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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Accattivante il tema "Innovazione gentile, verso un futuro sostenibile nel settore tessile" che si dibatte alla Fondazione DIG 421 di Roreto di Cherasco. Rientra nei cosiddetti incontri "Giovedì dei 100". La sala conferenza è dotata di 100 posti a sedere ed è stata inaugurata in concomitanza con l'avvio di questa serie di incontri. A confermare la visione dei coniugi Marcella e Giuseppe Pacotto, attorniati da efficienti collaboratori che, dando vita al borgo digitale, aperto a tutti, sia pubblici, sia privati, offrono attraverso i tavoli di lavoro, l'occasione di confronto, con approccio dinamico e collaborativo all'innovazione, in sostanza è il concetto di un nuovo Umanesimo.
Il tema di questo Giovedì dei 100 è "L'innovazione gentile", che si pone l'obiettivo di dedicare la giusta attenzione al mondo del tessile che ha preso derive poco sostenibili. Introduce il direttore generale del DIG 421, Elio Becchis: “La visione della nostra Fondazione è l'opportunità di dare vita ad un tavolo di lavoro che tratti il come ricercare e proporre prodotti e modelli di produzione attenti agli aspetti della chimica (quindi il sano), del saper fare del territorio la promozione dei territori (il buono), la riduzione dell’impatto ambientale (il pulito), la tutela del lavoro e della promozione dei saperi tradizionali (giusto) e di offrire prodotti durevoli nel tempo".
Nella sala affollata, durante il confronto, si instaura un clima di complicità tra i relatori Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber, e Lucia Bianchi Maiocchi del Lanificio Vitale Barberis Canonico, moderati da Carla Coccolo, coordinatrice area sviluppo e risorse relazioni esterne di Slow Food. Attraverso le loro testimonianze si palesa l'importanza fondamentale dell'apprendere il legame tra agricoltura, tessuti naturali, inquinamento da micro plastiche ed economia circolare. Si apre uno scenario sì affascinante, ma anche preoccupante per quelle scelte di produzione poco ponderate.
Infatti, Dario Casalini, ideatore di Slow Fiber, la rete di imprese che si distingue per bellezza, ma soprattutto per il concetto dei cambi valoriali, ossia il buono, il pulito, il giusto, il sano e il durevole, invita riflettere gli imprenditori a condividere i suddetti valori, e a sensibilizzare i consumatori finali alla scelta di prodotti che facciano bene alla società, al territorio, al Pianeta. Casalini, già docente universitario di Diritto pubblico, appassionato sostenitore del concetto Petrignano, del buono, pulito e giusto, ha abbandonato il percorso accademico per entrare nell’azienda di famiglia, la Oscalito-Maglificio Po, nata a Torino che, dal 1936, produce maglieria di qualità.
Barbara Nappini, fiorentina di nascita, dopo anni di impiego in una multinazionale che si occupa di moda, nel 2010 fa una scelta di vita, appassionata di permacoltura, e autocoltura, si trasferisce in un casale nella campagna della Valdambra, e fonda l'associazione “Il grano e le rose”. Il suo percorso di crescita, attraverso l'incontro con la realtà di Sloow Food e di Terra Madre, la porta nel 2021 a ricoprire la carica di presidente di Slow Food Italia, prima donna a ricoprire questo ruolo.
L'avvincente testimonianza di Lucia Bianchi Maiocchi sull'azienda di famiglia, il Lanificio Vitale Barberis Canonico, fondato nel 1663, tra i più antichi al mondo, ci accompagna a conoscere l'eccellenza nel mondo della tessitura, così complesso, quanto affascinante. Affronta, con passione, il tema della trasformazione nel settore tessile, verso modelli di impresa responsabili, volti anche al rafforzamento della filiera.
Giuseppe Pacotto, Ceo della Tesisquare, accompagnato dalla consorte Marcella presidente della Fondazione DIG 421, si complimenta con i relatori e conclude: “La distanza che c'è tra l'abitudine in corso e il livello di sfida ha una dimensione enorme, tuttavia, credo che il mondo abbia bisogno di utopie e di persone che sognano. Del resto lo dimostra anche la filosofia di Slow Food che, partendo da un pensiero e dalla volontà, è possibile intraprendere grandi percorsi. Certamente per il cambiamento è fondamentale una conoscenza, una sensibilità per utilizzare nuovi strumenti”.
La partecipazione agli eventi è libera e gratuita.
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Fiorella Avalle Nemolis
(Prima foto di Tino Gerbaldo)