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L'abbraccio di Obama

CUNEO

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SAVINO ROGGIA - Tutti aspettavano che Obama si battesse il petto in nome del Popolo americano. Invece, solo un abbraccio simbolico con uno degli scampati al primo orrore atomico dell’umanità consumato ad Hiroshima.

Un abbraccio che vale molto, molto di più delle attese parole che avrebbero riempite le orecchie e lasciato vuoto il cuore. Quell’abbraccio applaude la via della fratellanza, del ritorno alle origini quale percorso per liberarsi dal disordine, dalle passioni, dalla paura di Caino - che tanto tie­ne in scacco l’umanità - e ripartire per realizzare un mondo di armonia e felicità.

Conferma che si è vissuto e si vive in un mondo di Acchiappa-citrulli in cui ognuno, alla pari di Pinocchio, dovrebbe fare il suo viaggio per mutare la propria condizione di marionetta incominciando con il dosare la propria insensibilità verso quanti dicono...di volerci bene e, poi, tifano per il combattimento, il vincere l’altro. Il motivo? Perché costoro hanno mille volte più giudizio di me (Pinocchio). Cioè non ne hanno: per l’aritmetica il prodotto del niente di un burattino per mille è e resta il niente.

Non a caso, l’eroe di legno promette di di­ventare un ragazzo ammodo e ubbidiente solo a Geppetto, al suo creatore, poiché mai un bambino deve condividere regole fatte dai grandi quando questi mantengono in vita una città come quella di Acchiappa-citrulli.

I pinocchi pagano sempre! Il nostro Pinocchio, non solo si è visto privare dei zecchini, non solo è stato sbattuto in galera, ma, nell’atto di clemenza dell’Imperatore, si è visto portare via anche la sua onestà: per ritornare in libertà ha dovuto dichiararsi quello che non era, un malandrino.

Savino Roggia

(Immagine: Inno all'abbraccio fraterno, A. Mussino Carlet e Meo '90)

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