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A Bra "L'albero della vita": il bosco del Rotary Club dono di salute e bellezza per tutti

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - "La cura è reciprocità. Noi curiamo questo bosco e questo bosco cura noi". E' il mantra del Rotary Club: l'emergenza ambientale, priorità per equilibrio fra uomo e natura. Dice Carlo Petrini: "L'orrizzonte è tinto di verde, l'importante è che non sia un verde di facciata".

A confermare che il verde non è solo di facciata, il presidente Alberto Bielli con il direttivo ha presentato alla città il Bosco del Rotary intitolato "L'albero della vita", sito in strada Falchetto, a Bra, in provincia di Cuneo. L'evento, rimandato più volte causa l'emergenza Covid, si è svolto proprio nella Giornata Mondiale dell'Ambiente indetta dalle Nazioni Unite.

A suggellare il felice e atteso momento è numerosa la partecipazione dei soci rotariani, di rappresentanti delle istituzioni territoriali, della scuola, di altre associazioni e di cittadini interessati, che hanno contribuito e contribuiscono con adozioni di piante e con azioni di cura alla nascita e alla vita del bosco. La cura esprime un atteggiamento attento e sollecito, è riguardo, partecipazione e coltivazione, sostiene questo progetto che si sviluppa fra passato, presente e futuro.

Significativa è la vivace rappresentanza dell'istituto comprensivo Bra 1, con i due bimbi di 1°C e di 2°C, che recitano una poesia: Tommaso Scalise Aramini con "Filastrocca dell'albero" (Sabrina Giarratana); Davide Gandino con "L'albero" (Henry Benn). Un commosso ed affettuoso ricordo in memoria dell'amico rotariano Silvano Melissano, legatissimo al progetto del Bosco Rotary, prematuramente scomparso nel mese di febbraio.

Il neo presidente del Rotary Club, Alberto Bielli, ringrazia tutti coloro che hanno collaborato, compreso il Comune che ha messo a disposizione l'area, e commenta: "L'iniziativa è stata pensata per diverse finalità, più che altro come un omaggio alla salute, intesa proprio come concetto globale, la salute di tutto ciò che vive sul pianeta. Poiché è l'unico pianeta che abbiamo, l'attenzione e la cura dell'ambiente deve assumere sempre più importanza e attenzione".

L'intervento di Margherita Testa ci propone un'illuminate e coinvolgente lettura delle parole chiave sulla filosofia del Bosco Rotary. "Questo bosco - racconta - è un dono di salute e di bellezza per la città e per il Pianeta, cioè per tutti gli esseri viventi, siamo tutti interconnessi, la salute la si mantiene e la si tutela solo in armonia con gli altri, e l'abbiamo imparato in questo periodo, quindi deve essere pubblica, comune e circolare, proprio come l'economia".

E prosegue illustrando punto per punto l'importanza del progetto. Piantare gli alberi è un atto di altruismo, di generosità verso tutti gli esseri viventi e verso coloro che verranno dopo di noi, un investimento per il futuro. Il progetto "L'albero della vita" nel quartiere Buscherone di Bra sta crescendo con 105 adozioni di piante su 115 messe a dimora.

Sarà bello godere di un bosco incantato che racchiude il senso di cura reciproco tra uomo e natura. Un ringraziamento caloroso da parte dei cittadini braidesi al Rotary Club Bra, per un orizzonte tinto di verde!

Fiorella Avalle Nemolis

Per chi volesse saperne di più, allego una interessante documentazione sul progetto il Bosco di Rotary, a cura della Commissione verde del R. C. Bra.

Davide Borri, Guido Gaia, Michele Marengo, Margherita Testa.

Sta crescendo a Bra nel quartiere Bescurone un Bosco, un dono per la città, ad opera del Rotary Club, che considera l’emergenza ambientale una priorità e si impegna con azioni e progetti a favorire un nuovo equilibrio fra uomo e natura.

Progetto

Il Bosco del Rotary è un progetto pluriennale, nato nell’a.r. 2019-2020 e diretto alla tutela e alla cura dell’ambiente, è un’infrastruttura verde che ha validità scientifica ed educativa, estetica e simbolica, si avvale di consulenze e collaborazioni, coinvolge soci e cittadini vicini e lontani sia nella realizzazione sia nell’adozione di piante; ha suscitato e continua a suscitare sensibilità con la consapevolezza che di una vera transizione ecologica abbiamo bisogno.

Fasi del progetto

- Il Bosco occupa un'area di proprietà pubblica di 4000 mq circa nel quartiere Bescurone: questa area, limitrofa al Naviglio, era a rischio di degrado e spreco; è stata messa dal Comune a disposizione del nostro Club mediante contratto di sponsorizzazione il 24 giugno 2020.

- Dopo le operazioni di ripulitura e preparazione del terreno, sono state già messe a dimora 115 piante, alberi e arbusti: aceri, carpini, ciliegi, laburni, gelsi, frassini, faggi, querce, castagni, tigli, sorbi, noccioli, ligustri, biancospini.

- Altri alberi e arbusti, una trentina, saranno piantati nel prossimo autunno.

- Tutte le specie del Bosco sono autoctone, cioè originate ed evolute nel nostro territorio, pertanto non sono invasive e rispettano la biodiversità dell’ambiente.

