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Intelligenza artificiale, fata o strega? Il suo ruolo nella sanità in un convegno al Dig421 di Roreto

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - IA, intelligenza artificiale: fata o strega? Vien da chiederselo. Svolta un'indagine sul dibattuto tema IA e raccolti i vari commenti come "interessante!", "però!", "mah, chissà!", "non ne voglio sapere di queste diavolerie!", ho concluso che l'uomo teme il suo avvento. Ed io pure. Così, costi quel che costi, alternando attacchi di panico per la mia imbarazzante inadeguatezza con atti di coraggio, accolgo il gentile invito di partecipare alla conferenza "Etica o Intelligenza artificiale? L'ambito sanitario", relatrice la dott.ssa Chiara Mannelli, specializzata in Bioetica ed Etica clinica tra New York, Torino e Roma.

Oltretutto, l'evento si svolge a pochi passi da casa, a Roreto di Cherasco, dove, alla faccia dei bugia nen, gli intraprendenti coniugi Marcella Brizio Pacotto e Giuseppe Pacotto, ceo della Tesisquare di Roreto di Cherasco, nel 2021 hanno dato vita al polo tecnologico della Fondazione DIG421 (Digital Innovation Gate for XXI Century). Il rivoluzionario ecosistema di relazioni in network, presieduto da Marcella Brizio Pacotto, è aperto ad attori locali, regionali, nazionali ed internazionali, pubblici e privati, provenienti da settori e esperienze diverse.

Ed eccomi nell'accogliente sala conferenze DIG421, dove introduce la dott ssa Marcella Brizio Pacotto: “Sono felice di inaugurare questa sera in anteprima la sala conferenze del DIG421, rispetto a quella ufficiale di tutto il Campus digitale e, in concomitanza con la prima edizione dei “I 100 del giovedì”, l'appuntamento settimanale che sta ad indicare il numero dei posti a sedere. Abbiamo l'onore di ospitare Chiara Mannelli dell'Istituto Superiore della Sanità, che ci aiuterà a seguire un percorso, che all'interno del DIG421 è già iniziato. L'argomento è caldo ed è importante che si inserisca in un percorso digitale, ma anche in quello, che a noi sta tanto a cuore, della cultura e della divulgazione. Abbiamo diversi esperti qui in sala, come il professor Luigi Portinale, professore ordinario di Informatica all'Università del Piemonte Orientale, insieme ad altri illustri medici che stanno già operando con l'IA in ogni specialità. Mi piace ricordare che, nei due anni di lavoro al DIG421, sono già passate settecento persone, sono stati portati a compimento tre progetti ed altri sette sono in gestazione. Inoltre sono in corso ottanta tavoli di lavoro, quando, dalle 18 in poi qui, le persone interessate, trovano lo spazio per riunirsi e mettere insieme le competenze, sempre sul filone dell'open innovation.

Interviene la dott ssa Chiara Mannelli: "Circondati da tutta questa tecnologia, parlerò dell'intelligenza artificiale dal punto di vista etico, e delle implicazioni nel suo impiego in ambito sanitario e, soprattutto, ritengo opportuno dare qualche informazione in più, a chi non ha a che fare con questa tematica, che impregna le nostre vite, perché raffina il proprio operato sulla base dei dati che noi le forniamo, al fine di garantire un'esperienza sempre più aderente alle nostre esigenze. Pensate che addirittura si sta valutando di fare decidere dall'IA a chi destinare i fegati nella lista d'attesa per i trapianti: rende l'idea come le decisioni dell'IA abbiano un impatto molto rilevante nella vita delle persone. Questo è un piglio un po' polemico rilevato da un articolo molto recente, per farvi comprendere come si stia pensando di affidare decisioni con un impatto molto delicato e rilevante. La domanda sorge spontanea: “Ma ci sarà da fidarsi di questa IA?” Gli Stati Uniti che da sempre hanno avuto grande fiducia nell'IA, dove sono sorti i grandi colossi Amazon, Google, IBM, senza fare troppo caso a come questa tecnologia venisse utilizzata dal consumatore finale, ecco che, proprio recentemente, hanno iniziato a frenare, infatti in una lettera aperta del "Future for live Institut”, più di trentamila scienziati molto famosi, hanno chiesto apertamente di mettere in pausa gli esperimenti dell'IA, per capire prima quali ripercussioni potessero avere nella vita di tutti i giorni. Si cominciano ad intravvedere zone d'ombra. Dal mio punto di vista l'IA nell'ambito sanitario può essere un ottimo spunto per capire e osservare meglio e, quindi parlare nel dettaglio, di rischi e benefici legati ad essa".

La dottoressa Chiara Mannelli illustra come l'implementazione dell'IA possa migliorare tangibilmente la sanità in vari contesti, tra i quali l'assistenza – con un rilevante impatto sulla diagnosi – la ricerca, la gestione dei sistemi sanitari e tanti benefici anche nella sanità pubblica. Oltre ai benefici che derivano da progetti di telemedicina avanzata, che permettono l'accesso a servizi sanitari in contesti, per varie ragioni, scarsamente presidiati. Come il vantaggio di eseguire screening che attraverso le macchine, portano avanti la prevenzione in moltissimi pazienti. L'addestramento di queste macchine offre un potenziamento molto prezioso, anche nella ricerca per i farmaci. La relatrice Mannelli espone con disinvoltura e con linguaggio comprensibile, commentando man mano le slide che appaiono sullo schermo, sottolineandone i concetti fondamentali. I suoi occhi lampeggiano di passione per l'argomento trattato e, cogliendo la perplessità di alcuni, aggiunge dettagli per la comprensione di un argomento così complesso e spinoso.

Tuttavia, sostiene che i benefici di tale dimensione sono innegabili, ma i rischi associati al suo sviluppo non devono essere sottovalutati. Quindi, è importante rilevare le criticità, come la mancanza di trasparenza nei processi decisionali, il rischio di discriminazione algoritmica, la sicurezza dei dati. E' fondamentale migliorare l'affidabilità, l'equità e la trasparenza nel suo impiego. Come è essenziale promuovere l'educazione tecnologica nelle scuole per preparare gli studenti al mondo digitale in continua evoluzione. La diffusione di informazioni sull'IA è una delle sfide più rilevanti del presente, in quanto consente di comprendere e gestire il ruolo sempre più importante che svolge nella nostra società. E' una disciplina che si sta muovendo velocemente, quindi è necessario bilanciare i vantaggi con le sfide e adottare misure per mitigare i rischi ad essa associati. Il Regolamento europeo nel Consiglio dell'Unione europea, mira a regolare l'uso dell'IA per garantire la sicurezza e i diritti fondamentali e la trasparenza nelle applicazioni di intelligenza artificiale nell'unione europea. In conclusione, occorre un bilanciamento, tra i pro e i contro, sia per non essere ipnotizzati dall'IA, che come una fatina con la bacchetta produce magie, e neppure ipotizzandola come una strega che prepara misteriose pozioni nocive per l'umanità. La trasparenza e l'informazione sono i rimedi per gestire la paura, che nasce dall'ignoto, dall'offuscamento, dalla non conoscenza.

Un sentito ringraziamento va ai coniugi Marcella Brizio e Giuseppe Pacotto, artefici del DIG421, a fianco della Tesisquare di Roreto di Cherasco che, come calamite, attraggono l'innovazione e la divulgano a beneficio di tutti.

Fiorella Avalle Nemolis

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