ATTUALITà
PIERCARLO BARALE - Pochi giorni orsono, negli USA, un autocarro di grandi dimensioni ha trasportato un carico di birra dallo stabilimento al deposito, percorrendo un centinaio di km alla media di 88 km orari. Nulla di particolare, se non la considerazione che il mezzo non era guidato, ma solo assistito, da un autista.
Mai ha dovuto intervenire, per l'uscita dallo stabilimento, l'ingresso e l'uscita dall'autostrada e l'arrivo nel deposito. E' stato un importantissimo test per la guida automatizzata, alla quale stanno attivandosi, anche se con un leggero ritardo, i principali produttori di autoveicoli.
Il progresso sul punto è impressionante. Da poco più di un decennio sono iniziati i primi esperimenti, con le relative questioni giuridiche ed anche sociali. Nel campo dei trasporti e delle prestazioni di lavori e servizi, si apre un'era nuova.
I sindacati dei camionisti USA sono in allarme, perchè i loro assistiti e pagatori di tessera rischiano di finire disoccupati. L'assistente sarà presto invitato a restare a casa, come già succede per la metropolitana torinese.
E' evidente che il percorso su rotaie è più semplice per essere automatizzato e controllato. Altro è il percorso stradale, autostradale e cittadino. Procede a tappe forzate anche lo studio sull'intelligenza artificiale, che troverà applicazione non solo sotto il profilo attuativo delle lavorazioni, ma con la realizzazione di automi umanoidi capaci di comprendere il linguaggio.
Ha molto impressionato la partita di "Go" - una specie di scacchi - giocata nel marzo del corrente anno a Seoul tra uno dei migliori giocatori - Lee Sedol - ed un programma di intelligenza artificiale creato da Google, chiamato Alphago.
Non solo il sistema ha vinto, ma ha fatto una mossa, la trentasettesima, che pareva suicida. Invece è servita ad assumere la piena superiorità e vincere la partita. Le macchine dotate di intelligenza artificiale sono ora in grado di insegnare a sè stesse, senza l'intervento umano, ad eseguire compiti complessi.
Il prossimo traguardo sarà la comprensione del linguaggio, per dialogare con gli uomini e comprendere il significato anche di vocaboli o espressioni, che ne possano avere più. Saranno capaci di parlare in modo intelligente. Siamo molto vicini al risultato, ma non lo abbiamo ancora raggiunto.
Non possiamo affrontare questi problemi senza ricordare che l'umanità cresce in modo esponenziale. Tra pochi anni si arriverà a dieci miliardi, due a testa per la Cina, l'India e l'Africa, con esigenze non solo di produzione di cibo sufficiente.
Mentre miliardi di persone cercheranno lavoro, benessere e - possibilmente - anche felicità, l'automazione e l'intelligenza artificiale faranno diminuire i lavoratori, soprattutto se destinati a prestazioni manifatturiere.
Anche l'agricoltura, fonte principale di cibo, produrrà con mezzi automatici nelle piantagioni, negli allevamenti e nella distribuzione dei prodotti. Verrà inevitabilmente a crearsi una gigantesca contrazione di posti di lavoro - non solo per le tute blu, ma anche per i colletti bianchi.
Si sta evidenziando un potere alternativo a quello degli Stati e dei Governi. La Apple ha riserve di liquidità maggiori di quelle del governo USA.
Sono il frutto della capitalizzazione degli enormi utili, quasi esentasse. Le multinazionali della Silicon Valley, come i fornitori di servizi informatici, accumulano guadagni in continuazione, come avveniva, fino a pochi decenni fa, per i petrolieri, soprattutto arabi.
Quasi faticavano ad investire i profitti, che li soffocavano, provenienti giornalmente dalla vendita di greggio - mentre gli Stati sono indebitati - gli USA, otto volte più di noi - i giganti dell'informatica nuotano nell'oro, senza condividere tali fortune con i dipendenti.
Torniamo ai tempi in cui i banchieri tenevano in pugno le grandi monarchie, compreso il Re Sole.
Piercarlo Barale