamentali della vita tormentata di Michelangelo Merisi.

Un viaggio per conoscere Caravaggio partendo dalla fine della tormentata vita del maestro lombardo. La mostra ruota intorno all’esposizione del “San Giovannino Giacente” ed è ideata e organizzata da Piemonte Musei in collaborazione con l'Ordine dei Cavalieri delle Langhe e l'Associazione Insieme di Cuneo e curata da Roberta Lapucci, storica dell’arte e restauratrice fiorentina. L’iniziativa è stata realizzata grazie al sostegno dell’Associazione Be Local. La mostra rimarrà aperta fino al 29 gennaio 2023.

L’idea della mostra è quella di raccontare la vita di Caravaggio attraverso una delle opere meno conosciute dell’artista ma dal profondo valore simbolico. Intorno ad essa è stato creato un progetto multimediale e interattivo volto ad offrire una visita multisensoriale in cui i visitatori possano sentirsi parte dello vita e delle opere del maestro. L'esposizione prevede un tour composto da proiezioni, tavoli interattivi, video informativi e ricostruzioni tridimensionali ed olografiche. L'accesso all'inaugurazione è libero.

Per il Fai Alba e Langhe, il San Giovannino giacente ha sicuramente diviso nel tempo studiosi e ricercatori, ma è possibile oggi convenire che il dipinto presenti elementi che costituiscono una sorta di firma dell’ultimo Caravaggio. Il Maestro non era solito realizzare un disegno preparatorio per le sue composizioni, bensì preferiva procedere applicando direttamente il colore sulla tela, definendo i punti cardinali della composizione attraverso delle incisioni a mano libera per stabilire le proporzioni dell’impianto compositivo; tali incisioni appaiono anche in questo San Giovanni, precisamente all’altezza del braccio destro, dell’interno coscia e all’altezza dell’inguine. L’impostazione dell’opera, poi, l’impianto scenico, la fattura delle mani affusolate, quasi innaturali, sono un rimando al San Giovannino Borghese, omonimo quadro conservato nella Galleria Borghese di Roma e di cui si conosce l’effettiva paternità caravaggesca.

Il Gruppo FAI Alba e Langhe è pertanto onorato della collaborazione con Piemonte Musei e Be Local al fine di impreziosire la Chiesa albese di San Domenico con l’opera di Michelangelo Merisi e di poter coinvolgere, nel percorso divulgativo che verrà proposto al pubblico dei visitatori, gli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore Govone di Alba (sezione Liceo Artistico). Visite accompagnate dagli studenti del Liceo Artistico saranno infatti proposte nel mese di gennaio 2023 e in quelle giornate verranno esposti anche loro lavori ispirati all’opera del Maestro.

 

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