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L'amore, la coppia e la crisi

CUNEO

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GIULIA MATTALIA e DEBORA BESSONE - Il legame di coppia  non è la semplice somma di una persona (1) più (+) un'altra persona (=2), ma è un’entità a sé, costituita da molteplici fattori ed elementi che ne fanno qualcosa di diverso dalla semplice somma di due individui. Philippe Caillè dice infatti: “Uno più uno non fanno due ma tre se si ammette che la coppia è veramente sostanza vivente, sistema evolutivo e creativo”.

Seguendo il modello di Sternberg possiamo paragonare il legame di coppia a uno sgabello a tre piedi. Un piede è la sicurezza, intesa come vicinanza, intimità e condivisione con il partner: in una parola, è il sentirsi al sicuro.Un altro piede è la sessualità, riferita all'intesa sessuale, all'amore romantico e all'attrazione fisica. Infine, il terzo piede dello sgabello è il cosiddetto senso, cioè la decisione consapevole e l'impegno che entrambi i membri assumono per far funzionare la coppia, il senso che ogni partner ha per l’altro e per il legame.

La storia della coppia si costruisce sull’equilibrio tra questi tre elementi. Per mantenere in equilibrio il legame, non è necessario che ognuno dei tre aspetti abbia lo stesso peso: in ogni coppia e in periodi diversi possono esserci sbilanciamenti su uno o due di questi elementi. Ma, come uno sgabello può stare in piedi anche con una gamba traballante, così vale anche per la coppia. Con due gambe traballanti le vita di coppia potrà essere un po’ più difficile, ma quando sono tutte e tre le gambe ad essere instabili ecco che lo sgabello può cadere e la coppia andare in crisi.

I fattori di rischio per un legame sentimentale sono sostanzialmente di tre tipi: strutturali, evolutivi e traumatici. Ci sono situazioni in cui la vita della coppia è minacciata da problemi insiti nella coppia stessa fin dalla sua creazione, che a lungo andare possono diventare invalidanti:  alla coppia manca un’intesa funzionale di fondo e può andare incontro ad una crisi strutturale perché la relazione non aveva una struttura completa e consolidata. In altre occasioni, la crisi si verifica a causa di cambiamenti evolutivi, ad esempio: “dopo 25 anni di matrimonio in cui facevo la casalinga ho trovato un lavoro e ora....”. Questo cambiamento potrebbe essere fonte di una crisi funzionale in quanto la struttura della coppia è consolidata, ma vi è un cambiamento nei ruoli e nelle abitudini dei due partner e la coppia non riesce a farvi fronte. Infine, può verificarsi un evento traumatico in uno dei due partner o nella coppia stessa: si pensi alla morte di un figlio o di una persona cara, la perdita improvvisa del lavoro, una malattia di uno dei partner, o eventi inaspettati e improvvisi che rompono la routine del legame e possono metterlo in crisi.

Quando una coppia si sente in crisi e in difficoltà ha il diritto di chiedere aiuto. In una terapia di coppia l’oggetto di lavoro è sempre la coppia stessa, non le difficoltà dei membri come individui singoli ma come membri di un legame.  Gli obiettivi di questo tipo di terapia sono svariati. Si cerca di rendere consapevoli i partner dei giochi relazionali che utilizzano nel legame, facilitare la comunicazione tra di loro, riconoscere e utilizzare le risorse che permettono il senso di appartenenza alla coppia.

Quando si decide di intraprendere un percorso di questo tipo, è bene tenere a mente che l’obiettivo non è quello di mantenere in vita la coppia a tutti i costi, ma permettere ai partner di prendere la decisione di stare insieme o lasciarsi sentendosi liberi di scegliere. Il terapeuta di coppia aiuterà i due membri a capire e scegliere senza costrizioni di mantenere il legame o di uscirne.

Dott.sse Giulia Mattalia e Debora Bessone

Facebook: “Lunettes studio di psicologia – Giulia Mattalia e Debora Bessone”

E-mail: lunettes.studiodipsicologia@gmail.com

 

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