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L'ardua ma possibile ricerca di serenità nei lunghi giorni delle feste

CUNEO

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DANIELA CANGELOSI - Il periodo natalizio e la conclusione dell’anno portano con loro occasioni d’incontro e ad un rinnovamento di valori condivisi. Eppure non sempre le festività coincidono con uno stato d’animo sereno.

Il Natale può suscitare sentimenti di ansia e depressione; ciò può succedere come conseguenza della riduzione delle ore diurne, della modificazione della routine quotidiana, del cambio delle abitudini alimentari, ma anche perché ci si può, per esempio, sentire pressati socialmente dal dovere dello “shopping a tutti i costi”, oppure perché è doveroso trascorrere le giornate tra parenti; dunque, non sempre le interruzioni festive ci fanno stare bene, anzi si può essere assaliti dall’ansia di fare tutto e in breve tempo, come se si trattasse di un vero e proprio lavoro!

Il malessere ansioso depressivo, in altri casi, può dipendere da ferite emotive, ricordi dolorosi non del tutto superati e/o da come interpretiamo le feste.

Il Natale racchiude in sé tanti significati, tante dimensioni: è il tempo della famiglia, per cui possono riaffiorare malinconie per chi non è più accanto a noi, si vorrebbe che tutto fosse al proprio posto, compresi gli affetti più cari!

E’ il momento presente che ci porta a  fare bilanci e ci obbliga ad osservarci più attentamente: può essere una risorsa, ma anche un momento critico, perchè tiriamo le somme di ciò che è successo, di ciò che abbiamo raggiunto finora e di ciò che, invece, è stato disatteso… Un modo efficace per contenere le ansie consiste nel divenire consapevoli della situazione iniziale, da dove partivamo e dove siamo arrivati.

E’ anche il Natale che apre le porte al futuro, che ci fa paura perché ignoto. E’ qui che spesso ci si impegna a stilare la lista dei buoni propositi, che può comunque diventare una trappola quando elaboriamo obiettivi difficili. Programmare grandi cambiamenti di vita tutti in una volta richiede un notevole investimento di energie in poco tempo causando stress, allora meglio prepararsi gradualmente!

A volte, per reinventare noi stessi, facciamo un elenco di tutto ciò che di noi non ci piace: dimagrire, risparmiare, cambiare lavoro… non c’è da meravigliarsi se questi propositi poi non funzionano…Non ci sentiamo motivati ed in grado di realizzare cambiamenti positivi, se ci percepiamo inadeguati.  È proprio l’esatto contrario di come si deve affrontare l’inizio di un nuovo anno.

Proviamo allora a scrivere un diverso tipo di elenco, dove evidenziamo i nostri punti di forza e le volte in cui ci siamo sentiti sicuri e soddisfatti di noi stessi. Poi una lista delle nostre paure, per confrontarci con esse e capire come ci limitano. In questo modo, ammettendo cosa ci fa paura, capiamo se i nostri timori sono razionali e come si possono superare.

Ogni speranza di successo richiede che si sia aperti al cambiamento. Molti lo evitano, perché si sa, i cambiamenti generano timori. E’ importante, invece, partire dal presupposto che i cambiamenti sono parte integrante della nostra esistenza e  focalizzare nuovi comportamenti e modelli di pensiero, per modificare le abitudini e conseguire gradualmente i sogni che coltiviamo.

Al prossimo viaggio nel mondo della psicologia e cari auguri di buone feste!

Dott.ssa Daniela Cangelosi

Psicologa ed insegnante di scuola primaria a Cuneo

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