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L'aurora boreale vista anche dalla Granda: perché in Italia sono più frequenti di quanto si creda

MONTAGNA

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CUNEO CRONACA - Anche dalla provincia di Cuneo si è potuta ammirare, inattesa, l'aurora boreale avvistata domenica 5 novembre in quasi tutta Italia. Ma è davvero un fenomeno così unico? "Una forte tempesta geomagnetica ha prodotto aurore a basse latitudini, risultate perfino visibili su quasi tutto l'arco alpino. Nonostante sia molto raro vedere l'aurora dalle latitudini italiane, questa è la seconda volta in appena due mesi, dopo l'evento del 26 settembre - si legge sulla pagina Facebook del progetto di divulgazione scientifica "Chi ha paura del buio?" -. Solitamente serve una tempesta solare molto intensa, con un indice (chiamato Kp) di intensità di 8 o 9 su una scala che arriva massimo a 9. Impressionante constatare che sia accaduto nuovamente in così breve tempo, e con un indice di disturbo pari a Kp 7".
 
"Questo suggerisce che forse le aurore dall'Italia sono un fenomeno più frequente di quanto ci si aspetti, e grazie alla sempre maggiore diffusione di webcam notturne e astrofotografie diventano semplicemente più facili da notare. Le aurore verdi - si legge ancora - al momento sono infatti visibili da tutti i paesi baltici e del nord Europa. Noi vediamo rosso perché è il bagliore prodotto dall'ossigeno monoatomico, presente tra 400 e 800 km di quota, al limite stesso della nostra atmosfera. Essendo così alte sono visibili anche da migliaia di km di distanza. È anche molto raro che vengano prodotte aurore quasi esclusivamente di tale colore".
 
(Foto tratta dalla pagina Facebook di Andrea Vuolo - Meteo in Piemonte)
 

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