Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

L'appello dei ventenni Chiara e Cristian da Bra: domenica votate giovane!

BRA

Foto
Condividi FB

"Ci siamo permessi di scrivere un pensiero indirizzato a tutti i giovani, come noi. Mi chiamo Cristian, 18 anni appena compiuti, ho una qualifica del triennio con indirizzo meccanico al Cfp di Bra (Cuneo) ed al momento frequento il terzo anno al "Guala", con indirizzo economico. Mia sorella Chiara ha 20 anni, ha frequentato il liceo artistico ad Alba e ora sta lavorando per mettere da parte i soldi per l’università. Abbiamo deciso di impegnarci nel nostro primo percorso a sostegno di un candidato sindaco nel nostro comune, Bra (sono tra i candidati più giovani).

Nell’avvicinarsi all’attività politica, abbiamo fin da subito trovato il supporto e l’appoggio degli amici della nostra lista, ma anche tanta indifferenza: alcune persone più anziane di noi ci hanno detto che non abbiamo esperienza, molti giovani si sono dimostrati assolutamente indifferenti alla partecipazione in una qualsiasi attività.

Da un discorso del Presidente della Repubblica Mattarella, prendiamo quindi lo spunto per riaprire la discussione sulla partecipazione giovanile nella vita politica. Il presidente ha infatti sottolineato come sia importante che i neo diciottenni vadano al voto, paragonandoli ai diciottenni del secolo scorso che invece si apprestavano ad andare in guerra. Due forme diverse di impegno sociale: noi oggi fortunatamente non dobbiamo mettere a rischio la nostra vita e possiamo decidere del nostro futuro attraverso l’urna elettorale e la partecipazione attiva.

E, parlando di quei giovani, un aneddoto: "Bogia nen", letteralmente non ti muovere, è un soprannome popolare che si riferisce a noi piemontesi e che rimanda a un temperamento caparbio, capace di affrontare le difficoltà con fermezza e determinazione. L'espressione viene però spesso confusa con una traduzione letterale che rimanderebbe invece a una presunta passività, troppo succube e prudente.

L'espressione avrebbe origine dalle gesta dei soldati sabaudi durante la battaglia dell'Assietta, un significativo episodio della guerra di successione austriaca che ebbe luogo il 19 luglio 1747. In quell'occasione, 4800 soldati austro-piemontesi si trincerarono dietro muri a secco per fermare l'avanzata di 40.000 francesi.

Domenica si vota, ricordiamo che non ci saranno solo le schede per le comunali, ma si voterà anche per le regionali e le europee. Opinionisti dalle diverse sfaccettature si alternano nei talk show a parlare in terza persona dei nostri problemi, senza che mai un giovane abbia potuto intervenire. Ma non è colpa loro! Purtroppo le statistiche fanno emergere dati poco gratificanti: alta è la percentuale dei giovani non interessati alla politica, ma soprattutto, dato ancor più preoccupante, alto è il numero di quelli che non intendono votare.

Non è affatto semplice prendere parola su questi dati senza ricadere nell’antipolitica. Proviamo, personalmente, rabbia verso un sistema politico che usa i giovani come slogan elettorali, ma che poi approva norme che ci impediscono di studiare, lavorare, farci un vita libera e dignitosa nel nostro paese. Con questa rabbia ci troviamo alle elezioni, le prime per molti di noi. Intendiamo, però, provare ad esprimere un pensiero che generi entusiasmo per le sfide che ci attenderanno nei prossimi mesi, a campagna elettorale finita.

La nostra sfiducia, come giovani, non riguarda solamente un partito piuttosto che un altro, non basta più dire "non ci rappresenta nessuno", dobbiamo costruire una nuova idea di democrazia partecipativa, vicina ai bisogni di tutti i soggetti che hanno subito la crisi e che, giorno dopo giorno, stentano a vedersi garantiti i diritti. Argomenti comuni a tutti i giovani, di destra e di sinistra: il diritto allo studio, al lavoro, alla cultura, allo sport.

Fortunatamente non vi sono solo i talk show in televisione, ma esiste tanta buona politica, nelle strade, nell’organizzazione collettiva nei circoli. Ed è da qui che vogliamo ripartire, dal nostro impegno dal basso per cambiare i nostri territori, le nostre scuole e università, per proporre iniziative al mondo del lavoro (è stata presentata una start-up per la promozione del territorio) e del volontariato (abbiamo raccolto abbigliamento per alcune famiglie ucraine). Noi non staremo certo a guardare.

L’articolo 21 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo sancisce il diritto di voto come uno dei diritti fondamentali di ogni persona, uomo o donna che sia, in ogni parte del mondo. Il dizionario dice della parola voto: "atto con cui si manifesta la propria volontà e la propria scelta nell’eleggere qualcuno o nel decidere qualcosa. Il suo esercizio è dovere civico".

Il succo della democrazia è la partecipazione ad uno dei mezzi più importanti attraverso cui realizzare la propria partecipazione politica. Come europei, ci troviamo di fronte a molte sfide. Creare una comunità di sostenitori che incoraggino una maggiore affluenza al voto non implica sostenere direttamente uno o l’altro. Sostenere il voto in sé, cioè l’impegno nel processo democratico, rafforzando il valore dello scambio di idee e delle relazioni.

Dobbiamo decidere noi in che Europa vogliamo vivere, basta sperare in un futuro migliore stando alla finestra, ognuno di noi deve contribuire a migliorare quel futuro. Giovani amici della provincia Granda, domenica 26 andate a votare, votate giovane! Molti sono i coetanei nei diversi schieramenti, date loro fiducia".

Cristian e Chiara Verrua

VIDEO