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Incontri d'Autore a casa Balocco per inaugurare la 212esima Fiera Napoleonica di Narzole

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Nella sala conferenze di Casa Balocco a Narzole, Federico Gregorio, volontario e appassionato promotore della sua città, nell'ambito di "Incontri d'Autore" dialoga con Paola Gula, giornalista enogastronomica, originaria di Ceva, già giudice della "Prova del Cuoco" su Rai Uno, nonché affermata scrittrice.

Tema del dibattito è il suo ultimo romanzo "L'amaro in bocca", edito da Golem, da cui sgorga un divertente duetto tra i due accattivanti oratori dove Federico Gregorio stuzzica la curiosità del pubblico, ponendo domande strategiche riguardo alla trama del romanzo, a cui Paola Gula risponde con flash di gustosi episodi, alcuni citati nel libro, altri inerenti al suo privato.

Greta Mattioli, protagonista del romanzo, ha un lieve tratto autobiografico dell'autrice solo a livello professionale: è giornalista enogastronomica così tanto delusa dal lavoro da lasciarle “l'amaro in bocca”. La vita della protagonista si sbiadisce, ed entra in uno stato di apatia, rinuncia a ciò che dava un senso alla sua esistenza: scrivere e montare in sella alla mountain bike, sua compagna di viaggio tra realtà e fantasia. Sarà l'amore per il figlio Giò e il riavvicinamento di amici, a riappacificarla con le passioni sopite dall'amarezza.

Gli ingredienti della serata, grazie alla fervida inventiva di Federico Gregorio, ben si amalgamano tra loro, proprio come fossero le portate di un menù ispirato all'unicità della tradizione enogastronomica e culturale del territorio, quindi, in perfetta sintonia con la 212esima Fiera napoleonica di Narzole. Menù che per antipasto propone la suggestiva presenza scenica dei componenti del numeroso gruppo storico narzolese "Il III Stato", abbigliati in sfarzosi costumi d'epoca.

Durante il dialogo tra Federico Gregorio e l'autrice, come seconda portata, si alternano piacevolissimi e aggreganti intervalli musicali a cura del gruppo “IJ10Piasent”, nome che letto in dialetto diventa un autoironico “I despiasent”. I brani che narrano l'amore per le tradizioni della nostra terra, coinvolgono emotivamente il pubblico che partecipa, tanto che alcuni tra i più disinibiti si uniscono al canto.

In semplicità, proprio come un buon pasto consumato tra amici, si condivide cultura, attraverso le parole dette e quelle scritte, accompagnate dalla musica, nella cornice di una piacevole rievocazione storica. Mentre a lasciare il dolce in bocca il dessert, stavolta non è finzione, infatti il pubblico si alza per degustare il rinfresco a base di ghiotte meringhe e, con un calice di prosecco, per brindare al successo della serata.

Forse la pace può cominciare anche da queste piccole cose: un ritorno alle radici. Per contrastare l'abbuffata di tecnologia, potrebbe essere vantaggioso fare un passo indietro, verso un futuro in cui l'esperienza incontri l'innovazione per rigenerarsi. Dunque ben venga l'imponente 212esima Fiera Napoleonica di Narzole a rinnovare tra la gente il desiderio di fare comunità.

Fiorella Avalle Nemolis

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