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L'arrampicata per superare la paura: l'impresa di tre ragazzi disabili in un film a Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Una serata toccante, per molti aspetti, all'auditorium Crb di Bra, in provincia di Cuneo, dove è stato proiettato il film-documentario “Una via possibile”, a cura del Cai. Con il regista braidese Giacomo Piumatti alle riprese e Marcello Manzino, laureando in Scienze motorie e sportive, il docufilm è dedicato all'arrampicata alpinistica per disabili e ha coinvolto l'associazione di volontariato Sportiamo, un vero fiore all'occhiello della città.

I riflettori, puntati con estrema sensibilità sul tema dello sport dedicato ai disabili, rivelano quanto sia importante e determinante per la loro sicurezza affrontare con coraggio dure prove sportive. Proprio quelle che temprano nella vita, per loro più complicata, più insormontabile in certi frangenti. L'idea della produzione cinematografica di “Una via possibile” è partita da Marcello Manzino, studente alla facoltà di Scienze motorie e sportive che, per la sua tesi, ha voluto dare una panoramica sullo sport dei disabili.

Nasce così la voglia di mostrare i risultati impensabili di prestazioni sportive a cui hanno aderito coraggiosamente Eleonora Magnone, Riccardo Morani, e Fabio Fissore. I protagonisti erano presenti in sala, si sono visti nel film e sono stati a lungo applauditi per la determinazione e anche per la simpatia, con battute appropiate e spiritose. Naturalmente, in un primo tempo, sono stati allenati in palestra da Emanuele Coltro (coach di baskin), e Marcello Manzino (laureando in Scienze motorie e sportive).

Il film racconta come i ragazzi protagonisti si sono approcciati a questa esperienza sportiva, spinti dal desiderio di superare la paura. Ne descrive la preparazione, assistiti ognuno dalle proprie volontarie educatrici: Michela Chiesa, Monica Fissore (sorella del protagonista Fabio) e Jelena Matak. La parte più emozionante è l'arrampicata, ardue le riprese per la pendenza, a cura del regista Giacomo Piumatti, che ha documentato nei momenti più difficili l'audacia e la determinazione dei protagonisti nel raggiungere la vetta.

Amorevole l'assistenza dell'allenatore che li ha condotti, passo dopo passo, sulla roccia a conquistare la cima. Trepidazione, emozione, gioia anche in sala, particolarmente dei genitori, nel vedere il successo di questa impresa assai impegnativa, ardua, per tutti i componenti del progetto. Insomma un vero successo! Non a caso sullo schermo, prima della proiezione, si legge: “Un difetto che impedisce all'uomo di agire è di non valutare di che cosa sia capace” (Bossuet). La visione del docufilm “Via possibile” lo ha ampiamente dimostrato.

Fiorella Avalle Nemolis

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