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Inquinamento delle acque del fiume Tanaro: cosa è emerso dai laboratori di Arpa Piemonte

MONDOVì

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CUNEO CRONACA - In merito al fenomeno di inquinamento delle acque del fiume Tanaro segnalato domenica scorsa, in corrispondenza dei comuni di Rocca Cigliè e Niella Tanaro, in provincia di Cuneo, i primi riscontri analitici restituiti dai laboratori di Arpa Piemonte sui campioni prelevati dal corpo idrico in tale occasione confermano una grave alterazione della qualità dello stesso, ancorchè interessante un tratto limitato dell'asta fluviale. (Leggi anche QUI)

Si evidenziano, infatti, concentrazioni elevate di azoto in forma prevalentemente ammoniacale, domanda chimica di ossigeno (COD), solidi sospesi (da cui la colorazione marrone e l'aspetto torbido delle acque) e pH in campo francamente basico. Le concentrazioni di inquinanti rilevate hanno determinato la vasta moria di fauna ittica osservata dalla popolazione. Il 3 agosto, le acque del Tanaro nel tratto interessato risultavano nuovamente in condizioni normali.

Le evidenze analitiche finora raccolte, e le successive elaborazioni basate sulla proporzione tra le concentrazioni rilevate e i rapporti di diluizione legati alla portata idraulica del fiume, portano ad individuare la causa dell'inquinamento occorso nello smaltimento di un quantitativo ingente di digestato, di natura presumibilmente agro-zootecnica, avvenuto, con ogni probabilità, nella notte tra sabato 31 luglio e domenica 1° agosto. Procedono pertanto i dovuti accertamenti da parte dell'Agenzia.

(Foto tratta dal sito di Arpa Piemonte)

 

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