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"Immagini del silenzio": Dogliani riscopre il cinema muto e l'arte di Giovanni Tomatis

MONDOVì

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CUNEO CRONACA - In occasione della risistemazione e riapertura del sentiero delle Ripe, collegamento pedonale che unisce Dogliani Borgo a Dogliani Castello, il Comune di Dogliani ha organizzato l’allestimento della mostra diffusa “Immagini del silenzio. L’avventurosa storia del cinema muto torinese” a cura del Museo Nazionale del Cinema di Torino, una selezione di immagini tratte dall’omonima grande mostra realizzata dal museo nel 2006 all’interno della Mole Antonelliana.

Un omaggio alla grande stagione del muto torinese, ai registi, agli attori, ai tecnici che contribuirono con il loro talento all’affermazione di Torino come capitale della cinematografia italiana dell’epoca. Durante gli anni Dieci, nel capoluogo piemontese operano infatti le case di produzione più importanti (S.A. Ambrosio, Itala Film, Film Artistica “Gloria”, Pasquali & C., Savoia Film, etc.), lavorano personalità del calibro di Giovanni Pastrone, Domenico Gaido, Luigi Maggi, Mario Caserini, Segundo de Chomón, Decoroso Bonifanti, si girano quei grandi film che renderanno celebre il marchio italiano nel mondo. 

Le fotografie di scena e di set in esposizione, conservate dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, documentano alcune importanti produzioni del periodo: accanto alle immagini di alcune celebri comiche, vi sono quelle di film storici come Spartaco, L’epopea napoleonica e, naturalmente, Cabiria, il celebre kolossal di Giovanni Pastrone, che più di ogni altro rappresenta la maturità espressiva e tecnologica del cinema muto torinese. Sono immagini di grande effetto in cui le scene di massa, le imponenti scenografie, l’architettura dello spazio, contribuiscono a restituire la dimensione spettacolare e l’impegno produttivo dei film dell’epoca.

Il percorso in esterna è costituito da 12 pannelli fotografici di grandi dimensioni: dal Cinema Multilanghe (Piazza Gorizia), si prosegue lungo il sentiero per raggiungere il Belvedere di Castello passando anche nel locale “Ciancè” e si conclude all’interno della Chiesetta del Ritiro, con una selezione inedita di 9 fotografie tratte dal film “Cabiria”. Nel 1914 Pastrone realizza “Cabiria”, il primo kolossal del cinema italiano. Colossale sotto ogni aspetto – dalle imponenti scenografie ai fastosi costumi, dagli effetti speciali alla durata di oltre tre ore – vanta un cast artistico d’eccellenza tra cui la diva Italia Almirante e l’attore Bartolomeo Pagano, il famoso Maciste. Il film venne girato da rinomati tecnici, tra cui Giovanni Tomatis, doglianese, merita una particolare menzione.

Noto per il suo contributo come operatore cinematografico e fotografo, Giovanni Tomatis si trasferì a Torino, iniziò a lavorare come conducente di carri per la Compagnia dei Docks Piemontesi. Qui, ebbe l'opportunità di entrare in contatto con la compagnia cinematografica francese guidata da Segundo de Chomón, assistente di Georges Méliès. Impressionato dalle sue abilità, de Chomón lo introdusse ai segreti della fotografia e dell'uso della cinepresa. Tomatis fu uno dei primi operatori assunti dall'Itala Film, dove lavorò fino al 1921, con una breve parentesi alla Tiber Film. Collaborò a numerose pellicole, tra cui i film della serie "Cretinetti" e "Maciste", nonché ai kolossal "Cabiria" e "La caduta di Troia". Nonostante le opportunità di carriera all'estero, Tomatis scelse di vivere modestamente a Torino e successivamente a Dogliani dove morirà nel 1959.

All'interno della Chiesetta ci saranno anche contenuti video, tra i quali:

"Optogramma | dalle fotografie di Giovanni Tomatis" di Luca Delpiano

"Inaugurazione della Tramvia Elettrica Dogliani Monchiero" girato da Giovanni Tomatis a Dogliani tra il 5 e il 15 agosto 1923 (su gentile concessione degli "Amici del Museo G. Gabetti di Dogliani) 

dalla Cineteca del Museo del Cinema di Torino: montaggio di clip estrapolate da: Cabiria (Giovanni Pastrone, Itala Film, 1914) [sequenze del tempio di Moloch; Annibale; sogno di Sofonisba], Maciste (Vincenzo Denizot, Luigi Romano Borgnetto, Itala Film, 1915, Fotografia: Augusto Battagliotti, Giovanni Tomatis) [sequenza del cinema Excelsior con la proiezione di Cabiria].

Le “immagini del silenzio” non sono solo preziose testimonianze storiche, rappresentazioni sostitutive di opere filmiche spesso perdute, ma anche documenti di forte valenza estetica che rivelano la ricchezza espressiva dell’arte cinematografica e fotografica delle origini.

La mostra sarà visitabile dal 16 maggio al 30 settembre; la Chiesa del Ritiro sarà aperta con il seguente orario: sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

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