- E’ un progetto che si realizza en plein air; pertanto procede in modo spedito pur in questo periodo di pandemia e di distanziamento fisico, grazie all'impegno della Commissione verde del Club e di generosi consulenti, al sostegno economico ottenuto con le adozioni delle piante, un gesto di amore per la natura, da parte dei soci dei Rotary Club del territorio, del Club francese gemello des Hauts de Siagne, nonché di istituzioni, di altre associazioni e di cittadini.

Finalità

La crisi planetaria, ecologica e sociale, dimostra ancora una volta che esiste una sola SALUTE: del pianeta, degli animali, delle piante e della specie umana; che questa salute “circolare”, condivisa è in pericolo; che il nostro tipo di sviluppo non è più sostenibile perché non è più in armonia con la natura. Dobbiamo modificare lo stile di vita, se vogliamo salvarci. Il nostro Club, consapevole della complessità del problema, considerate le sue possibilità e risorse, ha scelto di operare partendo dal TERRENO che insieme con l'acqua e l'aria è il bene naturale più prezioso e di piantare ALBERI: terreno che l’uomo “civile” coltiva da millenni, ma che da troppi decenni e in modo insensato sfrutta e consuma, inquina e degrada; alberi che riducono la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera, offrono ossigeno e bellezza, contatto con la natura e salubrità, quiete e benefici effetti su tutti gli esseri viventi.

Obiettivi: SUOLO ARIA ACQUA CULTURA FUTURO

Piantiamo alberi e ci prendiamo cura della loro crescita, ovvero diamo origine a un BOSCO, uno spazio verde per tutti, un bene comune che arricchirà la città di vita. In concreto:

1. riqualifichiamo un pezzo di SUOLO abbandonato e degradato: il SUOLO, definito “la pelle della Terra”, è una risorsa vitale, non infinita, sempre a rischio di distruzione antropica; eppure sappiamo che il suo benessere è anche il nostro e il suo utilizzo deve essere sostenibile;

2. aumentiamo il numero degli ALBERI nella città, per generare ossigeno, per migliorare la qualità dell'ARIA e dell'ACQUA, mitigare il clima: se respirare è un diritto (diritto alla vita, art.3 della Dichiarazione dei diritti umani), è tempo di cambiare aria perché essa è diventata pesante, piena di veleni prodotti dall’uomo;

3. promuoviamo CULTURA ed EDUCAZIONE ambientale: la cultura è bellezza, memoria e libera ricerca, è condivisione con gli altri, è come un seme che germoglia e dà frutti, è come un albero che si nutre dalle radici e dall'ambiente, spande rami al sole per dare nuova vita.

Cicerone nel suo dialogo sulla vecchiaia, De senectute, afferma che noi piantiamo arbores, quae alteri saeculo prosint, cioè piantiamo alberi per i discendenti che ne raccoglieranno i frutti.

Questo Bosco genererà benessere nella nostra città anche sul piano psicologico e simbolico; non sarà una semplice azione di greenwashing, un comportamento di facciata, una vanteria ambientale; sarà invece un esempio di sensibilità civile, di impegno etico, un piccolo passo verso la transizione ecologica, uno sviluppo che non mortifichi alcuna persona e non inquini l'ambiente.

Il Bosco è a disposizione di tutti, una fonte di salute e bellezza, cultura e speranza, ovvero:

- un lembo di territorio riqualificato e curato in modo coerente con la forza generatrice della Terra e l’operosità creativa del quartiere Bescurone in cui si trova;

- un’oasi verde periurbana, polmone di ossigeno, fonte di vitalità, di salubrità dell'aria e dell'acqua, di salute, cioè di benessere psico-fisico e sociale: una possibilità per i cittadini di immersione nel verde, di equilibrio e rilassamento profondo, di “terapia forestale” (Shinrin-yoku giapponese);

- un luogo di bellezza, “rammendo” estetico, ovvero ricamo multicolore nelle diverse stagioni: la bellezza è un diritto costituzionale (art. 9), è valore civico, emozione e conoscenza;

- un percorso didattico e di alfabetizzazione ambientale, ove sarà possibile riflettere sul legame fra natura e cultura mediante l'organizzazione di attività e laboratori e con l'aiuto di insegnanti, esperti e QR code, studiare le piante incominciando a chiamarle con il loro nome: il mondo vegetale aiuta ad acquisire conoscenze e sensibilità, a capire e fare scelte responsabili e ad adottare nella vita quotidiana comportamenti sostenibili di fronte alle sfide del futuro;

- uno spazio di incontro e aggregazione per sostare e respirare, rinfrancare lo spirito, vincere solitudine e ansia, celebrare i valori della socialità e dell’urbanità;

- un posto del cuore e dei buoni sentimenti: molte piante sono adottate e dedicate a persone care;

- un’azione di generosità e di giustizia, un lascito per le nuove generazioni, gravate da un debito non solo economico, ma anche ecologico;

- un atto di speranza: il peccato contro la speranza è il più mortale di tutti (Georges Bernanos).

Per la transizione ecologica: un messaggio di K.R. Ravindran

Il chair della Fondazione Rotary, K.R. Ravindran, che molto si è impegnato per aggiungere alle tradizionali azioni che il Rotary compie per il bene nel mondo la tutela dell’ambiente -VII area di intervento - afferma che le precedenti sei aree di intervento, rivolte essenzialmente allo sviluppo e alla salute dell’umanità, dipendono da questa nuova causa, cioè dall’ambiente, perché: “A che serve combattere le malattie se il nostro ambiente inquinato ci fa ammalare di nuovo?”

 

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