Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

In Piemonte una crisi idrica senza fine che quest'anno potrebbe diventare ancora più grave

CUNEO

Foto
Condividi FB

CUNEO CRONACA - "Ma è normale che la notizia di 7 comuni piemontesi, costretti a febbraio a dissetare i propri cittadini con l'ausilio delle autobotti, passi sotto traccia? Secondo quanto reso noto da Utilitalia alla recente riunione dell'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici presso l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, altre 70 amministrazioni locali sono già in preallarme. E' la conferma che la crisi idrica sta iniziando a pregiudicare anche l'uso potabile in un sostanziale disinteresse collettivo" afferma uno sconcertato Massimo Gargano, direttore generale dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi). 

In Piemonte, regione con aree sorprendentemente a conclamato rischio desertificazione, calano i livelli dei fiumi ed il deficit nel manto nevoso arriva a toccare il 50%. Per quanto riguarda la situazione della falda acquifera, scrive l'Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale): "L'analisi dei dati relativi al primo mese del 2023 conferma la situazione registrata durante tutto l'anno 2022, evidenziando scostamenti rispetto alla media storica del mese con valori superiori al 75° percentile".

L’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po osserva "una situazione di conclamato deficit idrico in gran parte delle regioni del Nord, Piemonte e Lombardia in testa". "Il Po registra infatti portate oscillanti – al 31 gennaio scorso i valori rilevati sono: San Sebastiano (TO) 37 mc/s; Casale Monferrato (AL) 58 mc/s; Valenza (AL) 111 mc/s; Isola Sant’Antonio (AL) 154 mc/s; Spessa Po (PV) 265 mc/s; Piacenza 373 mc/s; Cremona 503 mc/s; Boretto (RE) 615 mc/s; Borgoforte (MN) 761 mc/s; Pontelagoscuro (FE) 802 mc/s – ma sostanzialmente in progressivo calo: a Pontelagoscuro siamo a 610 mc/s (450mc/s portata obiettivo) con livelli sopra i minimi storici, ma ben al di sotto delle medie del periodo".

"E se una delle principali criticità dello scorso anno fu proprio il perdurante e scarso riempimento dei grandi laghi alpini - prosegue l'osservatorio permanente - anche quest’anno le avvisaglie monitorate dagli enti regolatori rappresentano già una soglia di risorsa invasata ad oggi estremamente scarsa per rappresentare una "scorta" in grado di rispondere, se non pioverà ancora abbondantemente, alle esigenze dei prossimi mesi in cui prenderà il via la stagione dell’irrigazione".

Anche sul fronte delle temperature si registra un incremento generalizzato di 1°-1,5°C nel mese di gennaio, mentre la neve, che a differenza dello scorso anno è caduta (inferiori alle medie, superiori alle minime) è comunque risultata scarsa sui rilievi Alpini e quindi non sufficiente per alimentare con continuità anche i bacini artificiali deputati alla produzione di energia idroelettrica. Nel Delta del Po preoccupa anche l’intrusione salina che potrebbe incrementarsi in caso di diminuzione della portata del fiume.

Importante, nell’analisi approfondita del contesto, la segnalazione comunicata da Utilitalia (l’associazione che riunisce i gestori del servizio idrico integrato) che segnala un abbassamento ulteriore delle falde acquifere sotterranee per impiego idropotabile e un approvvigionamento già effettuato con autobotti nel Biellese e nel Novarese, oltre a numerosi comuni in stato di preallarme.

L’assenza di precipitazioni significative, poi, ha fatto scattare l’allarme smog e il semaforo di livello 1 (arancio) anche in provincia di Cuneo, e mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine, quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte in riferimento agli effetti del vasto campo di alta pressione che rimarrà stazionaria sull'Europa con almeno una settimana senza pioggia.

"Il Piemonte è stata la regione europea con meno acqua nel 2022 e quest’anno la crisi potrebbe diventare ancora più grave, come già appare evidente dall’assoluta carenza di precipitazioni di queste settimane. Un grido di allarme che Cia Agricoltori italiani del Piemonte ha portato all’attenzione della Conferenza economica di Roma, dove è stato condiviso un documento con le proposte dell’Organizzazione alle istituzioni del Paese". Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, al rientro dall’evento organizzato nella capitale dalla presidenza nazionale del sindacato agricolo.

"Stiamo lavorando con le istituzioni in maniera importante – sottolinea Carenini -, l’impressione è che gli interlocutori politici ed  economici nazionali abbiano risposto con sollecitudine alle istanze provenienti dal territorio. Ora bisognerà passare dalle parole ai fatti. Il manifesto “Agricolture al centro” presentato da Cia Agricoltori italiani è un progetto di rilancio che poggia su quattro assi: rapporti di filiera e di mercato, servizi infrastrutturali e aree rurali, clima energia e ambiente, azioni in ambito europeo. Un vademecum importante anche per l’agricoltura del Piemonte, dove non mancano i segnali di impegno e condivisione da parte di tutti".

VIDEO