MONTAGNA
SERGIO RIZZO - L’ultimo sprazzo di sole, prima dei rigori invernali, è regalato dall’estate di San Martino che a Paroldo è celebrata in modo singolare. L’atmosfera è evocativa di un inverno da vivere attraverso le veglie, i racconti delle Masche, il pranzo di Natale, e i primi lavori nelle vigne al “sorì” sul finire di febbraio.
L’evento, che da anni si celebra in paese nei giorni successivi ai “Santi” e ai “Morti”, raccoglie la tradizione e diventa un momento di festa incentrato su antiche rievocazioni, gastronomia e cultura. La tre giorni paroldese si conclude con la giornata della fiera, che apre di buon’ora nella piazza principale del paese e nel Borgo Antico dei “Cavallini”, luogo naturale per ospitare espositori tra agricoltori, artigiani e rappresentanti di consorzi di tutela del territorio. Si trovano tartufi, formaggi, castagne, mieli, vini, erbe aromatiche, verdure, sculture, dipinti, manufatti e lavorazioni in legno.
La Fiera di San Martino è anche sinonimo di Pietra di Langa, una materia prima che ha reso unica l’architettura del territorio. Questa pietra arenaria, da sempre utilizzata per decorare gli edifici delle colline di Langa, prende vita nelle mani degli artigiani, che durante tutta la giornata presentano le proprie creazioni.
L’evento mira a valorizzare le produzioni locali e favorire lo scambio di prodotti tra Piemonte e Liguria. Tra gli ospiti figurano produttori agricoli liguri che, ripercorrendo la “via del sale”, portano in fiera vino, olio, acciughe, marmellate e olive taggiasche. La fiera è l’appuntamento più importante del calendario paroldese, attirando migliaia di visitatori da Piemonte e Liguria.
La manifestazione è preceduta da incontri gastronomici nei locali del paese e, negli anni, ha ospitato convegni con illustri relatori e docenti su tradizioni locali, cultura contadina, masche e donne della medicina. Numerosi sono gli eventi a corollario della manifestazione, tra cui la Premiazione del Concorso Fotografico e l’assegnazione del “Mantello di San Martino” per la fedeltà a Paroldo dal Premio “Palodium per la cultura”, la passeggiata notturna sui sentieri delle Masche in Langa, la veglia della Bagna Cauda nelle case e nei locali con musica e intrattenimento, caldarroste, balli occitani e canti popolari.
Il primo reperto storicamente accertato di Paroldo è una lapide romana che oggi funge da scalino d’ingresso alla chiesa di San Martino. “La nostra – spiega il sindaco Andrea Ferro – è una manifestazione che cerca sempre di rinnovarsi, mantenendo salde le radici per preservare la sua essenza tradizionale. In questo spirito, abbiamo voluto riconoscere ufficialmente non solo un piatto come la bagna cauda, ma anche l’estate di San Martino come “Festa De.Co.”. I prodotti De.Co. devono essere realizzati nel territorio di Paroldo e legati alla storia, cultura e tradizioni locali”.
Durante la cerimonia, si svolge l’investitura dei Cavalieri di San Martino con la consegna del Mantello a chi ha contribuito alla valorizzazione del paese. Quest’anno, il riconoscimento è andato a Eugenia Minetti, paroldese e punto di riferimento per la comunità, e all’ex sindaco Pier Carlo Adami per i suoi oltre quarant’anni di servizio. Il Premio “Palodium” per la cultura, giunto alla sua 15esima edizione, è stato assegnato a Silvio Barbero, tra i fondatori di Arcigola nel 1985 e del movimento Slow Food nel 1990.
“Quest’anno – conclude il sindaco Ferro – siamo stati fortunati per le belle giornate che hanno accompagnato l’allestimento. Questo evento non è solo la nostra vetrina più importante, ma uno spartiacque che segna quasi l’inizio di un nuovo anno. Proprio l’11 novembre, a San Martino, l’annata agraria si chiudeva e si apriva quella nuova. Un piccolo paese come il nostro non ha i mezzi per allestire autonomamente una manifestazione così grande. Tutto quello che gli ospiti vedono, dalle luci ai manifesti, alle pulizie e agli allestimenti, è opera dei volontari, consiglieri comunali, la giunta, la Pro Loco con il presidente Stefano Adami e l’associazione culturale ‘Masche di Paroldo’ con il presidente Romano Salvetti, fino alle volontarie dell’ecomuseo. A loro va il mio sentito ringraziamento. Da oltre dieci anni, questa coordinazione è svolta dal Vice-Sindaco delegato alle manifestazioni Alessio Maestro, che ringrazio per l’ottimo lavoro”.
Sergio Rizzo