Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Italia Donati: all'Iris di Dronero la triste storia della "maestrina" toscana

MONTAGNA

Foto
Condividi FB

La stagione “Acqua sotto i ponti” della Residenza teatrale municipale di Caraglio, Busca, Dronero e Centallo propone, sabato 29 aprile al teatro Iris di Dronero, il toccante "Italia Donati maestra" di Teatrovillaggioindipendente, diretto da Massimiliano Giacometti.

Lo spettacolo è liberamente ispirato al romanzo di Elena Gianini Belotti (Rizzoli 2003) “Prima della Quiete”. È la storia di Italia Donati, maestrina della campagna pistoiese giovane e bella che, vessata dalle pressioni del sindaco - che per l'occasione è anche il suo datore di lavoro - e dalle malelingue del popolino che la accusa di avere abortito, viene spinta verso l'unico gesto che possa nettare la sua anima agli occhi di tutti. Italia si getta nel serbatoio dell'acqua di un mulino e si lascia morire.

Martire, vittima dell'ignoranza, schiava per l'appartenenza ad un genere, quello femminile, che contava niente e che quindi non poteva essere istruito, intrappolata in una classe sociale, quella contadina, a cui poco importava delle cose, tolta la sopravvivenza, Italia viene celebrata dal Corriere della Sera e il suo caso va ad aggiungersi ad una lunga lista di casi di donne la cui emancipazione si è scontrata contro il sistema maschile. Italia attraverso i personaggi racconterà al pubblico la sua piccola grande tragedia ricreando i luoghi, gli affetti, le facce che l'hanno accompagnata sino al suicidio.

Inutile parlare dell'urgenza di raccontare ancora una volta una storia di donne non a lieto fine; inutile dire quanto sia attuale e quanto non sia cambiato molto dall'epoca; inutile dire quanto sia importante far conoscere questa storia. Utilissimo e prezioso il testo della Gianini Belotti e il famosissimo articolo di Matilde Serao sul Corriere di Roma del 25 giugno 1886, poche settimane dopo la morte di Italia Donati, intitolato “Come muoiono le maestre” senza il quale tutto ciò non sarebbe stato nemmeno pensato.

La solitudine di una giovane e bella ragazza, maestra, in un paese che le diventa ostile per le insinuazioni della gente, le vengono attribuiti vari amanti, dal sindaco al brigadiere dei carabinieri per finire al figlio del padrone di casa. La povera maestrina è oggetto di sorrisetti, allusioni, insinuazioni e anche insulti aperti. Al tempo dell’unità d’Italia l’analfabetismo era altissimo. I vari governi del tempo si erano proposti di stroncarlo istituendo scuole rurali in ogni frazione, ma i comuni lesinavano e non avevano fondi disponibili.

Le insegnanti erano malpagate, maltrattate, confinate in aule indecenti, private di materiale didattico e persino del gesso e dell’inchiostro, erano giovani ragazze isolate tra la gente diffidente e ostile all’intrusa e all’istruzione, sopratutto perché sottraeva i bambini al lavoro dei campi. Le maestre hanno avuto il grande merito di insegnare a leggere e a scrivere, tra enormi disagi e difficoltà, a generazioni di scolari dell’Italia unitaria.

La storia personale della Donati si inserisce nella storia del nostro paese: un paese chiuso, arretrato, misogino e pieno di pregiudizi. Solitudine e maldicenza è l’atmosfera che regna in questo testo. E’ uno spettacolo sulla calunnia, sul fango gettato, alle volte, solo perché si è belle e istruite come Italia Donati. Una vicenda d’altri tempi, quella d’Italia, in cui la condotta morale di una fanciulla, aveva, in ogni senso rispetto ad oggi, un altro peso, ma non fino in fondo: non sta ad esempio riaffiorando ultimamente, con l’estendersi del precariato, il problema del ricatto sul posto di lavoro?

Ci sono sempre più donne che muoiono dentro, attraverso la lapidazione, a causa di mariti e padri padroni, altre che patiscono soprusi come l'infibulazione. Donne senza diritti che subiscono in silenzio le angherie di presunti esseri che sono tutto fuorché umani. Lo spettacolo è anche un'importante opportunità per riflettere su questa condizione umana. Condizione che per certi aspetti non è cambiata dalla fine dell’Ottocento, quando la storia di Italia Donati avviene.

Nello spettacolo era importante dar voce a Italia che, voce non ne ha mai avuta nella vicenda, e visitare i personaggi che l’anno attraversata. Quasi un’orazione funebre che precede la sua morte, un riaffiorare alla memoria attraverso il suo desiderio di riportare alla luce, quella luce che si è spenta sul fondo del bacino del mulino. Italia assiste i personaggi quasi come uno spettro vagante, nella confessione per restituirla alla storia. Crediamo che questa storia ci debba “muovere” qualcosa nelle nostre coscienze e non sia solo emozione, non sia solo pietà per ciò che è accaduto un tempo, ma farci riflettere, che lì dietro l’angolo tutto ciò può ancora succedere.

Claudio Vittone - Massimiliano Giacometti

TeatroVillaggiofiat è un’associazione culturale costituita il 14 febbraio 2011 a Settimo Torinese. E’ composta da circa una ventina di soci tra attori, tecnici professionisti e non. Come compagnia teatrale nasce nel 2010.

http://www.teatrovillaggioindipendente.com/

Biglietti: intero € 12, ridotto € 10, ridotto speciale € 8 (per le riduzioni dettagli sul sito). Apertura cassa un’ora prima dello spettacolo. Per tutta la stagione nel foyer dei Teatri sarà allestito un banchetto della Libreria Passepartout di Caraglio, dall’apertura della cassa fino alla chiusura del teatro.

Informazioni, prenotazioni, vendita carnet

Comune di Caraglio – Biblioteca Civica -  tel. +39.0171.617714 (ma – gio - ve ore 14.45 – 18, me e sa ore 9 – 12) www.comune.caraglio.cn.it  

Comune di Busca Ufficio Cultura Tel. +39 0171 948624 da lunedì a giovedì 8.30/12 - 14/16 venerdì 8.30/12 www.comune.busca.cn.it  

Comune di Dronero IAT - Informazione e Accoglienza Turistica Tel. +39 0171 917080 da lunedì a sabato 9/12.30 mercoledì e sabato 14.30/17.30 www.comune.dronero.cn.it  www.valligranaemaira.it

Cinema Teatro Lux Centallo  tel.+39.0171.211726 www.cineclublumiere.it 

Santibriganti Teatro - tel. +39.011.643038 (dal lun. al ven. ore 14-18) www.santibriganti.it  santibriganti@santibriganti.it 

 

VIDEO