Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

In vetrina c'era il gallo, ma l'uovo arrivò lo stesso

BRA

Foto
Condividi FB

FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Manca poco a Pasqua. Il solito dilemma: Pasqua alta, o Pasqua bassa? Non importa quest'anno cade il 27 marzo. Il tempo, pare, sarà brutto.

E allora io torno a tanti anni fa, quando la Pasqua e Pasquetta furono meravigliosi. Ero già fidanzata con Marzio. Il cambio di stagione fu favorito. Nell'armadio il tailleur verde brillante mi diede il buon giorno: 'Hai visto, ragazza, che bel sole. Oggi mi puoi sfoggiare, mi raccomando, abbina la camicetta giusta. E, occhio alle scarpe'.

Marzio mi aspettava sotto casa. La spider scoperta. 'Fiorella, mettiti almeno un foulard in testa. Ti verrà un accidente!' Mentre babbo Mario strillava io avevo già inghiottito le scale. Salii in auto e via col vento. Un bel giretto in Bra. Due vasche in via Cavour, saluti, chiacchiere con gli amici. Un gran andirivieni.

Tutti belli, vestiti a festa.

Tailleur le signore e signorine. Tacchi a spillo. Calze velatissime. Collane discrete, perle o girocolli. Braccialetti a cerchietto, d'oro sottilissimi Ogni anno uno in più. Finché il peso era insopportabile. Allora uscì la moda di quelli di maglia a catena, con ciondoli appesi. Cuoricini, micetti, di tutto di più. Ogni anno un ciondolo in più. E così via.

Alle 11, da Arpino, la rinomata pasticceria di Carlo Arpino, fratello di Giovanni il noto scrittore. In vetrina c'era un bellissimo gallo in pannolenci, circa a un metro di grandezza, realizzato dalla ditta Cia di Bra, 'Creazioni Iolanda Avalle'. La mamma di Marzio.

Ordinammo un bel vassoio goloso. Marzio indicava, 'Si, si, va bene. Metta, metta'. Quando la commessa indicava le bignole alla panna. La scelta era imbarazzante. Altro che pasticceria secca. Inutile, tutti la disdegnavano per contendersi quelle di panna golose, soffici e invitanti. Dopo il rito dal pasticcere, di corsa a casa dai genitori di Marzio.

Baci, abbracci, sorrisi, festa. Ecco, sopratutto festa!

Mio suocero Pippo mi faceva il bacia mano, e mi diceva che ero la loro gioia. Anche Cico, il gatto nero di casa fece una fuggevole apparizione. Era seccato. Non capiva tutte ste smancerie. Ero io a turbare la tranquillità domestica. Fece un miao, secco, e se ne ando'. La mamma di Marzio mi abbraccio così forte che mi fece quasi male. Ero la figlia la femmina, dopo quattro figli maschi.

Mi porse un gigantesco uovo di Pasqua, da lei decorato con un tralcio di fiori di pesco in panno. Un capolavoro.

Marzio mi riaccompagnò a casa per il pranzo. Ci saremmo rivisti nel pomeriggio. Allora usava così.

Fiorella Avalle Nemolis

VIDEO